Crolla l'ala di un palazzo a Napoli Sette sepolti: recuperata una salma

Crolla l'ala di un palazzo a Napoli Sette sepolti: recuperata una salma IMPROVVISA SCIAGURA IERI MATTINA NEL CENTRO DELLA CITTÀ Crolla l'ala di un palazzo a Napoli Sette sepolti: recuperata una salma Sotto le macerie, oltre alla titolare di un negozio e due giovani commesse, dovrebbero trovarsi tre clienti - Una cinquantina di feriti e contusi a causa di una fuga generale per il timore di un nuovo crollo - Otto sono stati ricoverati all'ospedale (Dal nostro corrispondente) Napoli, 20 maggio. Un'ala di un edificio di quattro piani in demolizione è crollata di schianto in via Scarlatti, seppellendo sotto le macerie sette persone che si trovavano in un negozio di tessuti. Dopo alcune ore di febbrile lavoro, compiuto fra enormi difficoltà e il pericolo di altri crolli, i vigili del fuoco hanno estratto il corpo di una signora, identificata per la trentacinquenne Carinne Culp, nata in Germania, moglie dell'ingegnere napoletano Eugenio Traisci. Sotto le macerie sono rimaste sicuramente sepolte la padrona della bottega, Elena Aruta, di 60 anni, e le commesse Antonietta Allegretti, di 24 anni, e Ines Clemente, di 14, studentessa delle medie. Ma secondo testimoni oculari almeno altre tre donne si trovavano nel negozio dove si svolgeva una liquidazione. Numerosi i feriti: alcuni sono rimasti contusi dalla pioggia di pietre e calcinacci piombati nella strada al momento della sciagura; altri, invece, qualche ora più tardi, quando fra la folla dei curiosi che assistevano all'opera di soccorso — oltre un migliaio — è corsa la voce che l'intero edificio stava per cedere. Si è verificato un fuggi fuggi generale e sotto la spinta della gente atterri- ta le vetrine di alcuni negozi circostanti sono andate in frantumi. Persone anziane, studenti e ragazzi che a quell'ora uscivano dalle scuole, sono stati travolti nella fuga, aggravando sensibilmente il bilancio del sinistro. Una cinquantina di persone sono state medicate presso gli ospedali cittadini e questa sera ne risultano ricoverati otto. Più gravi le condizioni di Silvana Bertucci, di 27 anni, che ha riportato la frattura delle gambe e stato commotivo, e di Anna Torre, di 74 anni, in fin di vita per schiacciamento del torace e stato di choc. Il crollo è avvenuto in un vecchio edificio, che lo scorso anno, ritenuto pericolante, fu fatto sgombrare e sottoposto a opera di puntellamento. Da alcuni mesi la società proprietaria —la « Ice Snei » — aveva affidato all'impresa De Lucia i lavori di demolizione e ricostruzione dello stabile, che avrebbe dovuto saldarsi con un altro adiacente. Il pa niiiiiiiiuiniiimiHiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiuiiuii lazzo era stato rivestito con stuoie di paglia e ingabbiato con tubi di ferro: e alcuni negozi, ai piani terranei, che danno su via Scarlatti, si erano già trasferiti altrove. Avevano proseguito nella loro attività, invece, il commerciante di stoffe Aruta e il calzaturificio Fratelli Ruocco. Fra i negozianti affittuari e l'impresa era sorta sul prezzo di «liquidazione» per lasciar liberi i locali una controversia e l'accordo non era stato raggiunto. Nei giorni scorsi agli Aruta era pervenuta l'ingiunzione di sfratto per il 4 giugno prossimo. I Ruocco, invece, avevano aperto un altro esercizio poco distante e, 'in attesa di giungere a un compromesso, avevano momentaneamente chiuso quello pericolante, lasciandovi all'interno tutta la merce. La sciagura, che sembra sia stata provocata dall'imperizia nei lavori di demolizione — gli operai avevano accumulato un'enorme massa di detriti ai piani sovrastanti il negozio Aruta — è avvenuta verso le 11.15. A quell'ora via Scarlatti brulicava di gente e molte mamme avevano approfittato della bella giornata di sole per portare i figli all'aperto e far compere. Anche il traffico era intenso e si svolgeva con qualche difficoltà. All'improvviso si è udito un boato, come lo scoppio d'una bomba, e una pioggia di calcinacci si è abbattuta sui passanti generando un indescrivibile panico. Molti commercianti, abbassate precipitosamente le saracinesche dei negozi, si sono uniti alla fiumana di gente che cercava di uscire dalla densa nuvola di polvere che aveva invaso la strada. Dato l'allarme, sul posto sono affluiti reparti dei vigili del fuoco, funzionari di polizia, autoambulanze, il prefetto dott. Bilancia, il sindaco prof. Principe e il questore dott. Arianiello e si è subito iniziata la difficile opera di rimozione delle macerie. E' stato necessario stendere attorno all'edificio pericolante un fitto cordone di forze del- l'ordine per contenere centinata e centinaia di persone accorse da ogni parte. Malgrado queste precauzioni, verso le 13 è accaduto un incidente che ' ha causato il maggior numero di feriti. I vigili del fuoco, dopo aver estratto il corpo delta signora Culp dai detriti, abbandonavano precipitosamente il lavoro avendo avvertito sinistri scricchiolii provenire dai muri perimetrali dello stabile. La caduta di una lamiera in ferro che reggeva l'impalcatura, e di alcuni massi, ha generato una nuova ondata di panioo. La folla di curiosi si è data a fuga disordinata ed invano la polizia ed i carabinieri hanno tentato di fermare la marea di gente. Quando la calma è tornata nuovamente nella zona, molte persone calpestate e travolte giacevano a terra ferite. Fino a tarda ora della sera è proseguita fra enormi difficoltà l'opera di rimozione, | ma saranno necessarie ancora molte ore di lavoro prima di poter raggiungere i corpi sepolti sotto sei metri di macerie. Con il passare delle ore le speranze di ritrovare ancora in vita i sepolti si affievoliscono e l'attesa dei familiari è angosciosa. Il padre di Ines Clemente, l'apprendista commessa di quattordici anni, è stato colpito da choc. A malincuore aveva dato il consenso perché la figlia smettesse di studiare, ed ora accusa la sua debolezza quale causa del dramma che ha sconvolto la sua famiglia. L'autorità giudiziaria ha disposto un'inchiesta per l'accertamento delle responsabilità. Perizie tecniche sono state compiute dagli esperti del Genio civile. Gli operai e i dirigenti dell'impresa addetta alla demolizione si sonò resi irreperibili. Adriaco Luise Ines Clemente, da sinistra, Antonietta Allegretti, Elena Aruta sepolte dalle macerie Napoli. Vigili del fuoco e soccorritori cercano tra le macerie della casa in demolizione crollata (Tel. Ansa)

Luoghi citati: Germania, Napoli