Dall'accordo tra Italia e Urss nasce una serie di film Kolossal di Ennio Caretto

Dall'accordo tra Italia e Urss nasce una serie di film Kolossal Dall'accordo tra Italia e Urss nasce una serie di film Kolossal La comproduzione offre ai sovietici nuovi sbocchi economici e agli italiani nuove possibilità di lavoro (Dal nostro corrispondente) Mosca, giugno. Dopo dieci anni di trattative, il cinema italiano e quello sovietico hanno stabilito un solido e fruttuoso rapporto di collaborazione. Sulla base del protocollo intergovernativo del 30 gennaio '67, essi hanno sostituito all'interscambio le comproduzioni. Nel 1965, l'Urss acquistò dall'Italia sette film per 100 milioni di lire (pagandone 25 per Matrimonio all'italiana, che rese Spphia . Loren l'attrice, .straniera più popolare dell'anno). Nel 1969, i due paesi realizzano insieme Waterloo, l'epopea di Napoleone, e per le sole scene della battaglia l'Urss paga 10 milioni di rubli, cioè 7 miliardi di lire, escluse le spese per i soldati dell'Armata Rossa. Il passaggio dall'interscambio alla comproduzione è stato favorito dal «disgelo» e dal desiderio sovietico di entrare nel mercato cinematografico occidentale. Ma esso è soprattutto un frutto della riforma economica: prima insensibile al rapporto tra costi e ricavi in quello che considerava dominio dell'arte e della propaganda, l'Urss ha d'improvviso scoperto che un film può essere anche un grosso investimento industriale. Ogni contratto di comproduzione garantisce un certo utile in moneta convertibile, di cui l'Urss ha estremo bisogno. In esso vengono stabilite le quote di partecipazione, ciascuno dei due Paesi serba a sé il proprio mercato, e si spartisce proporzionalmente quello internazionale. La strada è stata lunga e difficile. I primi contatti con l'Urss furono presi dalla De Laurentiis. Era il 1959, Alessandro Blasetti girava «Io amo, tu ami » in tutto il mondo. Grazie all'intervento personale di Caterina Furtzeva, l'avvenente ministro della Cultura, e protetta di Kruscev, Dino e Alfredo De Laurentiis ottennero la collaborazione del coro e di alcuni reparti dell'Armata Ros- sa. Qualche anno dopo, essi proposero ai sovietici la produzione associata di Le ire sorelle di Cecov, con Silvana Mangano, Audrey Hepburn e Tatiana Samoilova, la protagonista 'di Quando volano le cicogne, ma senza risultati. Nel 1963 tuttavia Ennio De Concini e Giuseppe De Santis filmavano completamente nell'Urss Italiani brava gente. Il protocollo intergovernativo dell'inizio del '67 segnò una svolta decisiva. Ebbero quasi subito inizio le riprese de La tenda rossa, la sfortunata storia della spedizione Nobile al Polo Nord, con Claudia Cardinale e Peter Finch. Costo complessivo, 13 milioni di dollari, produttore italiano Franco Cristaldi, produttore sovietico la Mosfìlm, regista Michail Kalatozov, il creatore di un indimenticabile Otello. Attualmente è in lavorazione. Waterloo. Per settembre è atteso Carlo Ponti, che girerà I girasoli, per la regìa di Vittorio De Sica e l'interpretazione di Sophia Loren e Marcello Mastroianni. L'anno venturo, incomincerà Dubrovskij, da un classico di Pushkin, che segnerà il ritorno al cinema di un grande regista, Gregori Ciukrai, l'uomo del « disgelo ». Ho parlato a Dino De Laurentiis, comproduttore con la Mosfllm di Waterloo e di Dubrovskij. «Per gli Anni Settanta — mi ha detto — abbiamo un programma nutrito. Faremo Boris Godunov, lo dirigerà Bondarciuk, a cui abbiamo già affidato Waterloo. Stiamo discutendo la possibilità di realizzare La fuga, da una commedia di Bulgakov. Pensavamo anche a un Pietro il Grande e o Taras Bulba, ma per ora abbiamo accantonato entrambi i progetti ». Il preventivo di Dubrovskij è di 3 milioni di dollari («una cifra modesta»), quello di Boris Godunov dovrebbe essere più vicino al preventivo di Waterloo, 20 milioni di dollari, esclusa l'Armata Rossa e gli attori. Che vantaggi porta al cinema italiano la comproduzione con l'Urss? « Innanzi tutto gli consente di allargare il proprio orizzonte, di trovare nuove fonti d'ispirazione: difficilmente si sarebbero potuti unire due Paesi con un re¬ taggio culturale più ricco dei nostri. In secondo luogo, sia l'ambientazione sia l'organizzazione vengono facilitate: l'immensità e la bellezza dei paesaggi sovietici sono senza pari, come la disponibilità della sua manodopera. Per ultimo, si possono sostenere impegni finanziari maggiori, poiché essi sono divisi in due, e comunque i costi, qui risultano più bassi che altrove». « Naturalmente — aggiunge De Laurentiis — si incontrano difficoltà dì carattere tecnico e psicologico, ma sono superabili ». In che senso la comproduzione giova al cinema sovietico? «E' ovvio che gli apre nuove prospettive economiche. Ma gli porta anche benefici strutturali. Per esempio, gli insegna a ridurre i tempi di lavorazione, che qui sono veramente lunghissimi. Noi vediamo Bondarciuk: tutti dicevano che impiegava anni a fare un film, ma con noi non perde una battuta. Poi penso che rappresenti anche uno stimolo intellettuale. E' il caso di Ciukrai. Dopo il "disgelo", Ciukrai ha formato una sua compagnia indipendente, e ha concluso molto poco. Ha passato un periodo di crisi, ma adesso si accinge a dirigere Dubrovskij con entusiasmo ». I protagonisti di questo film non sono ancora stati scelti, ma Ciukrai vorrebbe far debuttare la figlia di De Laurentiis, Veronica. L'anno scorso s'era parlato di Warren Beatty e Julie Christie. I benefici reciproci della comproduzione sono esemplificati da Waterloo. Le scene di massa dovrebbero costituire un punto fermo nella storia del cinema. Vi sono impegnati per quattro mesi mille cavalli e altrettanti cavalieri e mille fanti; per un mese, oltre a questi, 12 mila soldati. E vi sono inoltre 8000 pupazzi in grandezza naturale. La scena dei 12 quadrati e della folle carica di Ney, da essi infranta, verrà ripresa anche da un elicottero. Ennio Caretto La Cardinale, interprete della « Tenda rossa », è tra le prime attrici italiane di film in comproduzione italo-russa