Belle con cellulite

Belle con cellulite Saper spendere bene Belle con cellulite Un dispiacere per chi si prepara per le vacanze al mare - Primo consiglio: rivolgersi al medico - Lo specialista spiega quali sono le incerte cause della malattia - La spesa grossa, trenta chili di frutta al mese - In cucina con Angelo Sorzio: lumache per San Giovanni Le vacanze sono vicine, le donne guardano con invidia i mannequins con lunghe gambe affusolate che presentano costumi da bagno nelle vetrine. « Sono giovane e carina — scrive Katia F. — gli uomini si voltano quando passo anche se non porto la minigonna. Ma ho anch'io i miei guai: dopo un esaurimento e relativa perdita di peso ho riacquistato chili e... mi è comparsa la cellulite. Ho già provato alcune creme con scarso vantaggio. Andare dal medico solo per questo non oso. Che fare?». ** Non dica « non oso », signora Katia. I denari spesi meglio, quando nel nostro organismo c'èiqualcosa che non va, sono proprio quelli per il medico. Abbiamo sentito per lei il prof. Ferdinando Massara, della clinica medica dell'Università di Torino, specialista in endocrinologia. Il suo suggerimento vale anche per: « Quattro amiche un po' grasse », « Luciana e le compagne », Margherita Taddei, Renata Cominetti, Laura Brambilla. Quando il pannicolo adiposo si ispessisce « Sotto la nostra cute si trova un tessuto detto "sottocutaneo" ricco di grasso, disposto in piccole masserelle, inglobate dentro le maglie di una rete di fibrille connettive. Questo tessuto, detto anche "pannicolo adiposo", forma una "pelliccia" che ci ricopre con funzioni protettive nei riguardi dell'ambiente. Esso assume una diversa distribuzione sul corpo femminile rispetto a quello maschile, svolgendo un ruolo importante nel modellarne le forme. « La cosiddetta "cellulite" è un'affezione del tessuto sottocutaneo, che colpisce il 90 per cento del sesso femminile e, più spesso, l'età dopo la menopausa. Essa è caratterizzata da un ispessimento e da una retrazione delle maglie di fibre che avvolgono i lobuli di grasso, per cui il morbido "pannicolo adiposo" diviene più consistente, di aspetto nodoso o a piccoli cordoni, talvolta molto dolenti.. « Le cause e gli intimi meccanismi del fenomeno non sono ancora chiari. In linea generale si può dire che le persone obese, o anche solo con una modesta tendenza a diventarlo, sono le più esposte al rischio di tale affezione, che si riscontra inoltre sovente in donne che presentano irregolarità dei cicli mensili dovuti a svariate turbe dell'equilibrio ormonale ». /incora incerta la natura del disturbo « Secondo alcuni studiosi, la malattia sarebbe dovuta a carenza di certi enzimi (Jalu ronidasi e Tiomucasi) che hanno il compito di impedire al tessuto connettivo di andare incontro a ispessimento e retrazione. Secondo altri si tratterebbe di un'affezione sostenuta, con un meccanismo tossico-infettivo, da germi lo calizzati in altre parti del corpo: microascessi dentari, tonsillari, appendicolari ecc. Talvolta infine il " dolore cellulitico " è l'espressione di uno stato morboso più pròfondo e importante. Non è raro, ad esempio, che il dolore localizzato sulla faccia interna del ginocchio "sia dovuto a un'artrite. « La cura risente delle in certezze delle nostre conoscenze sulla natura del disturbo. A chi ne è affetto consigliamo un'accurata visita medica per eliminare le eventuali cause organiche, metaboliche, ormonali di cui la cellulite non sarebbe che un sintomo. Notevole importanza terapeutica hanno certamente la ginnastica e la vita sportiva all'aria aperta. Secondo quanto affermano al cuni autori francesi, buoni successi possono essere ottenuti con creme a base di Jaluronidasi e Tiomucasi ». Molte scuse la posta fa capricci Saper spendere bene deve scusarsi con le sue lettrici. Le montagne di posta accumulate durante le recenti lunghe agitazioni, vengono amanite a poco a poco ed evidentemente alla rinfusa. Ci giungono lettere impostate 15 o 20 giorni fa. Tra queste la risposta di Annamaria Innocenti di Firenze alla signora Muscarà di Sanremo, alla signora Giaccardi e ad altre interlocutrici sul modo migliore di amministrare la « borsa della spesa ». Annamaria Innocenti, madre di due bimbi, dispone di 75 mila lire al mese per far fronte alle spese di casa (abbigliamento e affitto esclusi). Una situazione comune a molte donne. Ha risolto il suo problema con alcuni accorgimenti: fa la spesa grossa, cioè compra la frutta a cassette una volta al mese e fa provvista d'olio e vino una volta all'anno; acquista carne al supermarket e uova in campagna; si dà da fare ai fornelli; programma il menù per tutta la settimana. Le lettrici vorrebbero più ampi dettagli e