Ventisettenne, geloso, tentò d'uccidere l'ex amica di 54 anni che s'era sposata

Ventisettenne, geloso, tentò d'uccidere l'ex amica di 54 anni che s'era sposata In Corte d'Assise il dramma di via Sforzesca, alla Crimea Ventisettenne, geloso, tentò d'uccidere l'ex amica di 54 anni che s'era sposata Il P. M. ha chiesto 5 anni e mezzo: stasera la sentenza - L'imputato è uno studente - Ha detto: « E' stata il primo e unico amore » - La donna lo aveva abbandonato per sposare un pensionato settantatreenne e lui l'aggredì a colpi di pietra La travolgente passione di un giovane di 27 anni per una donna di 54 è 11 tema del processo che si è aperto Ieri alla Corte d'Assise. L'imputato, AUgl Azzini, deve rispondere di tentato omicidio e violenza privata. La sera del 29 febbraio, dopo averla attesa per ore nel presi della sua abitazione, in via Sforzesca, colpi ripetutamente alla testa con una pietra Giuseppina Bertonaschl, che lo aveva abbandonato per sposare un pensionato, Franco" Acuto, di 73 anni. Nei primi giorni di gennaio, l'Azzini aveva già fermato l'ex amante in via Garibaldi e mostrandole un coltello l'aveva minacciata: « Ti ucciderò se non torni con me». Aligi Azzini è: figlio dà un Insegnante di scuoia media, ha frequentato il terzo anno.di. ragioneria, si esprime con proprietà ed efficacia. Il suo non è stato un interrogatorio ma un lungo monologo, caldo e appassionato, che il presidente dott. Luzzattl ha contenuto con fatica. « Giuseppina — ha detto l'imputato — è stata il mio primo amore. La conobbi a Sanremo, nell'agosto '63. Eravamo in ferie nella stessa pensione. Una sera mi ha rivolto la parola: la invitai a fare una passeggiata e così cominciò la nostra relazione. Non fu per me, un colpo di fulmine, ma un sentimento maturato poco alla volta. Ho avuto un'infanzia difficile, non confortata dall'amore materno. Quella donna più. anziana di me, che mi circondava di attenzioni, prese il posto dell'amante e della madre ». Presidente — Le ha scritto anche delle poesie. Imputato — Sì, erano poesie molto delicate, che avevano presa su di me. Sono un tipo romantico e sentimentale. Presidente — Tuttavia i vostri incontri non erano soltanto poetici. Imputato — Certamente no. Andavo a trovarla quasi tutti i giorni, nell'alloggio dove viveva sola. Era tenera e affettuosa e una volta, in piena notte, mi chiamò al telefono: « Vieni subito da me altrimenti apro i rubinetti del gas ». Andammo avanti per liiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii anni, facendo anche dei viaggi e trascorrendo le ferie insieme. Presidente — Però, a un certo punto, la Bertonaschi volle Inter- rompere la relazione e lei cominciò a perseguitarla. Imputato — Non è così. Alla fine del '6i io rimasi disoccupato. I parenti di Giuseppina, che nel frattempo avevano saputo della nostra relazione, la costrinsero a lasciarmi. Fui persino denunciato e condannato, in pretura, a 60 mila lire di ammenda per molestie. Ma non erano iniziative di Giuseppina e alla fine del '65, il nostro amore riprese e durò fl.no al gennaio '68. Presidente — Ma fu un continuo tira e molla. La Bertonaschi, per sfuggirle, prese addirittura alloggio in un pensionato di suore, dove lei riuscì a scovarla. L'Azzini insiste nell'affermare che la donna non lo respinse mai in modo definitivo e che anzi, al primi di febbraio, accettò il suo anello di fidanzamento. « Volevo sposarla — ha detto — e non sapevo che aveva già fatto le pubblicazioni per sposare il pensionato. Provai un terribile choc quando seppi che Giuseppina era diventata la signora Acuto ». Presidente — Lei non Ita avuto del denaro dalla Bertonaschi? Come mai, nel '67, le chiese dieci milioni? Imputato — Non ho mal avuto un soldo. Ciascuno pagava per sé. Del dieci milioni si parlò perché, dopo la mia condanna in pretura, le feci notare che, per colpa sua, mi era più difficile trovare un lavoro. Così progettammo di aprire in società un negozio di elettrodomestici. Lei avrebbe messo il capitale, anche per indennizzarmi del danno che mi aveva arrecato. La Bertonaschi, mite e dimessa, non nega la relazione, ma lascia chiaramente Intendere che, contro la sua volontà, quella che era cominciata come una « avventura al mare » finì per trasformarsi In un'ossessiva persecuzione. « Ho fatto di tutto per troncarla, ma l'Azzini mi seguiva e mi minacciava. Fui anche costretta ad assecondarlo, per timore che facesse del male a se stesso e a me ». Un magistrato, il dott. Rezza, e sua moglie, dal balcone, di casa loro, videro la drammatica aggressione, la sera dal 29 febbraio. Fu proprio 11 dott. Rezza che chiamò la polizia. « E solo quando giunsero un agente e un passante l'Azzini cessò di percuotere ». I colpi di pietra furono così violenti che piegarono la « vera » nuziale mentre la Bertonaschi si riparava la testa con le mani. La donna rimase a lungo In ospedale in pericolo di vita. Dopo l'Intervento dell^vv. Accatino, di parte civile, il p.m. dott. Amore che ha chiesto 5 anni per 11 tentato omicidio e 6 mesi per la violenza privata. Stamane la parola è al difensore avv. Gabri; poi si avrà la sentenza. il ventisettenne Aligi Azzini, al banco, e Giuseppina Bertonaschi ieri in aula

Luoghi citati: Crimea Ventisettenne, Sanremo