Si profila un accordo per i dirigenti statali di Francesco Santini
Si profila un accordo per i dirigenti statali Previsto per lunedì l'incontro definitivo Si profila un accordo per i dirigenti statali Governo e Dirstat hanno formato un comitato per risolvere gli ultimi problemi - Cgil, Cisl e Uil definiscono la vertenza degli statali (Nostro servizio particolare) Roma, 14 maggio. La situazione nel settore del pubblico impiego si schiarisce di giorno in giorno. Cgil, Cisl e Uil stanno superando le ultime difficoltà per la ratifica definitiva dell'accordo di massima raggiunto nei giorni scorsi al Tesoro per il riassetto dei pubblici dipendenti. Oggi, dopo un mese e mezzo di agitazioni, si è delineata anche la possibilità di una rapida intesa nel settore della « dirigenza statale » (Dirstat). In un incontro tra il ministro della Riforma Burocratica, Gatto, e i rappresentanti della Dirstat è emersa una prima identità di vedute. La riunione, alla quale ha anche partecipato il ragioniere generale dello Stato Stammati, si è conclusa con la costituzione di un gruppo di lavoro, che dovrà elaborare un documento sulla vertenza da sottoporre entro lunedì prossimo a un definitivo esame a livello politico. Al gruppo di lavoro parteciperanno esponenti del sindacato, del ministero della Riforma Burocratica, del Tesoro e della presidenza del Consiglio. AI termine della riunione, che si è tenuta a Palazzo Vìdoni, il segretario generale della Dirstat ha dichiarato che le trattative si sono svolte sulla base di un documento proposto dalla presidenza del Consiglio, che accoglie già le richieste essenziali della « dirigenza statale ». Il documento del governo sul quale si è discusso si articola in quattro punti: 1) « riduzione del numero globale dèi funzionari direttivi da 43.000 a 25.000 ». Un primo risultato si otterrebbe immediatamente favorendo l'esodo volontario di 7000 unità, n ridimensionamento globale del 40 per cento si raggiungerebbe invece nel tempo. La richiesta, avanzata dalla Dirstat, e condivisa dal governo, ha lo scopo di rivalutare le funzioni e di .farle corrispondere effettivamente al grado dei dirigenti. 2) « Istituzione di un sistema (quadro unico) per evitare l'aumento dei ruoli organici». Si chiede un unico ruolo, di numero definito, nel quale siano compresi tut¬ ti i « direttivi », capace di evitare la proliferazione delle « dirigenze ». 3) « Mobilità del personale ai vari livelli funzionali ». Il principio è quello di evitare la formazione di funzionari specializzati in un unico settore della pubblica amministrazione. Si vogliono invece dirigenti capaci di operare in ogni branca della burocrazia. 4) « Realizzazione della completa chiarezza retributiva». Si vogliono eliminare i compensi e le indennità fuo¬ ri busta e si chiede invece « tutto nello stipendio, nulla fuori dello stipendio ». E' ancora in discussione invece l'aggancio della retribuzione dei funzionari direttivi a quella dei magistrati. Un aggancio è adesso previsto soltanto per i direttori generali dello Stato.. L'allargamento prevede una modifica della legge-delega numero 249 del 1964 per inserire, nell'articolo 16, anche i funzionari direttivi dello Stato. Francesco Santini m
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