La battaglia della cultura di Ennio Caretto

La battaglia della cultura ANALISI La battaglia della cultura (Le persecuzioni degli intellettuali in Urss) (Dal nostro corrispondente) Mosca, 27 maggio. Dove va la Russia? Essa investe 6300 miliardi di lire nella tecnologia e costruisce il primo aereo supersonico di linea, attiva l'acceleratore nucleare più potente del mondo e invia due sonde automatiche su Venere. Ma proibisce anche la lettura dei giornali Uberi e la contestazione nelle università, processa i tecnici e gli intellettuali e mantiene i campi di concentramento. La Russia è nel 2000 con le scienze e nel Medioevo con le leggi sui reati d'opinione. Dal processo contro Siniavskij e Daniel (nel '65), ad oggi, la direzione collegiale è venuta stringendo sempre più i freni. Nel gennaio del '68, con la condanna di Ghinsburg e di Galanskov, gli autori del «libro bianco », non diede più adito a speranze di una liberalizzazione culturale, he cronache degli ultimi due mesi parlano chiaro: 15 marzo, processata la cugina di Larissa Daniel; 20 marzo, arrestato il pittore Kuznetsov; 25 marzo, arrestato l'ex presidente di « kolkoz » Jakimovic; 7 maggio, arrestato l'ex generale Gregorenko; 19 maggio, arrestato 11 maestro Gabai; 21 maggio, processato il fisico Burmistrovic. In questi giorni è in corso a Tashkent, nell'Asia Centrale, il processo contro undici tartari della Crimea dissidenti. L'ex corrispondente della « Washington Post » da Mosca, Anatole Shub, espulso la settimana passata, ha rivelato'che Larissa Daniel, in confino in Siberia, versa in allarmanti condizioni di salute, e che Ghinsburg, nel campo di concentramento di Potma, ha incominciato uno sciopero della fame. . La repressione non colpisce soltanto gli oppositori attivi del regime. Essa soffoca anche gli esponenti più autorevoli di aaell'intellighenzìja illuminata che ha sempre oscillato tra il favore e la riprovazione ufficiale, e che combatte per un, « comunismo dal volto umano ». Da cinque anni ormai, Solgenizin è ridotto al silenzio, Viktor Nekrassov, il coraggioso romanziere ucraino, viene costantemente criticato, e persino il Premio Nobel Michail Sholokov, vate del partito, incontra difficoltà nel pubblicare un cauto libro sulle sanguinose purghe staliniane. Alla direzione collegiale pare interessare soprattutto l'ossequio della stampa. Vi sono in Russia due sole riviste di cultura che ospitano, l'una sempre, l'altra di rado, isolate voci di protesta: Novyj Mir e Junost. Novyj Mir è la creatura del poeta, commediografo e romanziere Aleksander Tvardovskij, già membro del Comitato centrale, « l'ultimo bastione della letteratura sovietica ». Junost si regge sulla collaborazione di Evtushenko e di Vassili Aksenov, il figlio dell'autrice di «Viaggio nella vertigine», quella Ghinsburg che trascorse la maggior parte della sua vita di adulta nei campi di concentramento. Ora la direzione collegiale esige l'allineamento di entrambe le riviste, e ciò significa una cosa sola, l'estromissione di Tvardovskij e dei due « giovani arrabbiati ». Ma se il licenziamento di Aksenov e Evtushenko è dato per scontato, la caduta di Tvardovskij si preannuncia più difficile. Intorno a Novyj Mir si sta organizzando l'estrema resistenza dei «liberali». E' una battaglia impari. Ma oltre quattro milioni di studenti frequentano le università e altrettanti sono iscritti ai « teknikum ». Aumentano le schiere dei tecnici, dei managers, degli scienziati, e non si può dire che le loro discipline siano amiche dell'ideologia. Vi è una presa di coscienza, anche tra le masse, dei diritti civili e di certe libertà. Ennio Caretto

Luoghi citati: Asia Centrale, Crimea, Mosca, Russia, Siberia, Urss