Causarono la morte di un giovane tentando di trasformarlo in donna di Sandro Doglio

Causarono la morte di un giovane tentando di trasformarlo in donna Clamoroso e polemico processo a tre medici in Belgio Causarono la morte di un giovane tentando di trasformarlo in donna (Dal nostro corrispondente} Bruxelles, 30 maggio. Tre medici belgi — un chirurgo, un urologo e un sessuologo, tutti assai noti — sono accusati della morte di un ragazzo di 23 anni. Sono comparsi davanti al Tribunale di Bruxelles per avergli amputato gli organi genitali, nel tentativo di trasformarlo in donna: dodici giorni dopo l'operazione, il giovane è morto per embolia. Un altro chirurgo di Bruxelles ha scritto al presidente del Tri bunale, difendendo i suoi tre colleghi e annunciando di avere eseguito quattro operazioni analoghe, « tutte con esito soddisfacente ». Il procuratore del Re ha emesso anche contro di lui un mandato di cattura e lo ha denunciato per « atti illeciti e mutilazioni ». Il processo suscita scalpore: da ogni parte d'Europa, ma soprattutto dagli Stati Uniti, giungono testimonianze per provare la liceità dell'operazione. Il dibattito supera il tragico fatto di cronaca e pone in modo drammatico il problema dei « trans-sessuali », delle persone cioè, che, pur avendo attributi fisici maschili, si sentono e si comportano come fossero donne, senza essere per questo omosessuali. Jean-Marie Wynen, nato nel 1945, fin da quando aveva tre¬ dici anni (secondo quanto è stro detto in Tribunale) si comportava come una ragazza. Ebbe relazioni con uomini, ma l'esperienza lo disgustò. Tuttavia, sentendo sem pre più forte il richiamo del-la femminilità, cominciò a travestirsi, frequentando i locali per sole donne. Ad Anversa, dove abitava, era conosciuto come « Peggy » Jean-Marie espose la propria situazione al chirurgo Fardeau. Questi, dopo aver consultato l'urologo Ledere e il sessuologo Slosse — uno dei più noti professionisti europei in materia — decise di effettuare un intervento radicale: amputazione degli organi maschili e creazione, con intervento di chirurgia plastica, di un organo femminile. L'operazione è stata eseguita il 24 ottobre 1967: il paziente cominciava a ristabilirsi, quando si è manifestata un'embolia che ne ha provocato la morte. Il procuratore del Re ha sostenuto oggi in Tribunale che ì medici non avevano il diritto di procedere ad una operazione non necessaria. « Hanno tentato di lare di Jean-Mafie Wynen un essere senza sesso, capace di piacere tutt'al più alla clientela dei bar malfamati. Tutto ciò non ha niente che vedere con la missione della medicina, e neppure con la chi- rurgia plastica ». « Hanno au meritato il complesso di femminilità del ragazzo, facendogli credere che avrebbero potuto trasformarlo in donna, invece di cercare di guarir- lo ». « Per provare che si trai lava di un trans-sessuale, i medici ora ci dicono che Jean-Marie aveva vergogna dei propri attributi maschili. Se una persona soffre perché è troppo alta, è questa una buona ragione per tagliarle le gambe? ». Secondo il procuratore, Wynen aveva probabilmente qualche caratteristica dell'ermafrodita. Questo non autorizzava in nessun modo —' ha detto — a compiere l'orribile mutilazione che ha provocato la morte del ragazzo. I tre medici si difendono, sostenendo che molte operazioni di .questo genere sono già state eseguite per consentire ai pazienti di appartenere fisicamente al sesso che psicologicamente è già il loro. Hanno inoltre riferito le motivazioni obbiettive dell'intervento: l'aspetto ambiguo del paziente, l'aspetto non funzionale degli organi di riproduzione, un eccesso di estrogeni, il fatto che Wynen non fosse omosessuale. Inoltre, hanno detto, Jean-Marie era consenziente e consapevole dei rischi. L'operazione, infine, era « tecnicamente riuscita ». Un chirurgo americano, il prof. Hastings dell'Università di Minneapolis, è venuto a testimoniare, sostenendo di avere eseguito negli Stati Uniti ventiquattro interventi sui trans-sessuali. « Il Belgio — ha detto il medico americano — ha la fortuna di avere un professionista come il dott. Slosse che ha consigliato l'asportazione degli organi genitali di Jean-Marie Wynen e la creazione chirurgica di una vagina. Ha cercato di alleviare le sofferenze di una categoria di persone sfortunate, anche a costo di mettersi contro l'opinione pubblica ». Citato dall'accusa, il prof. De Waele, dell'Università di Bruxelles, ha invece contestato il valore scientifico della letteratura sulla trans-sessualità, e ha aggiunto che si tratta di un puro fenomeno morboso. Il mandato d'arresto spiccato oggi dal procuratore del Re contro il dott. De Thibault, che ha eseguito quattro interventi analoghi, ha fatto assumere dimensioni preoccupanti alla polemica. Ci si aspetta che altri medici intervengano, e che altre operazioni delicate vengano alla ribalta. L'Ordine dei medici di Bruxelles ha chiesto e ottenuto di poter assistere in forma ufficiale al processo. La prossima udienza si svolgerà mercoledì prossimo, quando cominceranno le arringhe dei difensori. La sentenza dovrebbe essere pronunciata entro la settimana. I dibattiti sono seguiti con curiosità, spesso morbosa, anche dal pubblico. La folla fa la coda per assistere al processo. Sandro Doglio

Persone citate: De Thibault, De Waele, Jean-marie

Luoghi citati: Anversa, Belgio, Bruxelles, Europa, Stati Uniti