Tremiladuecento ragazzi allo Stadio torinese nei Giochi della Gioventù, fase provinciale

Tremiladuecento ragazzi allo Stadio torinese nei Giochi della Gioventù, fase provinciale Tremiladuecento ragazzi allo Stadio torinese nei Giochi della Gioventù, fase provinciale Da Balangero gli allievi di Arese - Anche le aliete in gara - Le iniziative di Perosa Argentina Lo Stadio torinese ha vissuto ieri una giornata insolita. Migliaia di ragazzi lo hanno preso d'assalto, invadendo festosamente il prato, la pista e le pedane: stessa scena sull'attiguo campo atletico, quello che ha ospitato due settimane fa campionissimi come Davenport, Dionisi e Seagren e che ieri ha visto in scena sull'ormaì famoso fondo di « bitum-velox » una schiera di ragazzine venute da ogni parte del Piemonte. Uno spettacolo inconsueto, un simpatico, festoso disordine: così si sono disputate le finali provinciali dei Giochi della Gioventù di atletica leggera, la seconda fase della manifestazione vo¬ luta dal Coni per avvicinare allo sport i giovanissimi di tutti i centri, dalle metropoli ai villaggi. I ragazzi hanno risposto in massa: in tutto erano 3200, in rappresentanza di circa 170 comuni della provincia di Torino. Le loro gare si sono protratte dal primo mattino al tardo pomeriggio, impegnando giudici e organizzatori in un lavoro spossante, tra un fiume di moduli e referti a livello d'alta burocrazia. Tra una prova e l'altra i giovani si rifiutavano di abbandonare il campo, restando sull'erba ad affollare quello che solitamente è il teatro delle azioni di Anastasi, Haller e Combin. La folla, anziché sugli . spalti (pressoché deserti, se si fa eccezione per poche decine di parenti venuti ad incitare i concorrenti) era sul campo. Il brusio tipico di ogni impianto sportivo veniva dal prato e non dalle gradinate. I risultati, come è logico, hanno un contenuto tecnico molto limitato data l'età dei partecipanti (dai 12 ai 15 anni). Ma per i ragazzi le gare di ieri sono state come un'Olimpiade, con una vittoria da cogliere per sé e per il proprio comune, una vittoria da festeggiare con gli amici a Ivrea, a Lanzo, a Collegno o a Moncalieri. Una giornata di sport intensa, che faceva pensare, nello stesso tempo, ai giochi dell'oratorio, all'ora di ginnastica a scuola e.alle grandi competizioni internazionàti. Alla fine .c'è stata la premiazione, con sfilata, medaglie e intervento delle autorità (l'avv. Oberto, presidente della Provincia e l'on: Catella, delegato del Coni): non è mancato nemmeno l'inno di Mameli per rendere completo il cerimoniale. Molti ragazzi si erano alzati all'alba per giungere in tempo a Torino. Li hanno accompagnati i loro professori di educazione fisica, altri insegnanti, a volte le autorità comunali. Molti i sacerdoti, tutti sportivissimL Come don Mario Banfi, che ha guidato la squadra di Perosa Argentina: don Mario non. si è accontentato di incitare i ragazzi dal bordo della pista, ha anche filmato quasi tutte le gare, come si fa alle Olimpiadi. Il suo giudizio sui Giochi della Gioventù è positivo: « Sono manifestazioni che fanno bene ai ragazzi — dice —. Naturalmente, in questa prima edizione dei Giochi si sono avute difficoltà varie che potranno essere superate meglio in futuro, ma l'esperimento si può considerare riuscito. Per quanto riguarda lo svolgimento delle gare, proporrei di dividere i partecipanti in varie categorie, diciamo tre o quattro, in base all'età, e magari ammettere anche i ragazzi delle scuole elementari ». Don Banfi va considerato un esperto di manifestazioni sportive. Grazie al suo interessamento, infatti, Perosa Argentina organizza ogni anno dei « Giochi della Gioventù» in tono minore, definiti un po' pomposamente « Olimpiadi Perosine ». Sulle strade e nei cortili di Perosa scendono in gara ragazzi dagli 8 ai 14 anni di tutti i comuni vicini: quest'anno a settembre si svolgerà l'undicesima edizione, si prevede la partecipazione di duecento concorrenti (e forse, per la prima volta, ci saranno anche le prove femminili). La squadra di Perosa Argentina non ha conquistato vittorie nelle gare di ieri. Si sono distinti invece i ragazzi di Balangero, evidentemente contagiati dalla presenza di Arese, il primatista italiano di mezzofondo che da un po' di tempo ha fissato a Balangero la sua sede di allenamento. I giovani hanno dovuto cimentarsi anche con uno sport nuovissimo: la palla con manico, una specie di « maracas » da lanciare come fosse un peso o un giavellotto. Il Coni ha avuto l'originale idea di « inventare » questa disciplina per l'occasione, con tanto di regolamento ufficiale. Antonio Tavarozzi 80 m: 1) D'Acuti (Pianezza) 10"; 2) Vagner (Uisp Rivoli) 10; 3) Parisia (Uisp Rivoli) 10"1. Palla con manico: 1) Claudio (Moncalieri) m 48,70; 2) Russo (Dlf Torino) 38,53; 3) Gualtieri (Balangero) 34,01. Marcia km 4: 1) Dalla Guarda (To Csrc Fiat) 22'54"2; 2) Lanzillottà (Carmagnola) 23'34"8; 3) Nora (Ivrea) 23'36"2. PROVE FEMMINILI — 60 ra: 1) Penane (To-Visp) 8"; 2) Beltramo (To-Cscr Fiat) 8"4; 3} Scandihi (Settimo Uisp). 8"i. Salto in lungo: 1) Re (Glaveno) m, 4.17; 2) Razzano (Ivrea) 4,10; 3) Odierno (Ivrea) 4,07. Saltò in alto: 1) Massenz (ToCsaiFlat) m 1,40; 2) Rinaldi (Uisp Rivoli) 1,30; 3) Abbàtista (Uisp Grugliasco) 1,30. Palla con manico: lì Dinurmo (Uisp-Ivrea) m 20,68; 2) Clarino (Uisp-Ivrea) 16,89; 3) Spinelli (Uisp-Ivrea) 14,89. Peso: 1) Peruccà (Lanzo) metri 7,97; 2) Nosetti (Fiat Aus.) 7,74; 3) Cordone (Balangero) 7,64. 60 ostacoli: 1) Daversa (Augusta) 9"9; 2) De Lisi (Caluso) 10"; 3) MastellottO (To Gscr Fiat) 10". 9 ■le Nel 1968:530.000 km percorsi e 10.105 interventi su vetture di ogni marca. Un servizio Alfa Romeo in collaborazione con l'AC!