Nenni discute a Belgrado su disarmo e sicurezza europea

Nenni discute a Belgrado su disarmo e sicurezza europea La visita ufficiale del ministro degli Esteri Nenni discute a Belgrado su disarmo e sicurezza europea Ha illustrato al collega Tepavac il suo progetto di una «conferenza allargata» sull'Europa - Il ministro jugoslavo si è detto favorevole Esaminata anche la crisi del Medio Oriente - Oggi l'incontro con Tito (Dal nostro inviato speciale) Belgrado, 27 maggio. Nenni e Tepavac Bono entrati oggi nel vivo dei problemi che formano- l'oggetto dei loro incontri di Belgrado. Hanno discusso per quasi un'ora alla presenza dei soli ambasciatori, poi i colloqui sono continuati per un'ora e mezzo a delegazioni allargate. Il nostro ministro degli Esteri ha cominciato con un ampio esame della situazione internazionale;' e la lunga esposizione ha confermato itegli ospiti jugoslavi il convincimento — espresso con calda simpatia nei giornali di qui — che Nenni è lo statista occidentale più sensibile ai problemi della distensione e della pace e più vicino alle loro posizioni. | La situazione nel mondo, ha detto il ministro riprendendo la formula già delineata al Consiglio atlantico di Washington, si sta evolvendo dal bipolarismo al multipolarismo. La scena internazionale non è più dominata esclusivamente dagli Stati Uniti e dall'Urss; altre forze premono, realtà nuove si inseriscono nel concerto delle Nazioni. Non soltanto la « realtà » della Cina, che non si potrà più a lungo ignorare; anche l'Europa, con il ritiro di De Gaulle e l'inserimento dell'Inghilterra nel Mercato comune, sarà presto una «realtà» nuova e dovrà essere pronta ai suoi compiti. Partendo da questa premessa, Nenni ha affrontato i temi che premono con maggiore urgenza: sicurezza europea, disarmo, Medio Oriente. Sicurezza europea. Nenni ha ripetuto la proposta, avanzata a Washington, di una conferenza allargata con la partecipazione , dell'Europa Occidentale « con le sue strutture comunitarie », dell'Europa comunista, degli Stati Uniti, dell'Urss e delle Nazioni europee non allineate (Jugoslavia) o .neutrali (Svezia). L'idea, ha detto il ministro, è affidata alla fòrza e alla iniziativa, di.chi ci crede: ma deva essere accolta con la consapevolezza che occorre prepararla con cura. Disarmo. Nenni ha dichiarato che l'Italia è favorevole ad estendere per quanto possibile, e prima di tutti alla Jugoslavia, la partecipazione alla conferenza sul disarmo. Già siamo su questa strada: con l'ammissione del Giappone e della Mongolia, i Paesi membri del comitato di Ginevra sono saliti a 19 (e sarebbero 20 senza il ritiro della Francia). Ma occorrono rinnovati sforzi per vincere un certo scetticismo sul disarmo: il problema interessa tutti, grandi e pìccoli, e Ginevra è l'unica sede in cui si discuta e si faccia qualche progresso. Medio Oriente. Malgrado valutazioni diverse della crisi arabo-israeliana, Italia e Jugoslavia, paesi mediterranei, hanno obiettivi e interessi comuni: contribuire alla pace in quel settore. La sede più idonea per le trattative, a giudizio del nostro governo, rimane l'Onu. Nenni ha concluso con un breve accenno al Vietnam (e l'augurio di una rapida soluzione dei negoziati di pace). Dei rapporti bilaterali si riparlerà domani nel secondo incontro con Tepavac: Sta* mane il nostro ministro si è limitato a constatare che le relazioni tra i due Paesi sono ottime: Italia e Jugoslavia offrono un esempio di « frontiere aperte » da additare non soltanto all'Europa. L'ora tarda e gli impegni di Nenni (che alle 13 doveva incontrare Kardelj) hanno costretto il ministro degli Esteri Tepavac a replicare soltanto sui problemi europei e sul disarmo. Ma più che di una replica si è trattato di una conferma di posizioni convergenti. Il ministro jugoslavo ha reso omaggio al realismo di Nenni e si è detto favorevole alla conferenza europea; ha ringraziato l'Italia per l'appoggio all'ammissione della Jugoslavia nel comitato ginevrino per il disarmo; quanto al Medio Oriente, risponderà nel secondo incontro di domani mattina, cui seguirà la visita di Nenni a Tito. Prima di iniziare i colloqui politici, stamane Nenni si è recato ad Avola, una collina distante da Belgrado circa venti chilometri, ed ha deposto upa corona di fiori sulla tomba del soldato ignoto jugoslavo. Nenni ha visitato anche il cimitero militare italiano di Belgrado, in cui sono sepolti un migliaio dì nostri soldati. Nel pomeriggio il ministro degli Esteri ha incontrato il premier Mitja Ribicic, che lo ha intrattenuto per un'ora, e il presidente dell'assemblea federale Mìka Spiljak. Alfonso Di Nola Belgrado. Nenni, a destra, e Tepavac, a sinistra, durante i colloqui italo-jugoslavi (Tel. A. P.) (ilIII)llllllllMIIIIIIII IIIHlllllllll!llt:illlillII lillMI[llllittlllUIIIIII1lll!!IISIIIIIIII9lliItllllll1IIIIIIIIIIIIIlllìll Mllllill MIIIIIl [UII1I