Il missionario telegrafa « Forse sono tutti salvi »

Il missionario telegrafa « Forse sono tutti salvi » Confortante dispaccio dal Biafra Il missionario telegrafa « Forse sono tutti salvi » Padre Byrne, che ha passato le linee, starebbe trattando il rilascio dei nostri connazionali - Non si sa ancora, con precisione, quanti siano i tecnici catturati nel campo petrolifero dell'« Agip » (Nostro servizio particolare) Roma, 16 maggio. « Gli italiani catturati dai biafrani, secondo notizie attendibili, sono sani e salvi». E' questo il testo di un telegramma inviato da padre Byrne alla sede romana della Caritas Internationalis. Il messaggio giunto in codice e via radio dalla capitale del Biafra all'isola di Sao Tome, è stato trasmesso per telex alla sede romana della Caritas. Nel testo, estremamente breve, non si specifica se tutti e ventiquattro gli italiani siano stati catturati dai biafrani e non si sa perciò se tutti siano salvi. Negli ambienti romani della Caritas — l'organizzazione che dal marzo dello scorso anno rifornisce di viveri e di medicinali le popolazioni biafrane affamate dalla guerra — l'atmosfera è di cauto ottimismo ed estrema prudenza. Il messaggio del religioso irlandese è giunto alla Caritas di Roma alle 18,30 ma, per avere notizie più dettagliate, si aspetta domani. Stanotte padre Byrne dovrebbe rientrare nell'isola portoghese di Sao Tome e mandare a Roma un rapporto dettagliato sulla situazione. Non è però escluso che Byrne si trattenga in Biafra per trattare il rilascio degli ostaggi. Il sacerdote ha avuto notizie soltanto indirette: sembra infatti che le truppe secessioniste del Biafra pongano dure condizioni per liberare gli italiani catturati nella notte di venerdì. «Nutro molta fiducia nella missione di Byrne — ci ha dichiarato monsignor Bayer dopo aver ricordato la generosità dei lettori de La Stampa per il Biafra —. Padre Byrne è l'unica persona alla quale poteva essere affidato un compito così delicato. Era a Roma alla nostra assemblea generale quan¬ do abbiamo avuto notizia della scomparsa dei tecnici dell' "Agip". Appena abbiamo saputo che V'Eni" aveva organizzato un volo per Sao Tome lo abbiamo fatto imbarcare. Sono sicuro che riuscirà a mettersi in contatto diretto con i guerriglieri e che la sua mediazione sarà decisiva. Aspetto notizie da un momento all'altro. Non mi meraviglierei se entro stanotte la sua missione si concludesse. Il mio unico timore è per l'eventualità che qualcuno degli ostaggi sia riuscito a sfuggire alla sorveglianza dei biafrani e, inoltratosi nella boscaglia, sia stato catturato dalle truppe nigeriane ». Anche negli ambienti dell'» Eni » si ha l'impressione che le trattative con i secessionisti siano lunghe e difficili. La ricerca dei 24 tecnici è ora coordinata dal presidente dell'«Eni», Eugenio Cefis, che è partito ieri sera da Roma per l'Africa Occidentale. L'ing. Cefis ha comunicato alla direzione dell'«Eni» di aver già preso contatto con il Presidente della Repubblica della Tanzania, Nyerere, e con il Presidente della Costa d'Avorio, Felix Houphouet-Boigny: i due statisti hanno promesso il loro interessamento e si sono impegnati a richiamare l'attenzione sulla vicenda anche dei governi degli altri Stati dell'Africa Occidentale che mantengono rapporti diplomatici con le truppe secessioniste del Biafra. \ L'episodio ha avuto reazioni anche in Parlamento. L'on. Servadei (psi) in un'interrogazione al governo vuole conoscere a chi devono attribuirsi le responsabilità di aver lasciato quei nòstri connazionali in una situazione tanto rischiosa e quale azione ha svolto il governo italiano per rintracciare i 24 tecnici petroliferi. f. 8.

Luoghi citati: Africa Occidentale, Costa D'avorio, Roma, Tanzania