Folla di dimostranti assale la sede dc a Castel Volturno di Adriaco Luise

Folla di dimostranti assale la sede dc a Castel Volturno UN'ALTRA GIORNATA DI GRAVI DISORDINI Folla di dimostranti assale la sede dc a Castel Volturno Dati alle fiamme documenti e suppellettili - Occupato il Municipio - I dimostranti chiedono le dimissioni del Sindaco e della Giunta che ritengono responsabili della crisi che travaglia il piccolo centro (Nostro servizio particolare) Caserta, 17 maggio. Un'altra giornata di tensione e fermento a Castel Volturno. Anche stamane il paese è stato turbato da disordini. La sede della democrazia cristiana è stata assalita da una folla di dimostranti che, dopo aver devastato i locali, hanno dato alle fiamme documenti e suppellettili. La sala consiliare del Palazzo comunale continua ad essere occupata dal « Comitato cittadino imitatane di coordinamento delle agitazioni » che chiede le dimissioni del sindaco e della Giunta democristiana ritenuti responsabili della grave crisi economica che tra¬ vaglia il paese da tempo. I negozi sono rimasti chiusi; le scuole e gli uffici sono andati deserti. Le campane di alcune chiese hanno suonato a distesa per molte ore, dando alle manifestazioni di piazza un tono drammatico. Le strade d'accesso al paese — la Domiziana nel tratto sul ponte Volturno e la statale per Capua — sono rimaste bloccate dall'alba al tramonto, ostruite da travi di legno, veicoli, pali di ferro, e persone sdraiate sull'asfalto. Il traffico è stato dirottato dalla polizia stradale per la provinciale Cancello Arnone-Villa Literno. I carabinieri sono rimasti in allarme per tutta la giornata, mentre rinforzi sono affluiti da Napoli e Caserta. Reparti di P. S. sostano nelle zone periferiche del paese, pronti ad intervenire se ve ne fosse bisogno. La situazione è tesa e preoccupante. Autorità provinciali e deputati della circoscrizione, il viceprefetto di Caserta, dott. Orabona, sono giunti fin dalle prime ore del mattino a Castel Volturno, nel tentativo di placare gli animi. Ieri la popolazione era insorta per la rimozione, decisa dal Comune, di ima stele in memoria di un caduto in guerra, al cui posto si intendeva installare un distributore di benzina. Ma il movente era solo occasionale: la protesta affondava le sue radici in un diffuso malcontento dei cittadini per le desolanti condizioni di vita del paese, privo di fognature, di acqua potabile nelle case e di altri indispensabili servizi pubblici. E oggi i dimostranti sono scesi in piazza per chiedere le dimissioni del sindaco Alfonso Scalzone e della Giunta comunale, ritenuti responsabili della grave crisi economica di Castel Volturno. La richiesta del Comitato, che insiste per la nomina di un commissario prefettizio e nuove elezioni nel giro di tre mesi, è stata oggetto di lunghe trattative, ma fino a questa sera non si è trovato uni punto d'incontro fra le parti interessate. Nonostante l'immediata revoca della installazione della stazione di servizio al po¬ sto del cippo marmoreo, la popolazione sembra decisa a proseguire l'agitazione per ottenere l'accoglimento di varie istanze: il risarcimento dei danni per gli agricoltori colpiti nel dicembre scorso dall'alluvione; gli sgravi fiscali; la costruzione di una strada che dall'abitato conduca al mare e una revisione delle licenze edilizie concesse negli ultimi mesi. Si parla anche di illeciti avvenuti nell'ambito comunale, ma potrebbe trattarsi soltanto di accuse prive di fondamento. Adriaco Luise *"* Castelvolturno. Dimostranti bloccano il traffico sulla Via Domiziana presso il ponte sul Volturno (Tel. Ansa)

Persone citate: Alfonso Scalzone, Arnone, Orabona

Luoghi citati: Capua, Caserta, Castel Volturno, Napoli, Villa Literno