Il pudore di Jarry di Lorenzo Mondo

Il pudore di Jarry Oltre la provocazione e il gioco Il pudore di Jarry In italiano « il meglio » di un padre dell'avanguardia - Verso il 1888, al liceo di Rennes, un gruppo di ragazzi scende in guerra contro il pire Hébert, professore di fisica dall'epa spropositata e dalla faccia di topo. E' un gioco beffardo che si protrae in una farsa goliardica scritta e mimata dagli studenti, un semplice traliccio sul quale il più dotato di essi, Alfred Jarry, eserciterà a lungo la sua vena stravolta e paradossale. Di là nasce il personaggio di Ubu, pupazzo infantile e, insieme, ectoplasma inquietante 0 mostro venturo; una sorta di Macbcth che sia passato attraverso le manipolazioni di un Rabelais acquistando accenti plebei e robusti appetiti: 1 quali, destituendolo da ogni sinistra grandezza, concorrono alla sua comicità profanatrice. Ubu porta la sua coscienza nella valigia, la consulta per ottenere informazioni riservatè, ma subito la rinserra per evitarne i rimbrotti. In lui la viltà pareggia la ferocia, la viscerale e fangosa volontà di potere si decanta appena in un ammicco gaglioffo. Il 10 dicembre 1896, a Parigi, Ubu re scatena il subbuglio nel Théàtre de l'Oeuvre. Il protagonista ammazza il re di Polonia e, a ondate successive, nobili, magistrati, contadini, trascorrendo da quello che potrebbe ancora apparire un atto di giustizia, al furore omicida contro chiunque esiti dinanzi ai suoi merdre e alla sua fame insaziabile. A prima vista siamo al grandguignol, controllato dal gusto di araldiche scenografie e geometriche scansioni; ma i gesti meccanici di Ubu si stampano come ombre cinesi a prefigurare lunghi anni di abiezione, la crescita ambigua e difforme dei totalitarismi novecenteschi. Si veda, in Ubu incatenato, la folla che tumultua invocando il privilegio della servitù. Jarry scavò e perfezionò i tratti di Ubu in varie pièces e in una se/ie di gustosi disegni, giungendo a modellare la propria .esistenza sulle bizzarrie del personaggio (gli amici che suonavano il suo campanello venivano accolti, grazie a un complicato meccanismo, dallo scroscio della toeletta, o dai colpi di pistola con cui egli giustiziava i ragni sulle pareti; e così via, lungo una fitta aneddotica) sicché soprattutto per questo egli viene ricordato. Ma ha lasciato anche un'altra produzione, piuttosto ingente se*si pensa ai suoi trentacinque anni di vita logorati dall'assenzio. Ed oggi le edizioni Adelphi ce ne propongono la lettura pubblicando in tre volumi il meglio dello scrittore, a cura di Claudio Rugafiori e con una esemplare introduzione di Sergio Solmi: insieme ai due Ubu citati, alcuni romanzi (Il dottor Faustroll, I giorni e le notti, Uamore assoluto) prose teoriche e divagazioni. La proposta ha il valore di una riscoperta, oltre le deformazioni leggendarie, le boalades e i calembour*. In realtà, la fitta tela di sfrontatezze e provocazioni, in Jarry, non si smaglia mai, come dimostrano le sue Speculazioni: con le di vertenti ma meccaniche note sulla psicologia del gendarme e del soldato, sui costumi degli annegati e la legalità dello stupro, che trovano posto nel più facile arsenale del surrealismo. L'indugio sarà più proficuo sugli scritti di maggior complessità e durata. Ne 7 giorni e le notti, ad esempio, metteremo in evidenza, sopra il fondo anarcoide e antimili tarista, la storia segreta del « narcisismo » di Jarry, condotta sul filo di una delirante tensione che appena si placa in momenti di poetico abbandono. Nella Dragona animi reremo il brano sulla battaglia di Morsang, dove un reggimento che marcia lungo un percorso circolare si autodi strugge agli ordini del beffardo protagonista illeso nel centro del cerchio: e la satira contro l'esercito, mai così graffiarne e persuasa, sfuma in cosmica allucinazione. Ma una delle chiavi decisive per penetrare Jarry resta Il dottor Faustroll, questo erede del negromante medioevale, che non si appaga del vecchio mondo e non ne ricerca il dominio, ma si mette in viaggio per scoprire nuove terre, identificate immaginosamente nelle opere dei suoi amici letterati e pittori. E' un sofisticatissimo tributo d'amicizia, ma anche il necessario appoggio per trovare, al di là dell'arte « filistea » e del senso comune, un'altra dimensione del reale, quella garantita dalla nuovissima scienza di Faustroll: la « patafisica » — egli afferma — « descriverà un universo che si può vedere e che forse si deve vedere al posto del tradizionale... ». L'ultimo approdo di Faustroll sono le complicate equazioni che dovrebbero consentirgli di localizzare Dio' e si perdono in una: sorta ;di ' lùcida- follia. Sberleffi e acrobatismi verbali non riescono a cancellare questo volto di Jarry, che egli tende a velare per stoicismo o pudore. Lorenzo Mondo ALFRED JARRY: Essere e vivere, 1 giorni e le notti, La candela verde - Ed. Adelphi, 3 voi., lire 8000. Ubu re e tiranno in un disegno di Jarry

Luoghi citati: Parigi, Polonia