Dissensi sul ritiro simultaneo delle truppe straniere dal Vietnam di Sandro Volta

Dissensi sul ritiro simultaneo delle truppe straniere dal Vietnam Alla conferenza di Parigi per la pace Dissensi sul ritiro simultaneo delle truppe straniere dal Vietnam "II problema deve essere ancora chiarito" afferma il delegato degli S. U. Washington e Hanoi sembrano tuttavia decise a trovare un accordo (Dal nostro corrispondente) Parigi, 22 maggio. Oggi, alla diciottesima seduta della conferenza sul Vietnam, è proseguita la discussione sui due piani di pace: quello in otto punti del presidente Nixon e quello in dieci punti del Fronte nazionale di liberazione. Benche nelle riunioni pubbliche le parti non rinuncino ad affermare i punti di vista già espressi in tutte le precedenti occasioni, appare ormai chiaro che la volontà di trovare elementi comuni nei due piani domina le discussioni. Il capo della delegazione di Hanoi, Xuan Thuy, ha affer maio che, nella dichiarazione del li maggio, Nixon ha eluso la questione dei diritti fondamentali del popolo vietnamita e, di rincalzo. Tran Buu-kiem, capo della delegazione Fnl, ha detto: « Gli Stati Uniti non hanno il diritto di imporre alla popolazione sudvietnamita un regime al loro soldo ». Egli ha poi ripetuto che l'attuale regime del colonnelli di Saigon è illegale e che, mantenendolo al potere, gli americani « calpestano il diritto all'autodeterminazione e le aspirazioni del popolo del Sud». Rispondendo a queste accuse, il plenipotenziario degli Stati Uniti, Cabot Lodge, ha dichiarato che Washington riconosce « i principi di indipendenza, di sovranità, d'unità e d'integrità territoriale del Vietnam ». Su questo problema centrale sembra, dunque, che le posizioni delle parti si siano talmente avvicinate da arrivare a coincidere. Rimane, tuttavia, agli americani da superare la resistenza dei loro scomodi alleati di Saigon. Anche oggi, il delegato di quel governo, Pham Dang-lam, parlando dell'autodeterminazione, ha accusato il Fnl di voler escludere dalla futura vita politica del Sud tutti coloro che « affermano l'ideale della libertà e fanno affidamento sull'appoggio delle democrazie avanzate per realizzare le proprie aspirazioni legittime ». Più complicato è il problema del ritiro simultaneo delle truppe..Secondo il rappresentante di Hanoi, « Nixon esige che 11 popolo vietnamita paghi una taglia alla fine dell'aggressione americana, ossia che 11 popolo accetti il principio della reciprocità in cambio del ritiro delle truppe di aggressione degli Stati Uniti ». Cabot Lodge ha respinto l'esigenza del ritiro incondizionato delle forze americane, pur riconoscendo che « il problema ha ancora bisogno di essere chiarito ». Ha poi concluso il suo intervento in termini che autorizzano le interpretazioni più ottimiste: « Ci sembra — ha detto — che siamo arrivati alla fase di queste trattative in cui le questioni sono diventate chiare e che possiamo ora metterci a discuterne seriamente e nei particolari. Pensiamo, dopo avere esaminato le diverse proposte che sono state fatte, che esiste un gran numero di questioni che comportano sufficienti punti comuni per trattative dettagliate e produttive che possono cominciare immediatamente». Sandro Volta

Persone citate: Cabot Lodge, Nixon, Pham Dang-lam, Xuan Thuy