Breznev ribadisce la condanna di Mao e la teoria della «sovranità limitata»

Breznev ribadisce la condanna di Mao e la teoria della «sovranità limitata» IIIIIIIIIHIIIIIIIIIIIIIIimillllllfM SECONDO DURO DISCORSO DEL CAPO RUSSO IN DUE GIORNI Breznev ribadisce la condanna di Mao e la teoria della «sovranità limitata» Gli ambasciatori sovietici in Asia esaminano al Cremlino il progetto per un « sistema di sicurezza collettivo » in funzione anti-cinese - Si attendono le reazioni di Pechino (Dal nostro corrispondente) Mosca, 27 giugno. Per la seconda volta in 24 ore, Breznev ha pronunciato un duro discorso sul movimento comunista internazionale, ribadendo la teoria della « sovranità limitata » per l'Est europeo, la « scomunica» della Cina, e il principio della « disciplina di ferro » all'interno dell'Urss. Breznev ha parlato stamane ad un'improvvisa riunione dell'« attivo » della regione di Mosca, al Palazzo dei congressi al Cremlino. Ieri, egli aveva presentato un particolareggiato rappor to sulla conferenza del 5-17 iiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiliuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiia giugno al Plenum del comitato centrale. Il Plenum lo aveva approvato all'unanimità, adottando anche una risoluzione che in pratica impegna la direzione collegiale a seguire le stesse direttive dell'invasione della Cecoslovecchia e dei conflitti di frontiera con la Cina. Così, dieci giorni dopo la conclusione della conferenza comunista mondiale, salutata da molti come l'inizio della fine del monolitismo, il Cremlino ha irrigidito la propria posizione. Alla conferenza aveva vinto la « linea italiana» (o romena) della «unità nella diversità ». Il Cremlino sembra affermare adesso che quella vittoria ha rappresentato soltanto un episodio. Nella prassi; nulla cambia. Si rìacutizza la crisi cinese. Il Plenum ieri ha annunciato che: « Il partito comunista sovietico condurrà una lotta senza compromessi contro l'ideologia anti-leninista dei leaders di Pechino, la loro attività secessionistica e la loro politica di grande potenza, e farà del suo meglio per proteggere da qualsiasi minaccia il popolo sovietico che sta costruendo il comunismo ». Oggi le decisioni dell'« attivo» di Mosca non sono state rese pubbliche, ma il Cremlino si dimostra sempre più inflessibile. Si è appreso da fonti attendibili che sono arrivati nella capitale alcuni degli ambasciatori dell'Urss nei paesi asiatici. Lo scopo della loro visita è lo studio del progetto per un « sistema di sicurezza collettivo in Asia » in funzione anti-cinese. Tale progetto ha già l'avallo di Breznev, che ne fece un cenno anzi nella conferenza internazionale. Alcuni Paesi asiatici (tra cui Pakistan, India, Corea del Nord e Vietnam del Nord) dovrebbero di fatto unirsi in uno o più blocchi militari « contro gli imperialisti e 1 loro alleati». Una escalation dei conflitti di frontiera tra Urss e Cina non è da escludere, almeno alla luce degli Sviluppi delle ultime ore. Da dieci giorni ormai sono in corso a Kabarovsk negoziati segreti sulla navigazione dei grandi fiumi confinari. Ma finora non si ha nessuna notizia positiva, e si incomincia a dubitare che un eventuale accordo possa sbloccare la si- tuazione da solo, senza l'ap- poggio di quella « buona volontà generale» che invece manca. D'altra parte, diventano sempre più aspre le dichiarazioni sia di Mosca sia dì Pechino. Mosca ha assunto l'iniziativa per isolare Mao Tse-tung, per assediarlo e, se possibile, rovesciarlo. E' possibile che Pechino sopporti senza reagire? Non prepara invece un'« estate calda »? Ennio Carette

Persone citate: Breznev, Ennio Carette, Mao