Il racconto dello scampato di Francesco Santini

Il racconto dello scampato Il racconto dello scampato Alcide Poggi è arrivato ieri a Roma dall'Africa (Nostro servizio particolare) Roma, 17 maggio. Abbrònzatissimo, in perfetta forma, è arrivato stasera da Lagos il tecnico dell'« Agip » Alcide Poggi, l'unico scampato al sequestro dei guerriglièri in Biafra. Erano ad attenderlo sulla pista di Fiumicino due funzionari dell'«Eni». Il DC8 dell'Alitalia proveniente dalla Nigeria ha toccato terra alle 17, con un'ora e quaranta minuti di ritardo. Alcide Poggi, che aveva compiuto a bordo dell'aviogetto le pratiche doganali, il controllo del passaporto e la visita medica, è stato il primo a scendere. I funzionari della società petrolifera l'hanno preso sottobraccio e l'hanno fatto salire su un'auto messa a disposizione dalla nostra compagnia di bandiera. Il capoperforatore del campo di « Kwale 3 » indossava un completo marrone scuro su camicia bianca con maniche corte. Le sette ore di volo non lo avevano stancato. Prima di prendere posto sulla vettura, Poggi si è voltato sorridendo verso i giornalisti e, crollando le spalle, ha indicato 1 due funzionari per scusarsi di non potersi fermare per una intervista. L'auto è partita a gran velocità. Percorsi cinquecento metri si è fermata con una brusca frenata dinanzi al deposito bagagli per consentire ai tre di trasbordare su un'altra macchina, targata Roma, in attesa col motore acceso. Alcide Poggi, che è nato a Cortemaggiore (Piacenza) il 1" settembre 1927 e risiede a Piadena, nel Cremonese, è arrivato alla direzione generale dell'«Eni» di Roma alle 18. Dopo un breve colloquio con i dirigenti della società e una visita medica per curare i graffi che si è procurato fuggendo attraverso la boscaglia, il tecnico piacentino ha rilasciato una breve dichiarazione davanti alle telecamere: « Alle 5 di mattina del 9 maggio — ha detto Poggi — stavo vestendomi dentro la mia " roulotte ", perché avrei dovuto montare di turno. Improvvisamente ho sentito dei colpi di fucile che si avvicinavano. Volevo uscire per vedere cosa stava' succedendo, ma dato che i colpi si facevano sempre: pai vicini e la porta, della " roulotte " dava sull'interno - del campo, ho preferito passare dal finestrino nascondendomi nella vicina boscaglia». «Sono rimasto mezz'ora nascosto; i colpi di fucile — ha detto ancora Poggi — coratinuavano. Ad un certo momento sono stato raggiùnto da tre nigeriani impiegati nel campo, due cambusieri e il guardiano notturno. Sono stati loro a consigliarmi di raggiungere il villaggio di Kwale, distante circa otto miglia, anche perché V attraversamento del fiume Aseh sarebbe stato possibile: infatti, da Kwale gli indigeni vanno a lavorare nella boscaglia al di là del fiume e lo attraversano con le piroghe. « Ho raggiunto il fiume dopo sei-sette ore di cammino e l'ho attraversato. Al di là ho trovato altri nigeriani che mi hanno accompagnato a Kwale. Lì ho avuto la fortuna di incontrare un impiegato dell'"Agip Commerciale " che mi ha portato in macchina fino a Warri». Francesco Santini

Persone citate: Alcide Poggi, Biafra

Luoghi citati: Africa, Cortemaggiore, Lagos, Nigeria, Piacenza, Piadena, Roma