Rumor spiega alla tv l'opera del governo

Rumor spiega alla tv l'opera del governo « Il terzo appuntamento con i cittadini » Rumor spiega alla tv l'opera del governo Sottolinea l'alto valore sociale dello statuto per i lavoratori, della riforma tributaria, dei provvedimenti per la montagna (Nostro servìzio particolare) Roma, 21 giugno. Questa sera alla tv il presidente del Consiglio, Rumor, ha tenuto «il terzo appuntamento per un rapido bilancio dell'attività del governo ». Ha parlato della riforma tributaria e dello statuto dei lavoratori, che sono « due fatti fondamentali per lo sviluppo civile, economico e sociale del nostro Paese». Il nostro sistema tributario, ha aggiunto, è un groviglio di tasse, grandi e piccole, ed il governo si è preoccupato di portare ordine e semplicità. Un esempio: 38 imposte vengono soppresse e sostituite da soli sei tributi. «Si è voluto uniformare il nostro sistema fiscale a quello vigente negli altri Paesi della Comunità economica europea, sostituendo all'Io e la cosiddetta imposta sul valore aggiunto ». La riforma favorirà gli accertamenti sul reddito in modo da eliminare le zone di evasione e creerà un clima di maggior fiducia fra il cittadino e lo Stato. Il fine è di «far pagare ciascuno secondo le sue reali capacità ». Altro importante traguardo, nell'attuazione del programma di governo, è lo statuto dei lavoratori. Il Presidente del Consiglio afferma che esso pone «l'Italia all'avanguardia fra i paesi evoluti». La legge vuol tutelare i diritti dei lavoratori nelle aziende e garantire il giusto esercizio delle libertà sindacali, proibisce discriminazioni che siano lesive della dignità della persona, tutto ciò nello spirito della Costituzione. Rumor ha poi parlato dei provvedimenti per la montagna e della costituzione del «fondo nazionale di solidarietà per le calamità naturali: due provvedimenti che corrispondono a giuste attese e a impegni assunti nei confronti degli agricoltori ». Il presidente del Consiglio Rumor ha poi fatto cenno alle «insorgenze e tensioni di carattere sindacale», in primo luogo quelle del pubblico impiego'. Ha detto: «Era in atto la paralisi delle Poste, c'era il pericolo del rinvìo degli scrutini scolastici e le famiglie ne erano assai preoccupate. Tali problemi sono stati affrontati, ed il governo ha dato prova di responsabile comprensione». «Nel Paese, ha proseguito Rumor, pennangono motivi di inquietudine e insoddisfazione e zone d'ombra, mentre problemi sempre nuovi s'impongono all'attenzione della classe dirigente. Ma le recenti elezioni nel TrentinoAlto Adige e in Sardegna, con il loro largo consenso al centro-sinistra, danno fiducia al governo e riconoscono i suoi sforzi per delineare una società nazionale più giusta, più libera, più moderna». r. s. La Commissione antimafia rivedrà il « caso Liggio » Roma, 21 giugno. «La Commissione antimafia eserciterà tutti i suoi poteri, che sono amplissimi, per andare a fondo sul "caso Liggio" e fugare tutte le perplessità che la sentenza della Corte di Assise di Bari ha suscitato nella opinione pubblica»: lo ha dichiarato il sen. Li Causi (pei), precisando che la Commissione non si limiterà a riesaminare il vasto dossier sul « caso Liggio» già agli atti, ma ascolterà quanti possono contribuire a chiarire le attività di Luciano Liggio e, particolarmente, i protagonisti dell'arresto avvenuto il 14 maggio 1964, dopo sedici anni di latitanza. I tempi e i modi dell'indagine verranno stabiliti il 26 giugno dalla presidenza della Commissione alla quale il Comitato affari giudiziari, presieduto dal sen. Jannuzzì (psi), dovrà presentare un ampio rapporto su tutto il « caso Liggio ». A sua volta l'Ufficio di presidenza esporrà le proprie decisioni alla Commissione convocata in seduta plenaria per il 2 luglio. « Il lavoro che dovremo compiere — ha precisato-11 sen. Li Causi — è molto ampio. La nostra inchiesta non si limiterà ai delitti compiuti tra il 1955 ed il 1964, ma risalirà ad una data ancora anteriore, al 1948». (Ag. Italia)

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