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Anche in Val d'Aosta preoccupati per il Casinò Anche in Val d'Aosta preoccupati per il Casinò Si teme la chiusura in seguito alla questione sollevata dal Consiglio di Stato (Dal nostro corrispondente) Aosta, 25 giugno. Anche Saint Vincent è in allarme, come lo sono del resto Sanremo, Campione e Venezia. Il Consiglio di Stato, infatti, come si sa, ha posto la questione di istituzionalità delle norme in base alle quali funzionano i casinò italiani i quali, per conseguenza, rischiano tutti la chiusura. Del caso, per la Valle d'Aosta, si è interessato l'on. Germano Ollietti, rappresentante della Regione a Montecitorio, il quale ha fatto pervenire in questi giorni ai presidenti del Consiglio regionale e della Giunta le due proposte di legge (una di iniziativa dei deputati della maggioranza governativa, l'altra presentata dal deputato Casola, del pdium) affinché sia espresso dal Consiglio regionale « il proprio avviso in ordine alle proposte di legai fine ge medesime, e ciò m apportare ai due testi di legge gli emendamenti ritenuti più necessari e opportuni ». La materia, secondo l'on. Ollietti, riveste infatti impor¬ tanza notevole anche in relazione al bilancio regionale della Valle d'Aosta, perché la legge presentata dalla maggioranza governativa in alcuni articoli modificherebbe, così com'è ora formulata, i vigenti rapporti tra la Sitav (attuale Società concessionaria del casinò) e la Regione, che risalgono al famoso decreto del Presidente della Giunta regionale del 3 aprile 1946, con il quale si istituiva il casinò di Saint Vincent in base ai poteri conferiti a quel tempo alla Giunta regionale valdostana dal decreto luogotenenziale del 7 settembre 1945 n. 545. Che cosa significhi per. la Valle d'Aosta il casinò di Saint Vincent lo dicono le entrate accertate dal 1965 al 1968, che hanno dato proventi alla Regione dell'ordine dei 3-4 miliardi e che quest'anno sfioreranno i 5 miliardi. Il casinò, inoltre, rappresenta oramai una ragione di sopravvivenza per migliaia di famiglie che traggono da vivere dalla sua attività e da quelle collaterali, come alberghi, pensioni e bar. i. v.