Una figura sconcertante

Una figura sconcertante «L'UOMO CHE HA UCCISO MARTINE» Una figura sconcertante Non ha un lavoro, ama gli abiti costosi e le auto di lusso - Là sua vita : con belle ragazze di strada e ai tavoli dei circoli privati - Come spese in pochi mesi i cinque milioni ereditati dalla madre - Dichiarazioni del fratello, onesto funzionario di Assicurazioni Ugo Goano, una personalità sconcertante. Venticinque anni, senza un lavoro fisso. Quando lo hanno fermato, mercoledì sera, indossava una giacca di velluto, camicia di Cardin, cravatta fantasia con fazzoletto del medesimo tessuto. Tutta roba che si acquista solo nelle « boutlques », e costa un occhio, come l'orologio ultrapiatto di gran marca. Ugo si è abituato bene. E' di ottima famiglia. Nato a Pavone Canavese, quando il padre Annibale, segretario comunale, risiedeva in quel centro. Ha fatto le scuole medie, poi un corso di elettrotecnica. Ha tentato di trovare una sistemazione: prima come produttore di assicurazioni, poi come rappresentante di una ditta di televisori, infine come tecnico in una fabbrica di macchine per caffè. Non dura. Sei anni fa, da una nonna proprietaria di una tabaccheria, eredita un milione e mezzo in buoni del tesoro. Lo dilapida in poche settimane. Abiti costosi e macchine di lusso: una Jaguar, due BMW. Auto che, anche usate, costano qualche milione. Il fratello maggiore, Piero, laureando in legge e funzionarlo delle Assicurazioni Toro, perde la pazienza, lo rimprovera: « Trovati un posto, ormai sei un uomo ». Ugo va a dare una mano alla cognata, che ha un negozio di confezioni in via Garibaldi 14. Dice la donna: « Veniva un paio d'ore, o la mattina sul tardi, o nel pomeriggio. Gli davo cinque, diecimila lire la settimana. Qualche volta venti, secondo gli incassi ». A Ugo, non bastano nemmeno per le sigarette. Una volta il fratello, nell'abitazione della madre, in via Leoncavallo 131, esasperato, lo prende a ceffoni e la madre interviene a difenderlo: « Lascialo stare, è il più piccolo. Quando morirò, lascerò tutto a lui. Tu, ormai, hai già una posizione ». La donila è morta sei mesi fa e ha mantenuto la parola. Ugo eredita cinque milioni, si compera la « Dino », lascia al fratello tutto il conto dei funerali. Anzi, qualche giorno fa va a chiedergli un —mryl—-- gqt i?. i prestito di 50 mila lire. Anche 1 cinque milioni sono già sfumati. Un mese e mezzo fa, affitta per sé e Martine l'alloggio in via Madonna delle Rose 40. Lo ottiene già ammobiliato dalla contessa Giovanna Lo vera di Maria. E' composto di un tinello, una camera e servizi; prezzo 40 mila al mese. « Sembra un ragazzo a modo — ha detto l'amminlstratrice dell'alloggio —. Avevo preso informazioni dalla sorella (in realtà è la cognata di via Garibaldi n.d.r.) che aveva garantito per lui ed infatti sia la cauzione che l'affitto mi sono stati pagati puntualmente. Molto presto però ho avuto delle lamentele. Un mese fa gli inquilini si sono riuniti per protestare contro il via vai ed il chiasso che proveniva dall'alloggio a volte fino all'alba». Pochissimi li hanno visti insieme: rincasavano tardi. La ragazza è stata notata solo un paio 41 volte sul balcone, che stendeva della biancheria. La signora Laura Pendolino, che ha un negozio sulla via, ricorda di averla vista dieci giorni fa con un accappatoio di spugna rossa. Una breve apparizione sul balcone che dà nel cortile interno. L'ha vista anche salire una ivolta sulla «Dino » del Goano che l'attendeva in strada. « Erano molto eleganti — ha detto la donna — ho pensato: che bella coppia ». Martedì tra questa coppia è divampata la tragedia. Martine è in corso Matteotti per il suo squallido appuntamento con la prostituzione. Ugo Goano è al « Mack 1 »: quando torna nell'alloggio di via Madonna delle Rose la uccide. Non si sa ancora se volontariamente, la polizia ritiene che si tratti di omicidio volontario. Poi ha inizio la folle corsa sulla « Dino » rossa verso Vinovo, 11 frenetico sforzo di far sparire le tracce del delitto. La sera dopo due agenti lo fermano in un bar di via Po. * La polizia ricostruisce il delitto: così Martine fu spinta nel bagagliaio della « Dino »

Persone citate: Cardin, Goano, Laura Pendolino, Ugo Goano

Luoghi citati: Pavone Canavese, Vinovo