Un amico di Roosevelt così giudica gli italiani
Un amico di Roosevelt così giudica gli italiani Un amico di Roosevelt così giudica gli italiani Personalità politiche ed economiche nei penetranti ritratti di David Lilienthal Continua, col quarto volume appena uscito in America, la pubblicazione dei Journals (i diari) di David Lilienthal, un'opera che, non fosse per la mole complessiva, meriterebbe di essere tradotta in italiano meglio di tanti scritti di moda o dì occasione. Oltre tutto, proprio in questo volume, che copre gli anni 1955-59, sì parla ampiamente, ed anche acutamente, dell'Italia, dei suoi problemi, di alcuni dei nostri principali personaggi del mondo politico ed economico: vederci attraverso gli occhi di un intelligente osservatore straniero è sempre un esercizio salutare. Lilienthal, nato nel 1899, è un tipico esponente del liberalismo progressista del New Deal rooseveltiano. Presiedette la TVA, l'ente che « bonificò » la valle del Tennessee; diresse, nei difficili anni d'avvio (1945-50), la Commissione per l'energia atomica; infine, costituì la D&R (Development and Resources Corporation), una società privata con lo scopo di progettare ed eseguire programmi di sviluppi, simili alla TVA, nelle nazioni tecnicamente arretrate. Ed ecco Lilienthal, dal 1955, mettersi a percorrere tutti i paesi dove intraveda una possibilità di tradurre in pratica la sua iniziativa: dall'America Latina all'Africa, dalla Persia all'Italia. Queste ultime due diventano il campo di battaglia preferito dell'autore, che s'infervora egualmente per i progetti di riscatto e sviluppo del Khuzistan e del Mezzogiorno. In Italia rimane colpito da certe nostre abitudini, come quella di dargli appuntamento alle 19,30 per un importante incontro di lavoro ad alto livello; osserva: « l'aspetto arcaico, polveroso all'interno dei ministeri... gli "apri-porta" (uscieri) di Roma, i quali si trovano lì solo per precipitarsi ad aprire le porte (due grossi uomini, sani e forti, di spalle robuste, per una povera piccola porta) ». Ma incontra anche personalità che lo impressionano, delle quali traccia brevissimi, penetranti ritratti: Mattei, « rude combattente, che sa quello che vuol fare, ed è tanto; solido nell'apparenza e . nella risolutezza »; Campilli, « dal portamento romano classico, il flusso eccitato di parole »; Mattioli, « un uomo 'fuori dal comune, dotato di acutezza e d'un ampio punto di vista »; Carli, « preciso ^ oh-così-intellettuale ». E tanti altri ancora. Tra interessi umani, panorami di paesi e di società, problemi tecnici, racconto delle lotte, dei successi ed anche degli insuccessi della D&R, v'è dunque in questo libro di che soddisfare un lettore che voglia allargare il proprio orizzonte, f. v. DAVID E. LILIENTHAL: The Journals, voi. IV, The Road to Change 1955-1959 - Ed. Harper te Row, pagine XVIII/373, dollari 10.
Persone citate: Campilli, Carli, David Lilienthal, David Lilienthal Continua, Lilienthal, Mattei, Mattioli, Roosevelt
Luoghi citati: Africa, America, America Latina, Italia, Persia, Roma, Tennessee
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