Un anno all'autista del pullman che causò la morte di 4 giovani
Un anno all'autista del pullman che causò la morte di 4 giovani Un anno all'autista del pullman che causò la morte di 4 giovani : Applicata la condizionale - Il processo ad Alessandria - Le vittime, due fratelli con i loro amici, carbonizzate nel rogo della vettura (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 16 maggio. Fausto Manzini, il trentaseienne autista di S. Martino San Giovanni (Savona), che il 28 luglio dello scorso anno alla guida di un p»llman investì, al rione Cristo di Alessandria, una utilitaria provocando la morte di quattro giovani alessandrini rimasti carbonizzati nella vettura in fiamme, è comparso stamane davanti ai giudici del Tribunale di Alessandria per rispondere di quadruplice omicidio colposo. E' stato condannato a un anno di reclusione con la condizionale e gli è stata sospesa la patente di guida per uguale periodo. Il p.m. dott. Parola aveva proposto un anno e sei mesi di carcere, oltre alla sospensione della patente per due anni. Le famiglie delle vittime, risarcite durante l'istruttoria, non si sono costituite parte civile. Sono stati solo escussi il brigadiere dei carabinieri Di Summa è l'appuntato Di Sapio del -nucleo radiomobile, i quali, incuranti del pericolo di un'esplosione, si prodigarono per cercare di salvare i quattro giovani. Le vittime, i fratelli Francesco e Angelo Lorando, di 27 e 20 anni; Mario Marega di 26, e suo cugino Natale Marzola, di 33, tutti residenti in Alessandria, sull'auto dei Lorando si dirigevano verso la Riviera per trascorrere una giornata al mare. L'utilitaria, guidata da Angelo Lorando, proveniente dalla tangenziale di Alessandria, stava per immettersi sulla statale della vai Bormida, mentre dall'opposta direzione sopraggiungeva il pullman della società Saba di Savona, pilotato dal Manzini, che trasportava un gruppo di pellegrini al santuario di Crea nel Casalese. La corriera, dovendo svoltare a sinistra, avrebbe dovuto dare la precedenza all'utilitaria: il Manzini invece proseguì la marcia: « Non vidi l'auto — ha detto ai giudici — me ne resi conto soltanto quando udii uno stridìo di freni. Allora cercai di bloccare il pullman». La manovra risultò vana; il pesante veicolo investì in pieno l'utilitaria trascinandola per alcuni metri e sfasciandola. A seguito dell'urto s'incendiò la benzina e ben presto la vettura fu avvolta dalle fiamme. Bloccati fra i rottami dell'abitacolo, i fratelli Lorando, il Marega ed il Marzola non poterono uscire mentre ogni soccorso risultò impossibile. Quando giunsero sul posto i vigili del fuoco i quattro giovani erano ormai carbonizzati. Il Manzini venne arrestato, dopo un mese ottenne la libertà provvisoria e fu rinviato a giudizio quale responsabile della sciagura e per avere proceduto a velocitai ec cèssiva., m. 4 2*
Luoghi citati: Alessandria, Savona
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