Nenni a Belgrado

Nenni a Belgrado Giunto ieri in visita ufficiale Nenni a Belgrado Calorose accoglienze - In un'intervista alla «Tanjug», il ministro degli Esteri dichiara: «Jugoslavia e Italia hanno qualcosa in comune da dire e fare per il consolidamento della pace » - Domani incontrerà Tito (Dal nostro inviato speciale) Belgrado, 26 maggio. La stampa jugoslava riserba al ministro degli Esteri Nenni — giunto oggi a Belgrado per una visita ufficiale di due giorni — calde accoglienze, che vanno al di là dei limiti della cortesia. Barba, Politika e Vijesnik, i maggiori quotidiani del paese, presentano in Nenni « l'uomo delle aperture » che ha lanciato « il grande dialogo fra i paesi membri del Patto Atlantico e del Patto di Varsavia»; e Nin, la rivista dei sindacati, dedica al nostro ministro una intera pagina, ricordando le tappe più importanti della sua vita e l'azione svolta in seno al movimento socialista italiano ed europeo in 50 anni di milizia. E' un segno dell'interesse e della simpatia che la visita e la persona di Nenni destano in Jugoslavia. Il ministro (accompagnato dalla figlia Giuliana) è arrivato alle 18 all'aeroporto di Belgrado pavesato di bandiere tricolori. Erano ad attenderlo il collega Mirko Tepavac ed il nostro ambasciatore Folco Trabalza. Non ci sono stati discorsi ufficiali. Esaurite le formalità del protocollo, Nenni ha raggiunto l'ambasciata italiana in cui risiederà durante la visita. I colloqui politici cominciano domattina. Non esiste un'agenda degli argomenti che saranno trattati negli incontri. Ma prima di partire da Roma (Nenni ha compiuto il viaggio su un Dc-6 dell'Aeronautica militare) il nostro ministro ha rilasciato all'agenzia Tanjug una dichiarazione che riassume i temi principali delle conversazioni. Ha detto Nenni: «Le circostame internazionali, ed in particolare quelle europee, danno all'incontro un significato che va oltre le relazioni bilaterali fra i due paesi — del resto eccellenti e che faremo il possibile perché siano sempre migliori — e che investe i grossi problemi della cooperazione e della sicurezza europea e dei rapporti Est-Ovest, con riferimento non solo ai due blocchi, ma anche ai paesi neutrali e non allineati. Sono certo che Jugoslavia ed Italia, pur nella loro diversa collocazione politica, hanno qualcosa di comune da dire e da fare in questo campo essenziale per il consolidamento e l'organizzazione della pace». Sicurezza europea, rapporti fra i due blocchi, relazioni bilaterali sono dunque i grandi temi che saranno discussi nei due giorni della visita. Ma si parlerà sicuramente anche di Medio Oriente (pur con diverse valutazioni del conflitto arabo-israeliano, esiste una volontà comune di contribuire alla pace in quella zona) e di rapporti tra Jugoslavia e Mec (Belgrado chiede l'appoggio dell'Italia per una futura associazione alla Comunità). Quanto alle relazioni bilaterali, i jugoslavi concordano nel definirle eccellenti. Una nota della Tanjug rammenta che la frontiera con l'Italia è una delle più aperte del mondo: lo scorso anno la varcarono nei due sensi 63 milioni di persone. E Kardelj, parlando ieri a Umago in Istria, ha ricordato che non esistono problemi tra la comunità slava e la minoranza italiana. La giornata di domani è fitta di impegni. Nenni vedrà il ministro degli Esteri Tepavac alle 10 e alle 13 Edvard Kardelj, membro del Consiglio federale; nel pomeriggio incontrerà alle 17 il primo ministro Mitja Ribicic, uno sloveno nato- a Trieste e il vice-premier Miso Pavicevic; alle 18,30 sarà ricevuto dall'ex capo del governo Mika Spiljak, presidente della Assemblea federale. Mercoledì infine Nenni avrà alle 9 un secondo colloquio con Tepavac e poco prima di mezzogiorno renderà visita al maresciallo Tito, che ieri ha compiuto 77 anni (Nenni ne ha 78). Si ritroveranno due vecchi combattenti per il socialismo, che si conobbero in Spagna ai tempi dèlia guerra civile. Nenni ripartirà per l'Italia giovedì mat- tina- Alfonso Di Nola