Gimondi e Motta in Svizzera per ritornare alla vittoria

Gimondi e Motta in Svizzera per ritornare alla vittoria Comincia questa sera il Giro di Romandia Gimondi e Motta in Svizzera per ritornare alla vittoria I due assi del nostro ciclismo nella corrente stagione non hanno ancora ottenuto successi importanti - Ultimo rodaggio per il Giro d'Italia Giro di Romandia. Prende il via domani da Ginevra (dopo un prologo a cronometro a squadre che, stasera, as. segnerà la prima maglia verde da « leader ») e si conclude MI maggio. Undici formazioni ài via, di cui cinque italiane: la Salvarani con Gimondi, la' Sanson con Motta, la Scic con Adorni, la Filotex con Bitossi e la Molteni con Dancelli e Vianelli. Contro di loro, scendono in campo tutti gli svizzeri, qualche belga (Eric De Vlaeminck in prima fila), qualche francese e qualche spagnolo di fama piuttosto ridotta. Anche senza Merckx, il «Romandia» rappresenta una specie di prova generale in vista dell'ormai imminente Giro d'Italia (che parte, come è noto, il 16 di maggio) ed ha un indubbio interesse: non tanto per illuderci in caso di risultato favorevole, quanto per saggiare gli umori dei nostri atleti, mai apparsi cosi sconcertanti nel loro rendimento. Il Giro si annuncia durissimo e si presenta con le caratteristiche di competizione da affrontare in piena salute e con il morale alle stélle; ma il panorama ciclistico di questa primavera sembra fatto apposta per suscitare dei dubbi in proposito. Vale la pena di stendere un piccolo bilancio, provvisorio ma indiscutibile. Su un piatto della bilancia i belgi: Merckx a recitare nel ruolo di «mattatore», tante vittorie in fila da sbalordire; poi, all'insegna dell'abbondanza, i due fratelli De Vlaeminck, Godefroot, meglio di niente Pintens (I* a Francoforte) oppure Swerts (1" a Zurigo) o magari Kindt (1" a Vignola). Olandesi e spagnoli in sordina. Francesi in crisi, alla ricerca di giovani capaci di prendere il posto di Anquetil, di Poulidor, di Pingeoh. E italiani alla finestra, molte parole e pochi fatti. Molti buoni propositi cioè, molte speranze; e poi, soddisfazioni scarse, con le vittorie, spesso, rimandate « a dopo ». ,Ad un certo punto, inoltre,, in questo calendario-fiume, che propone un appuntamento dopo l'altro, a rotta di collo, in modo che diventa sempre più difficile scegliere tra corse davvero importanti e corse lì così, si è registrata un'impressionante epidemia di acciacchi. Ah-*| che Merckx ha accusato guai, un mal di ventre ed un dolorino ad un ginocchio; Eddy, però, ha continuato a trionfare. I nostri, invece, han continuato a buscarle e nulla c'è come le sconfitte in serie per gelare l'ambiente da ogni entusiasmo. I giovani neo-professionisti che avrebbero dovuto rivoluzionare l'ambiente si sono visti in rare occasioni (Vianelli, Salina, Rota): mancanza d'esperienza? mancanza di coraggio? povertà di classe? E, in quanto agli acciacchi, abbiamo messo in vetrina un intero campionario di fastidi, l'elenco è lungo e preoccupante. Taccone s'è rotto una spalla, Zandegù, Balmamion e Durante sono caduti conciandosi male; ed a Gimondi è spuntato un dolore ad un ginocchio; e Motta ha ancora risentito le fitte ad una gamba; e Adorni si è scoperto difficoltà di digestione; e Vianelli ha avuto la bronchite; e Bitossi ha patito una crisi di scoramento. Figure di comprimari (Michelotto, Sgarbozza, Polidori, ad esempio) hanno fatto registrare alti e bassi eccessivi. E per fortuna che Ballini ha trionfato nella Coppa Placci, altrimenti, dopo il suo ritiro dal Giro di Campania, s'era già creata la leggenda di un secondo « cuore matto » do¬ po quello, più famoso, di Bitossi. E' stato un brutto periodo, dovuto pure alla sorte avversa, poiché non è giusto parlare di malati immaginari. Ma il peggio dev'essere passato, le cose danno l'impressione d'andare meglio. Le troppe gare — mai ci stancheremo di ripeterlo — sono fatte apposta per scombinare le idee ed una certa confusio- ne in un determinato modo di gareggiare l'hanno portato forse gli ex dilettanti, che si sono affacciati insieme alla ribalta del professionismo. E' il momento di far punto.e di andare a capo, è il momento di tirare i conti: magari per trovare un bilancio modesto nel recente passato è proprio la modestia del bilancio può servire . da sveglia per il futuro. Gimondi e Motta, per limitarci ai due personaggi di maggior risalto, si avviano a grandi passi verso la guarigione completa. Finora, hanno vinto poco, il « motoristico » di Imola ed un circuito Gimondi, il Gran Premio Campagnolo Motta. In più, qualche piazzamento. Ora corrono 11 Giro di Romandia, possono profittarne per metter la forma a punto e presentarsi in vena al via del Giro. Parecchi dei nostri atleti, Gimondi e Vianelli soprattutto, giocheranno le loro carte : proprio sul Giro. Si sono scelti un compito arduo, ogni confronto con Merckx costringe all'impegno più strenuo, poiché il belga è il Coppi dei tempi moderni. Si è detto che perdere da Eddy non fa più dramma e siamo d'accordo; ma una scossa ci vuole, bisogna, almeno, evitare la rassegnazione. In modo che sia possibile stabilire con esattezza il valore, attuale del nostro .ciclismo uscito in modo 'poco brillante dal turbinoso inizio di stagione. Gigi Boccacini * Motta, 'rivale di Girnondi sulle strade elvetiche. — — ù-ù- i

Luoghi citati: Campania, Francoforte, Ginevra, Imola, Italia, Svizzera, Vignola, Zurigo