Più vivaci le polemiche sul manicomio di Novara

Più vivaci le polemiche sul manicomio di Novara I malati che lavorano per poche lire Più vivaci le polemiche sul manicomio di Novara Il Presidente della Provincia afferma che i ricoverati lavorano volontariamente e saltuariamente col consenso o l'invito del medico (Dal nostro corrispondente) Novara, 13 maggio. Il preteso scandalo all'ospedale psichiatrico di Novara, relativo allo sfruttamento dei malati-lavoratori, non sarebbe che una montatura dei maoisti novaresi. Come è noto ieri i muri della città sono stati tappezzati da un manifesto-denuncia firmato dal « Circolo Rosa Luxemburg» il quale afferma che nel reparto ergoterapia del nosocomio, una sessantina di malati lavorerebbero a piena giornata con compensi da 4700 a 7200 lire al mese e senza assicurazioni sociali. Il presidente dell'amministrazione provinciale avv. Natale Menotti, da noi intervistato, ci ha dichiarato: « Non è possibile parlare di lavoratori a piena giornata trattandosi di persone malate di mente le quali non possono neppure essere soggette a rapporto contrattuale tanto che gli stessi enti previdenziali, non consentono la loro iscrizione nelle liste degli assicurati sociali ». A proposito dei compensi di quattromila-settemiladuecento lire al mese, che vengono corrisposti agli ammalati-lavoratori, Vavv. Menotti ci ha detto: « E' evidente che non regge nessun paragone tra la remunerazione che questi ammalati percepiscono a titolo di premio per ciò che sanno e possono fare nelle loro condizioni e quella di un lavoratore normale. Pertanto non può esserci un nesso logico tra le cifre indicate nel manifesto e quelle che regolano i normali rapporti sindacali. In questo caso, si tratta di interpretare il significato di lavoro come terapia e di lavoro propriamente detto per soddisfare le esigenze della vita». Nel manifesto è detto .che la ditta milanese, grazie all'appalto dei ricoverati, ha avuto Io scorso anno, un profitto dì oltre trenta milioni. Cosà ne pensa Vavv. Menotti? " ' " « Non so in base a quali calcoli gli estensori del manifesto sono pervenuti a questa conclusione. Sarà loro r.or.iT.'j poterlo dimostrare tenendo però conto di quanto già ho detto e cioè che si tratta di lavoro come terapia. Non vorrei — ha prose-' guito il presidente dell'amministrazione provinciale — che avessero calcolato il profitto della ditta milanese sulla base di un rapporto sindacale che in effetti non esiste ». « E' vero — chied:imo al- Vavv. Menotti, come dice il manifesto — che oltre un centinaio di ammalati svolgono la maggior parte dei lavori interni di manutenzione dell'ospedale psichiatrico, con paghe di dieci-quindici lire l'ora? ». « Sempre a titolo terapeutico, alcuni pazienti prestano qualche servizio presso la cucina, la lavanderia, o collaborano nei lavori di pulizia interna. A queste persone la amministrazione provinciale corrisponde dei premi in danaro. E' evidente che anche in questo caso non si tratta di lavoro costante e obbligatorio, ma del tutto volontario e sempre su indicazione e consiglio medico». Sul problema del manicomio il consigliere provinciale del pei Ezio Rondolini: « A nostra volta — ci ha detto — stileremo entro domani un documento sull'ospedale psichiatrico chiedendo la immediata convocazione della commissione a suo tempo nominata e i cui lavori sono stati sospesi con motivazione pretestuosa dall'avv. Menotti. « Il manicomio di Novara — ha proseguito il consigliere — è sovraffollato: milletrecento ricoverati dove c'è posto soltanto per ottocento. C'è poi il problema di quei trecento pazienti, clinicamente guariti, che non vengono dimessi per ragioni di ordine sociale: perché nessun familiare si assume la responsabilità o addirittura perché non ci sono parenti. Non siamo contro l'ergoterapia — ha concluso il consigliere Rondolini — ma riteniamo doveroso che il lavoro venga regolamentato con criteri diversi da quelli attuali ». Piero Barbe

Persone citate: Cosà, Ezio Rondolini, Natale Menotti, Piero Barbe, Rondolini, Rosa Luxemburg

Luoghi citati: Novara