Tutta la «contestazione» in piazza Diecimila bloccano il centro di Milano di Giampaolo Pansa

Tutta la «contestazione» in piazza Diecimila bloccano il centro di Milano La protesta contro gli 11 arresti per il caso Trimarchi Tutta la «contestazione» in piazza Diecimila bloccano il centro di Milano Dai maoisti ai «katanghesi», la « sinistra irregolare» è sfilata per le strade con cartelli, bandiere, striscioni - Relegati in coda i comunisti - La manifestazione, conclusa senza incidenti, ha assunto, in certi punti, aspetti fortemente polemici contro il pei - Pochi operai presenti (Dai nostro inviato speciale) Milano, 12 giugno. Diecimila giovani sono scesi in piazza, stasera a Milano, per protesta solidale contro gli 11 studenti arrestati nell'imprevista « coda » del caso Trimarchi. Nessun discorso, ma un corteo immenso, che per più di tre ore — dalle 18 sin dopo le 21 — ha bloccato tutto il centro della città. Tram, autobus, filobus, e migliaia di milanesi motorizzati sono stati sommersi da una marea di bandiere rosse, nere, verdi, di decine di striscioni all'uso cinese, di centinaia e centinaia di cartelli. Una' manifestazione come da tempo non si vedeva a Milano, una Milano presidiata", sin dal primo pomeriggio, nei punti nevralgici (Palazzo di Giustizia, carceri di San Vittore, piazza del Duomo, Questura, Prefettura, Palazzo Marino, le sedi di tutti 1 quotidiani) da imponenti reparti di carabinieri e polizia. Tutti questi uomini sono, però, rimasti inattivi perché il corteo è riuscito a sfilare senza incidenti di rilievo. Qualche insulto verso 1 camion carichi di agenti e carabinieri, liti sporadiche con automobilisti impazienti (una, più accesa, in viale Papiniano dove una «500» è stata ammaccata a calci e un fotoreporter che voleva riprendere la scena ha avuto la Rolleiflex fracassata), qualche scontro verbale fra « cinesi » e comunisti ufficiali, ma niente di più. Alle 21,30 tutto era finito. La manifestazione è cominciata con puntualità « ambrosiana» in piazza del Duomo. Poco prima delle 18, i primi ad apparire sono gli studenti della Università Cattolica con bandiere e megafoni: in testa è Schianchi, il «contestatore di cardinali». Poi arrivano i dipendenti del « Saggiatore » die hanno lasciato, per qualche ora, la casa editrice; occupata, i | , . . . ' E' chiaro che tutta la sinistra « irregolare » milanese si è data appuntamento in piazza del Duomo. «La protesta per gli 11 arrestati deve anche essere un'occasione per contarci — dice uno dei leaders della contestazione di sinistra —; faremo vedere al revisionisti, soprattutto al pel, quanti siamo!». E per la verità sono tanti, tantissi mi. Ecco i « cinesi » dell'Unione dei comunisti italiani marxisti-leninisti, forse il gruppo più numeroso e organizzato; si raccolgono al centro della piazza, inquadrati come soldati. Hanno bandiere nuovissime, striscioni giallo-rossi e, tutti, il libretto delle massime di Mao che al zano ritmicamente scandendo slogans del presidente. Dopo l'Unione, un centinaio di dipendenti della Rai-Tv in sciopero con cartelli velenosi: « Dalla tivù, sei fregato anche tu», «Carosello lavaggio del cervello », « Togliete San Vittore dal calendario». Poi i dipendenti dell'Umanitaria al trentatreesimo giorno di occupazione. Poi ancora un comitato di studenti serali. Il Partito comunista d'Italia, quindi gli «irregolari degli irregolari »: i « katanghesi », il gruppo di Al Fatah (i partigiani palestinesi), quelli del Fronte di liberazione del Sud Italia (bandiera verde con mezzaluna). Ecco Potere Operaio, fortissimo. Ecco l'«Avanguardia proletaria maoista», un'avanguardia, per la verità, piuttosto smilza; i docenti subalterni del Politecnico; un gruppo della sinistra del psi (lombardiàni); il psìup. Infine, a chiudere il corteo, la sfilata degli iscritti al pei: la « destra », secondo i maoisti, i revisionisti, che si affannano e gridano, ma che i cinesi guarderanno con sospetto per .tutta la sfilata Un corteo lungo qualche chilometro. Seimila persone, dice un'informazione ufficiosa dell'Ufficio politico della questura, ma l'occhio sugge risce una cifra molto più al ta: almeno diecimila. Il « serpente » si mette in moto alle 18,20. Lo precede un grande striscione: «Contro gli arre sii lotta di classe ». C'è molta elettricità nell'aria. In via Mercanti un ondeggiamento della testa del corteo fa pensare ad un inizio di scontro « Dottore, non fare il provo catore, stasera... », urla un « cinese » al vice questore, dott. Vittoria. Tutto, però, finisce 11. Si percorre via Dante; poi largo Cairoli, quindi via Car¬ dvpcmitsd1 ducci. Qui alle 19, una deviazione improvvisa del gruppo di testa spiazza la polizia che si trova da sola a proseguire lungo via Carducci mentre il corteo ha svicolato in corso Magenta. Una « katanghese», con una gigantesca bandiera rossa, cammina da solo in posizione avanzata fermando tutti i tram, i suol compagni bloccano le auto, mentre altri con bombolette di vernice rossa spray scrivono sui muri e sulle fiancate dei filobus: «Fuori i compagni arrestati!». Alle 19,10 si "è in viale di Porta Vercellina, ad un tiro di schioppo da San Vittore. Accadrà qualcosa? Poliziotti e carabinieri si mettono l'elmetto. Davanti al carcere sono schierati altri reparti di agenti con visiera di plastica e scudo. Non succede nulla. Si ode qualche grido: « Fuori tutti dentro Riva », e « Poliziotti biscazzieri », ma gli stessi leaders del corteo formano un cordone solidissimo per evitare che i manifestanti si dirigano verso 11 portone del carcere. I diecimila sfilano così sul fianco della prigione. Dalle loro celle Mario Capanna e gli altri 10 odono certo. le grida e i canti che si allontanano. La circonvallazione esterna è bloccata. E' ora di punta e il caos indescrivibile. I clacson lacerano l'aria. Ma il corteo prosegue verso, Porta Vittoria e Palazzo di Giustizia, che viene raggiunto verso le 20,30. Naturalmente tutti gli accessi sono sbarrati, e per di più protetti da altri reparti. Si grida «Giustizia fascista », ma ormai tutto sta per finire. Qualche conversione verso il centro, un po' di buriana di fronte all'ex Hotel Commerciò (la nuova Casa dello studente); poi tutti a casa. Un successo indubbio per la sinistra « irregolare », ma anche' una sconfitta da meditare: alla protesta hanno partecipato quasi tutti studenti, gli operai e gli Impiegati hanno preferito starsene lontani. A tarda sera la polizia ha rinvenuto in un cestino dei rifiuti davanti al Palazzo di Giustizia all'angolo di via Freguglia due bottiglie Molotov innescate con un fiammifero controvento: si cerca di stabilire se sono state abbandonate da qualche dimostrante. Giampaolo Pansa

Persone citate: Fatah, Mao, Mario Capanna, Molotov, Schianchi, Trimarchi

Luoghi citati: Italia, Milano