Giovani "beat,, sul Mar Nero

Giovani "beat,, sul Mar Nero Giovani "beat,, sul Mar Nero La stampa sovietica è preoccupata - Soprattutto nei grandi centri balneari si diffondono le « cattive abitudini » dell'Occidente: minigonne, canzoni di protesta, capelloni, vagabondaggio e teppismo (Dal nostro corrispondente) Mosca, 4 giugno. Con qualche anno di ritardo, la « dolce vita » dell'Occidente è arrivata anche in Russia: a Mosca, a Leningrado, ma soprattutto nelle grandi stazioni balneari del Mar Nero, Yalta e Soci. Là ragazze disinvolte « portano minigonne così ardite che una foglia di fico sembrerebbe un abito da sera», e giovanotti effeminati « si curano i riccioli e tingono i capelli ». Là Imperversano le canzoni di protesta («Tutto, d'improvviso, è vuoto intorno a te»), e si processano, per rapine a mano armata o violenze gravi alle persone, i minorenni. Là fiorisce la prostituzione d'alto bordo, e il dollaro Viene cambiato alla borsa nera cinque contro uno. Gli imberbi eroi della « dolce vita » russa si chiamano all'americana beach boys e beach girls, ragazze e ragazzi da spiaggia. Lasciano la scuola a quindici, sedici, dicias¬ sette anni, e rifiutano il lavoro. Bighellonano tra i caffè e i ristoranti, mezzi night clubs e mezze mense, « ubriacandosi, con la morale sciolta». Le « lolite » cercano tra i villeggianti l'amico anziano, i « gigolò » danno la caccia alle signore velleitarie. Il loro credo è divertirsi, la loro ambizione è diventare ricchi, e il loro sogno entrare nel « mondo bene » degli attori, dei cantanti e degli artisti. E' stata la Komsomolskaia Pravda, il quotidiano della Federazione giovanile del partito, a denunciare la « dolce vita » in Russia. Il marxismo è puritano e il regime ha negato In passato con ostinazione, quasi con ferocia, che la sua gioventù fosse facile preda alle « degenerazioni occidentali ». Ma nelle stazioni balneari del Mar Nero la promiscuità e la delinquenza minorili hanno assunto proporzioni tali che le autorità si sono sentite in dovere di sporgerne pubblica denuncia. « Mini-morale, mini-intelligenza, mini-personalità, oggi ieri e domani. Dove vanno t nostri giovani?». Tutto è incominciato con la confessione di una ex « lolita », Ludmila K., di 26 anni. Ludmila oggi « è felicemente unita ad un brav'uomo che l'ha redenta». Decisa ad aiutare gli ex compagni di bagordi, ha vuotato il sacco con la Komsomolskaia Pravda. « Sono nata a Yalta e ci sono vissuta fino al 1967. Dai sedici ai ventiquattro anni sono stata una "beach girl". Sapeste che esistenza conducevo. Io e le amiche volevamo soltanto ballare, bere, mangiare bene, ricevere tanti costosi regali. Come ottenevamo tutto questo, non c'importava nulla, eravamo facili ». Ludmila K. ha lasciato Yalta dopo aver incontrato l'uomo del destino. Ci è tornata il mese passato per una breve visita: è rimasta inorridita nel costatare che le amiche « non avevano ancora messo la testa a posto». « Che cosa fa il Komsomol?», ha chiesto Ludmila K. alla Komsomolskaia Pravda: « Molto poco: preferisce interessarsi dei ragazzi e delle ragazze serie che lavorano e si iscrivono al partito ». Allarmato, il giornale ha detto ai suoi corrispondenti a Soci e a Yalta di svolgere una rapida inchiesta. E costoro hanno confermato tutto: «Le ultime generazioni bramano la vita comoda, dicono che qui tutti si riposano, e che hanno ragione solo i furbi. Il loro ideale è fare i villeggianti. Le uniche attività che svolgono sono truffaldine ». Hanno così descritto questa gioventù: « I maschi con capelli lunghi fino alle spalle, le ragazze semisvestite, tutti con radioline a transistor o chitarre, usano un linguaggio osceno, girano a gruppi di notte, provocano risse ». Le cause della corruzione, hanno concluso, sono esterne. Ma il Komsomol è responsabile perché non le combatte. « Fenomeni del genere — afferma la Komsomolskaia Pravda — minacciano la società. Non si può ignorarli ». e. c.

Luoghi citati: Leningrado, Mosca, Russia, Soci, Yalta