L'Oese discute a Parigi per i diritti di prelievo di Loris Mannucci

L'Oese discute a Parigi per i diritti di prelievo L'Oese discute a Parigi per i diritti di prelievo (Nostro servizio particolare) Parigi, 4 giugno. Si è riunito a Parigi il « vertice » monetario dell'O.C.S.E. (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economici) per esaminare vari problemi tra cui i « diritti speciali di prelievo », eurodollaro, i tassi d'interesse nel mondo, i cambi, le bilance dei pagamenti ecc. E' il primo importante Incontro dopo la crisi provocata dalla speculazione sul marco, e la discussione prosegui- rà alla fine della settimana a Basilea dove si riuniranno, per la consueta conferenza mensile, i governatori delle banche centrali dei dieci Paesi più ricchi del mondo, più la Svizzera in qualità di osservatore. I « diritti speciali di prelievo » sono stati oggi l'argomento principale. Essi vennero decisi a Stoccolma l'anno scorso per adeguare i mezzi di pagamento internazionali allo sviluppo del commercio, malgrado l'opposizione della Frància che, a quell'epoca, era in piena lotta contro il dollaro. Successivamente, alla riunione annuale del Fondo mo netario internazionale, il ministro francese deuo I ..;r*ize definì la posizione del suo Paese, il quale subordinava l'apertura dei diritti speciali di prelievo ad alcune condizioni tra cui l'equilibrio delle bilance dei pagamenti, in particolare quella degli Stati Uniti. Tale posizione non è stata poi modificata, ma l'allontanamento del generale De Gaulle dovrebbe portare ad un nuovo esame del problema da parte di Parigi. Le discussioni, che proseguiranno domani in seno al cosiddetto « gruppo dei dieci » ( Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Svezia, Giappone ed i Paesi del Mec, meno il Lussemburgo), dovrebbero fissare l'ammontare dei diritti di prelievo che potranno essere creati annualmente. Le discussioni si svolgono a-porte chiuse, ma si è saputo che si è manifestata una certa di vergenza tra gli esperti americani e tedeschi. I primi vorrebbero Che l'ammontare dei diritti di prelievo, in cinque anni, superasse i dieci miliardi di dollari inizialmente previsti dal «gruppo dei dieci». I tedeschi, sostenuti dagli italiani — cioè i rappresentanti dei due Paesi che sono i principali creditori ed hanno una bilancia dei pagamenti attiva — sono molto prudenti e non desiderano affrettare un esperimento nuovo in materia monetaria. Loris Mannucci

Persone citate: De Gaulle