Arrestato a Saluzzo l'unico assolto per il delitto dell'anziana possidente di Filiberto Dani

Arrestato a Saluzzo l'unico assolto per il delitto dell'anziana possidente Clamoroso colpo di scena nella tragica vicenda di Manta Arrestato a Saluzzo l'unico assolto per il delitto dell'anziana possidente E' Lorenzo Olivero, 59 anni - Era stato prosciolto in Appello a Torino; tre altri imputati vennero condannati - Ora la Cassazione ha annullato la sentenza torinese chiedendo un nuovo processo a Genova - La donna, Anna Damele, fu uccisa nel novembre del 1962 (Dal nostro corrispondente) Genova, 28 giugno. Colpo di scena nella vicenda giudiziaria per il feroce delitto avvenuto nel 1962 a Manta, vicino a Saluzzo: la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza con la quale la Corte d'Assise d'Appello dì Torino aveva assolto uno dei quattro imputati, Lorenzo Olivero, 59 anni, e ha rinviato gli atti alla Corte d'Assise d'Appello di Genova per un nuovo processo. Il presidente di questa Corte, dott. Goffredo Russo, ha subito emesso un mandato di cattura che i carabinieri hanno eseguito ieri sera: Lorenzo Olivero è stato arrestato poco dopo le 22 a Costigliole Saluzzo mentre rincasava dal lavoro nei campi. Gli altri tre coimputati si trovano in carcere da tempo: sono Pietro Isoardi e Domenico Locati, entrambi condannati a 28 anni per omicidio, Bernardo Fini, condannato a 16 anni per concorso in omicidio. Vittima del delitto, un'anziana possidente, Anna Daniele, 64 anni. La donna fu trovata cadavere la mattina del 25 novembre 1962 nel cortile della sua cascina a Manta, in via Garibaldi 49. Il corpo, seminudo, presentava parecchie lesioni: i periti accertarono che era stata fatta precipitare ancora in vita dal balcone del primo piano. Gli assassini, certamente più d'uno, per impadronirsi di una somma di denaro che la donna aveva tn casa, avevano infierito su di lei con un randello fino a ucciderla. Fu arrestato per primo l'Isoardi. Confessò subito: « Quella sera, mezzo ubriaco, m'ero ritrovato nella casa della Daniele, non so come. Appena mi vide, si spaventò e volle scendere in strada per le scale del balcone; inciampatasi, cadde in cortile dove morì ». Poi cambiò versione e disse che era andato tn via Garibaldi per rubare: « Insieme a me — affermò — c'e[rano mio fratellastro Spirito e un certo Giovanni Madala: volevamo soltanto portar via il denaro. La Daniele ci riconobbe e l'uccidemmo ». Ma gli altri due giovani avevano un alibi ineccepibile e furono rilasciati. Per alcune ammissioni del¬ ■iiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiitiiiiniiuiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiil'Isoardi, venne arrestato il Locati. Crollò ai primi interrogatori: « Siamo noi i colpevoli — aveva confessato — io, Isoardi e Olivero, che ci aveva dato le indicazioni; Fino fece da palo ». Dopo, davanti al procuratore della Repubblica e in udienza, ritrattò e con luì l'Isoardi; gli altri due accusati negarono sempre tutto. La Corte d'Assise di Cuneo condannò Locati, Isoardi e Olivero a 28 anni ciascuno di reclusione; Fino, ritenuto estraneo all'assassinio, ebbe tre anni per concorso in rapina. Nell'aprì- le del '66, la Corte d'Assise d'Appello di Torino confermò i 28 anni per Locati e Isoardi, ne inflisse 16 a Fino e assolse con formula piena Olivero. « E' un delitto così orrendo — aveva sostenuto l'avv. De Marchi, difensore dì Olivero — che il mio cliente non può aver commesso. Contro di lui esiste soltanto la chiamata di correo del Locati. E d'altra parte Olivero ha negato fatti che erano veri perché temeva fossero contro di lui». Parlando d'un vizio anormale attribuito a Olivero, il patrono aveva detto: «Chi lo dice- questo? Lo si mormora in paese, forse c'è. stato qualcosa; ma è realmente una tale follia dei "sensi da privare quest'uomo della sua fondamentale onesta? Egli ha fatto dodici anni di guerra, ha ricevuto la croce di guerra, ha partecipato alla campagna di Russia, fu partigiano, prigioniero dei tedeschi. Se la sua patologica impotenza gli ha causato un vizio, allora anche questo vizio è una malattia e come tale scusabile ». L'avv. De Marchi aveva così terminato: «Tre anni e mezzo fa il procuratore della Repubblica che ha istruito il processo aveva detto alla fine all'Olivero: "Non mi sento di rinviarti a giudizio ". Ora 10 mi sento di chiedere l'assolutoria per non aver commesso il fatto ». L'arresto di Lorenzo Olivero è stato effettuato da due carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria di Genova, 11 maresciallo Otello Gori e l'appuntato Alfredo Parilli. L'anziano uomo non ha opposto resistenza. Si è limitato a dire: « E' certamente un errore, sono innocente ». Rinchiuso nelle carceri di Saluzzo, sarà trasferito a Genova probabilmente nella giornata di domani. Filiberto Dani T* Lorenzo Olivero, arrestato dopo l'annullamento della sentenza di assoluzione