La tragica fine di Martine denuncia il fosco «racket» della prostituzione

La tragica fine di Martine denuncia il fosco «racket» della prostituzione La ragazza uccisa e abbandonata nuda in un fosso a Vinovo La tragica fine di Martine denuncia il fosco «racket» della prostituzione Il delitto è stato così ricostruito - La giovane, con un'amica, si era spostata da via Ormea a corso Matteotti - Forse aveva violato le dure leggi della malavita e la punizione è stata implacabile - Prima ancora che fosse uccisa, la sua compagna non vedendola tornare aveva dato l'allarme - Affannose ricerche nei luoghi del mestiere e nei club, nella stanza di via Nizza e nell'alloggetto di borgo San Paolo - Un'altra testimonianza: la cassiera di un bar aveva già notato l'auto di Chieti Il dott. Montesano della Mobile e il capitano del carabinieri Porcari cercano a Chieti il proprietario della « 125 » su ' cui sali Martine Beauregard alle 23,30 di martedì, due ore prima di essere uccisa. Due sono le ipotesi: che l'uomo sia stato l'ultimo cliente della giovane o che si tratti di uno degli assassini. In entrambi I casi la polizia è convinta che il delitto sia stato compiuto da Individui appartenenti al « racket » della prostituzione. Tutte le indagini -— a Torino e a Chieti — sono ormai orientate in questa direzione. I motivi? In primo luogo la perizia necroscopica secondo la quale Martine non è stata uccisa da un sadico né ha partecipato ad un festino finito tragicamente. Secondo, la messa in scena degli assassini per ritardare l'identificazione della vittima. Terzo, la deposizione dell'amica di Martine. Non facciamo il nome della testimone perché la ragazza teme una vendett- e a ragione, tanto che la polizia, dopo l'interrogatorio ha deciso di portarla In un luogo sicuro. Questa giovane fa lo stesso mestiere di Martine, conosce ricatti, minacce, punizioni con cui gli sfruttatori impongono la loro legge. Sa che a Torino ci sono diverse organizzazioni di « racket », ognuna controlla un certo numero di donne e una certa zòna. E' impossibile spostarsi senza autorizzazione e senza pagare una tangente. Chi lo fa viene perseguitato. Esistono bande di picchiatori che lavorano su commissione. E nessuno parla. Alla polizia risulta che Martine frequentava via Ormea, ma la notte del delitto era in corso Matteotti. Risulta anche che la ragazza aveva successo con 1 clienti. E' probabile che la sua presenza In quella zona abbia danneggiato il lavoro di qualche collega e diminuito gli incassi del suo protettore. Martine npn era tranquilla. Aveva chiesto all'umica di accompagnarla. Erano rimaste insieme tutta la sera. Quando Martine saliva su un'auto, l'amica annotava il numero di targa. E viceversa. E' un'abitudine delle prostitute. Se l'assenza supera i tre quarti d'ora scatta l'allarme. Così, afferma la polizia, è accaduto martedì notte. L'organizzazione si è mossa prima che il delitto venisse scoperto. Mentre l'amico di Martine, ignaro, aspettava al Mack 1 di via Camerana 11 (questo proverebbe la sua innocenza), i compagni giravano in auto per la città. Hanno controllato il « pied à terre » di Martine, 11 posto dove andava di solito in collina, gli alberghi. Le ricerche sono finite all'alba. Con 11 passare del tempo l'amico al Mack 1 diventava inquieto e nervoso. Ha continuato a chiedere di Martine, andava al bar, telefonava. Si è agitato tanto che tutti lo ricordano. Al mattino il cadavere di Martine è stato trovato nell'erba alta di Vinovo ed è cominciato il lavoro della polizia. Un lavoro difficile, con scarsi indizi e nessuna collaborazione. Perché fra le prostitute esiste la legge dell'omertà. L'ha infranta l'amica dell'uccisa: si conoscevano da anni, passavano le giornate insieme, a casa e sulla strada. Quando ha visto la fotografia di Martine, nuda, il-corpo piagato dal graffi, non ha saputo resistere: « Voglio che gli assassini siano puniti ». Allora ha telefonato a Montesano, gli ha detto della « 125 ». Il funzionario l'ha interrogata in un bar: era spaventata. e. ha chiesto protezione. Il suo racconto ha fornito alla polizia la prima traccia sicura. Da lei li funzionario ha saputo altri particolari: che Martine aveva un alloggio dove abitava, con « i;«n»lco,,.del cuore », Questf^oftrebbyé«!sere Ugo.Gifia»: àio, càngia tre giórni è..in"'quei stura per -« collaborare alle indagini ». Ieri-è stato Interrogato pcV sette ore, senza risultati.-Dice di non conoscere l'Indirizzo dell'alloggio: «Forse Martine ci àbi-^ tana' con un altro»: La polizia si è rivolta ad altri amici dell'uccisa: Ranzanl e Bigatto, che per un certo periodo frequentarono la ragazza. Anche' loro sono amici, non sfruttatori. E non sanno nulla. Forse esistè un altro uomo. Per trovarlo, per smascherare il «racket», gli Inquirenti cercano di ricostruire la vita di Martine. Da quando con I genitori e le sorelle arrivò a Torino, ancora bambina. La famiglia abitava Ih via Accademia Albertina 28, tre carne-, re. E' il 1957. Il padre dipinge, Martine lavora come bambinaia. La sorella maggiore, Cristiana, allatta il primo bimbo. Nel '65 si trasferiscono a Moncalierl. Anche qui un alloggio decoroso con qualche pretesa: quadri alle pareti, mobili In stile In questo periodo Martine conosce l'amica e comincia a frequentare 11 suo ambiente. S'innamora, - passa le notti fuori casa. Quando il padre la rimprovera, se ne va col fidanzato. Secondo i familiari, è stato lui a spingerla sul marciapiede. Risale ad allora II diario delie sue giornate in strada e nei night: 20, 50 mila lire per sera, un arido elenco di cifre intervallato da qualche nome, un numero di telefono, l'onomastico dei familiari. Martine ormai ha scelto la sua vita. Dorme nel « pied-à-terre » in via Nizza 99 che ha affittato con l'amica. Per coprire il muro che è vecchio e scrostato appendono larghi fogli di plastica argentea, come una tenda a festoni. Non manca 11 gustò scenografico. C'è un televisore, un letto Niente servizi Igienici. Per que¬ sti, non appena ha 1 soldi, Martine si cerca un'altra casa. Lo descrive ai genitori: un alloggio moderno, al settimo piano. « E' dalle parti di borgo S. Paolo ». Nel « pied-à-terre » va solo con 1 clienti sicuri, gli altri li porta in albergo. La notte si passa in qualche circolo. CI sono tutti, l'innamorato, gli amici, le ragazze come lei. In. un'atmosfera di falso lusso, con luci attenuate, whisky, musica, 'fingono di esse, re allegri e giovani. Parlano di soldi, di auto, qualche volta di morte. Ugo Goano, l'amico del cuore, e la cassiera del Mack 1

Persone citate: Bigatto, Martine Beauregard, Montesano, Porcari, Ugo Goano

Luoghi citati: Chieti, Torino, Vinovo