Sfuma al Giro di Svizzera l'allarme per il «doping»

Sfuma al Giro di Svizzera l'allarme per il «doping» Adorni è ormai avviato al successo finale Sfuma al Giro di Svizzera l'allarme per il «doping» Le controperizie effettuate a Basilea hanno1 scagionato i tre corridori indiziati, tra i quali non era compreso il campione del mondo - Vittorio resta al comando della classifica, dopo la tappa di ieri, vinta per distacco dallo spagnolo Diaz fNostro servizio particolare) I Davos, 18 giugno. Sul Giro della Svizzera è sfumata l'ombra del doping.. Ieri sera, una notizia aveva gettato l'allarme nella caro-' vana. Diceva — la notizia—i che tre dei sei corridori sottoposti al controllo antidoping nella tappa del giorno: precedente (quella vinta in modo clamoroso da Adorni) avevano usato prodotti proibiti, tanto che le «provette» degli atleti incriminati èrano state inviate a Basilea per una contropcrizia. I sei ciclisti sottoposti all'esame medico erano appunto Adorni, il francese Aimar, il tedesco Puschel e gli spagnoli Santamarina, San Miguel e Gandarias, ma gli organizzatóri elvetici si trinceravano dietro la barriera di un assoluto riserbo, senza rivelare quali fossero i tre atleti incriminati. Solo oggi si è potuto saper qualcosa di preciso. In effetti, ad un primo controllo effettuato a Macolin, sono sorti alcuni dubbi concernenti tre ciclisti, fra i quali, comunque, non figurava Adorni. I responsabili hanno inviato le provette a Basilea ed un ulteriore esame ha permesso di accertare che i dubbi erano infondati. Tutto qui a quanto pare. Insomma, un semplice allarme, forse dovuto alla psicosi del momento, un semplice allarme subito rientrato. La corsa, quindi, ha seguito il normale Svolgimento, senza che si fosse costretti a registrare più o meno piacevoli colpi di- scena di natura extrasportiva e l'ottava tappa ha visto trionfatore sul traguardo di Davos l'iberico Mariano Diaz che ha vittoriosamente coronato una fuga durata oltre centocinquanta chilometri. Diaz ha preceduto di 2'45" Adorni e l'altro spagnolo Gonzales, mentre il resto dei concorrenti, duramente affaticati, è giunto con ritardi maggiori. In classifica generale, Adorni conserva con autorità il primo posto. Il campione del mondo viene,,già considerato .come il leader definitivo del Giro che, come è noto, si concluderà venerdì con una tappa a cronometro individuale. La cronaca della odierna Lugano-Davos è tutta improntata dall'impresa di Diaz, che, mettendo a profitto le sue ottime qualità di arrampicatore, è scattato sulle prime rampe della salita del Maloj a, prendendo facilmente il largo, e transitando sulla vetta della montagna con un vantaggio di due minuti e mezzo. Nella successiva rampa del Fluela (la cui cima sorge a 2300 metri) mentre Diaz ha continuato il suo sforzo solitario, Gonzales ha forzato l'andatura del gruppo tentando di sorprendere Adorni. Il campione del mondo ha risposto con prontezza, sventando l'attacco. Il parmigiano è rimasto con Gonzales ed è riuscito a superarlo nello sprint per il secondo posto. Quarto si è classificato il belga David. Nella graduatoria generale, Adórni conserva il suo vantaggio di 1' 55" nei confronti di Gonzales. Terzo è David a 5'46", sèguito dal tedesco Puschel e dallo svizzero Vifian. Ordine d'arrivo: 1) Diaz (Spagna) km. 196,5 in 6h 15'49", alla media di km 31,412; 2) Adorni (Italia) a 2'45"; 3) Gonzales (Spagna) s.t.; 4) David (Belgio) a 4' 19"; 5) Gandarias (Spagna) a 4'53"; 6) Galera (Spagna) s.t.; 7) Janssen (Olanda) a 5'55"; 8) Spruyt (Belgio); 9) Aimar (Francia); 10) Pfenninger (Svizzera) s.t. Classifica generale: 1) Adorni; 2) Gonzales a l'55"; 3) David a 5'46"; 4) Puschel (Germania Occidentale); 5) Vifian (Svizzera). Luigi Fascetti