Chiesti 4 anni ciascuno per i maioisti che manifestarono a Milano per Battipaglia

Chiesti 4 anni ciascuno per i maioisti che manifestarono a Milano per Battipaglia OLTRE 60 AGENTI E CARABINIERI RIMASERO FERITI Chiesti 4 anni ciascuno per i maioisti che manifestarono a Milano per Battipaglia I 7 giovani sono accusati di violenza contro le forze dell'ordine -1 disordini avvennero l'I! aprile - Imputata di falsa testimonianza una teste a difesa - Stasera la sentenza (Dal nostro corrispondente) Milano, 19 giugno. Al Tribunale penale è ripreso stamane, con la requisitoria del p. m., il processo contro Marco Amante, Ernesto Buzzìni, Giovanni Nucita, Barnaba Fornasetti, Antonio Mola, Massimo Hurle e Franco Costa, i 7 giovani maoisti arrestati per gli incidenti avvenuti VII aprile scorso nel corso della manifestazione di protesta per i fatti di Battipaglia. Nei disordini rimasero feriti 64 fra carabinieri e agenti di Pubblica sicurezza. Il rappresentante della pubblica accusa ha chiesto 5 anni, un mese e 25 giorni per tutti gli imputati per resistenza, oltraggio, violenza, blocco stradale e radunata sediziosa con l'aggravante ne. « Io non ho alcuna prevenzione contro questi giovani — ha esordito il dottor Scarpinato — e sono pienamente convinto che si siano lasciati trascinare da una " mera debolezza " e dal loro incontrollato impulso giovanile: per questo chiederò semplicemente che il Tribunale affermi il principio che la legge deve essere rispettata. Io non voglio perseguire questi giovani, ma un reato per cercare di porre fine agli atti di violenza. Del resto dall'll aprile scorso, giorno in cui sono stati presi provvedimenti contro gli attuali imputati, a Milano non si sono più verificati disordini di una certa gravità ». Rivolgendosi poi agli imputati, il dott. Scarpinato ha detto: « Voi dovete correggere il sistema con le garanzie della Costituzione e non con la violenza: la storia ci dice che le più grandi rivoluzioni sono state pacifiche, dal Cristianesimo a Luther King; alla rivoluzione fatta con la violenza subentra la dittatura: ne è un esempio la rivoluzione francese alla quale seguì la dittatura di Napoleone ». Il rappresentante della pubblica accusa ha quindi illustrato il principio che lo ha convinto ad applicare nei confronti degli imputati la aggravante del concorso. « Avevano un piano prestabilito — ha detto — e lo hanno attuato. Non regge la discolpa degli imputati, nemmeno quella di Ernesto Buzzini, l'unico che ha ammesso di aver lanciato un sasso senza però mirare alle forze dell'ordine: ciò è incredibile». Il pubblico ministero ha poi analizzato le deposizioni dei testi di accusa e ne ha sottolineato la obiettività; ha invece giudicato scarsamente attendibili le dichiarazioni dei testi a difesa. A questo proposito ha annunciato che la procura della Repubblica ha iniziato azione penale per falsa testimonianza contro la teste Elisabetta Leonetti. La ragazza, che accompagnò l'imputato Nucita durante tutta la manifestazione, in Tribunale dichiarò che il suo amico non compì nessuna delle azioni di cui è accusato. Sono subito insorti gli avvocati della difesa. Avv. D'Aiello: «Questa è una intimidazione al Tribunale! ». Il dott. Scarpinato ha quindi concluso la sua requisitoria specificando le singole pene: 2 anni e 5 giorni per resistenza aggravata e. continuata, 1 anno e 3 mesi per oltraggio aggravato e continuato, 1 anno e 4 mesi per blocco stradale, 6 mesi per lesioni personali aggravate, 20 giorni per radunata sediziosa. Totale 36 anni e 25 giorni di reclusione; vale a dire 5 anni, un mese e 25 giorni di reclusione per ciascuno. Per tutti gli imputati il pubblico ministero ha chiesto la concessione delle attenuanti generiche. Si sono poi iniziate le arringhe di difesa. Domani in serata la sentenza, g. m.

Luoghi citati: Battipaglia, Milano