Primi contrasti al Senato sulla riforma degli Atenei di Felice Froio

Primi contrasti al Senato sulla riforma degli Atenei Si tenta di ritardare i lavori Primi contrasti al Senato sulla riforma degli Atenei Alla commissione Pubblica Istruzione alcuni democristiani chiedono il rinvio del dibattito e propongono un'indagine conoscitiva - Ferrari-Aggradi ammonisce: «Non accetto ritardi» (Nostro servizio particolare) Roma, 7 maggio. La commissione Istruzione del Senato non ha ancora cominciato l'esame del disegno di legge sulla riforma dell'Università e già sono emersi i primi contrasti, i tentativi di ritardare i lavori. Stamane la commissione ha tenuto una seduta preliminare per stabilire i modi ed i tempi dell'esame, della riforma: il ministro FerrariAggradi ha preso la parola sostenendo la necessità di accelerare al massimo i lavori in modo che il Senato possa approvarla prima delle ferie. Ha insistito sull'urgenza del provvedimento tanto atteso sia dal mondo universitario sia da tutto il paese. Il sen. Codignola, incaricato dal suo gruppo di rappresentare la posizione dei socialisti, ed il democristiano Dezan hanno sostenuto le tesi di Ferrari-Aggradi. A questo, punto c'è stato un colpo di scena: il segretario del gruppo democristiano Limoni ha precisato che quella del sen. Dezan doveva considerarsi ima posizione personale. Altri democristiani si sono dissociati da Dezan: il sen. Cassano (ordinario di patologia medica) e Spigaroli (professore nelle scuole superiori) hanno proposto di differire di almeno un paio di settimane l'inizio della discussione; ciò per dar modo al relatore (non ancora nominato) di approfondire la riforma e al loro gruppo (che ha costituito un'apposita commissione di studio) di svolgere un esame preliminare. Inoltre hanno sostenuto la necessità di procedere, prima di discutere la riforma, ad una serie di indagini conoscitive consultando le categorie interessate. Il ministro Ferrari-Aggradi ha detto di essere contrario sia al rinvio dei lavori che all'indagine conoscitiva. I problemi della riforma, ha sostenuto, vengono dibattuti ormai da anni. «Abbiamo preso l'iniziativa legislativa nella consapevolezza di avere le notizie necessarie e sufficienti per trarre valutazio' ni politiche. Noi, come governo, non riteniamo necessarie queste udienze conoscitive. Comunque la decisione spetta al Parlamento, ma ammonisco che non deve trattarsi dì una manovra dilatoria, una simile manovra non intendo accettarla ». Codignola ha detto che i socialisti sono contrari all'indagine perché rappresenta imo strumento per coloro che si oppongono alla riforma. La divergenza delle posi zioni ha consigliato una so spensione della seduta; dopo una serie di colloqui tra il ministro, i democristiani ed i socialisti si è raggiunto un compromesso: la commissione ha deciso di forma re un comitato ristretto composto dal presidente e dai rappresentanti di tutti i gruppi che fisserà la data d'inizio dei lavori (quasi certamente per la prossima settimana) e stabilirà anche i tempi della scadenza entro i quali la commissione dovrà terminare l'esame del disegno di legge. E' stato anche deciso che le udienze conoscitive si terranno durante i lavori della commissione e solo nel caso in cui le informazioni del ministro saranno ritenute insufficienti. Questa soluzione era stata sostenuta anche dai comunisti i quali però hanno chiesto che alcune indagini (sullo stato giuridico dei docenti, sulla partecipazione degli studenti e sul diritto allo studio) vengano fatte dalla commissione recandosi in tre delle maggiori Università (una al Nord, una 1 al Centro, una al Sud). Un'altra difficoltà riguarda la nomina del relatore: Ferrari-Aggradi ha proposto il socialista Codignola, ma i democristiani sono orientati per un loro rappresentante, Per questa sera è prevista una riunione del gruppo de che dovrà prendere una decisione. Al termine della seduta Codignola ha dichiarato: « Il primo accostamento alla legge universitaria ha messo in evidenza la tenace resisten za della destra accademica e politica ad ogni tentativo di seria riforma. Sono però molto lieto di dire che le dichiarazioni del ministro hanno offerto motivi di speranza a quanti si sentono impegnati in questa grossa battaglia civile ». Il sen. Sotgiu (pei) ha detto che appare « chiarissima l'opposizione di alcuni parlamentari della de. Essi vorrebbero che si lasciassero intatti i poteri delle baronie delle cattedre; importante però è mettere in moto un meccanismo. E' chiaro che il punto che maggiormente incontra l'opposizione è quello della incompatibilità ». Felice Froio PDa1lpddLlrcdatsncsdcrsbnm

Persone citate: Codignola, Dezan, Sotgiu, Spigaroli

Luoghi citati: Roma