la massaia fiorentina è pronta a darli. Come fa, ad esempio, a conservare 30 chili di frutta al mese? «Anzitutto all'atto dell'acquisto delle cassette, faccio attenzione che la frutta non sia troppo matura. Alcune qualità (come arance, mele, pere) si conservano bene tenendole, d'inverno, sul terrazzo, in un punto riparato dove circoli aria, ma non arrivi il sole né il gelo. D'estate nel frigorifero. La frutta va curata controllandola quasi ogni giorno. Se c'è qualche pezzo che comincia a guastarsi bisogna toglierlo subito ». Andare al mercato con le amiche Si può evitare la fatica di conservare la frutta per un mese: basta acquistarla insieme con altri e poi dividerla; «Così faccio con là verdura. Vado al mercato generale con due amiche, compriamo cestini di zucchine, pomodori ecc. e lì dividiamo. Posso assicurare che il risparmio è notevole, la qualità eccellente, il peso abbondante. L'utilità di stendere un preciso menù per tutta la settimana è emersa proprio in relazione agli acquisti economici fatti all'ingrosso. Non ha senso programmare un menù e poi comprare giorno per giorno, nel negozio accanto. Tutto questo richiede molto tempo e perciò credo di essere avvantaggiata rispetto alle mamme che lavorano fuori casa, le quali, più che al costo, debbono, badare, alla rapidità del menù». Annamaria ci manda anche una serie di ricette. Tutte ottime e intelligenti. Se la signora Giaccardi — sposa di fresco e alle prime armi in cucina — ci invierà l'indirizzo gliele spediremo. S. Giovanni con le chiocciole in pentola CI scrive Rosalba Trionfale: « Ho trascorso la fanciullezza a Roma e ricordo le scorpacciate di lumache che et facevamo, per la festa di S. Giovanni. .Le chiamavamo, ricordo, « lumache delle vigne ». Uno dei cuochi della rubrica vuol suggerirmi una ricetta perché possa ritrovare anche qui a Torino il sapore di quei piatti che consumavamo nelle trattorie dei colli?». ** Angelo Sorzio, ai suol servizi, signora. Scrive: « In alcuni paesi come Francia e Svizzera, esistono piccoli ristoranti nel quali la specialità sono le lumache. Nella Roma Imperlale le chiocciole venivano allevate In appositi recinti alimentandole con vino bollito, erbe aromatiche e carne: di qui la lunga tradizione del mangiar lumache a Roma e dintorni. Come del resto in altre zone d'Italia. « Quanto alla preparazione anzitutto bisogna levare alle lumache ogni impurità: 1 metodi sono diversi. Eccone uno: lasciarle qualche ora in acqua fredda salata con un pizzico di farina. Quindi lavarle a lungo in acqua corrente, poi metterle a cuocere per mezz'ora In acqua salata, con scorze d'arancia, una cipolla, sedano e carota. Quando sono fredde, levarle dal guscio con uno stecco. « Fate un soffritto di olio e aglio nel quale aggiungerete 3-4 acciughe sminuzzate, un palo di pomodori pelati, prezzemolo, una foglia di menta, un bicchiere di vino ,bianco secco, sale e pepe. Quando la salsa sarà ben amalgamata, unite le lumache e fate cuocere per un quarto d'ora a fuoco moderato. Se la salsa fosse troppo densa, allungatela con brodo bollente. In Liguria si usa immergere le lumache nel latte, quindi passarle alla farina e friggerle poi in olio caldissimo ». In questa stagione le lumache sono ottime. SI comprano in negozio per 1200-1300 lire il chilo. Gisella Martini da Torino: « Mi devo sposare il prossimo anno, m'interesserebbe molto comprare il corredo a rate dt cui ho letto sulla rubrica. Dove li vendono? ». Analoga domanda da Annamaria Villa e da un gruppetto di impiegate di banca. ** Noi abbiamo parlato diffusamente delle creazioni di una delle marche di corredo più note e famose. Ma In questa sede, come abbiamo detto altre . volte, non possiamo pubblicare nomi. La rubrica è una « caccia al tesoro » per la quale diamo però tutte le Indicazioni necessarie. Per facilitare la ricerca aggiungeremo alcuni suggerimenti all'orecchio delle fidanzate. Provate a chiedere, nel grandi negozi, qua! è la ditta che ha lanciato la « linea componibile » per la biancheria da casa. Provate a chiedere che vi mostrino parures da letto matrimoniale che si chiamano Selene o Isabella, Silvia o Giulietta, Beatrice o Cleopatra, Margherita o Claudia, ecc. Via, non po tete sbagliare! Come conservare i peperoni? Giuseppina Bergamini, da Torino: « Tra le lettrici c'è chi potrebbe insegnarmi come conservare i peperoni, però non con l'aceto né con la salamoia? Vorrei tanto, quando verrà la stagione buona, saperli conservare come quelli che si comprano in scatola immersi in un sugo che non è né sale né aceto e servono ottimamente per i tramezzini e per fare la peperonata in inverno ». ** Coraggio, amiche lettrici. Alutate questa brava massaia. Simonetta