Chiesta la Corte marziale per l'ufficiale che comandava la «Pueblo»: veto del governo

Chiesta la Corte marziale per l'ufficiale che comandava la «Pueblo»: veto del governo Le conclusioni della Commissione d'indagine americana Chiesta la Corte marziale per l'ufficiale che comandava la «Pueblo»: veto del governo Lloyd Bucher e il tenente responsabile della raccolta di informazioni erano stati ritenuti colpevoli di avere consegnato la nave ai nordcoreani senza resistere - Il ministro della Marina dichiara: «Hanno sofferto abbastanza. Un'ulteriore punizione non sarebbe giustificata» Washington, 6 maggio. Il segretario alla Marina degli Stati Uniti John Chafee, in una relazione riguardante l'inchiesta condotta da una commissione di ammiragli sulla cattura della nave Pueblo da parte dei nordcoreani il 23 gennaio del 1968, ha reso noto di avere respinto la proposta della Commissione di deferire alla Corte Marziale il comandante Lloyd Bucher e il tenente Stephen Harris. Quest'ultimo era l'ufficiale responsabile della raccolta di informazioni da parte della nave-ascolto. « Ho deciso che nessuna azione disciplinare sia presa nel confronti di qualsivoglia membro dell'equipaggio... Hanno sofferto abbastanza e una ulteriore punizione non sarebbe giustificata », ha detto il ministro, pur elogiando l'obiettività della commissione d'inchiesta. Il ministro Chafee ha riferito che la Commissione aveva formulato queste raccomandazioni: 1. - Che il comandante Bucher venisse processato da una Corte Marziale per cinque reati: a) avere permesso che la nave venisse perquisita mentre aveva la possibilità di opporre resistenza; b) non avere preso le adeguate misure protettive durante l'attacco; c) avere eseguito l'ordine dei nordcoreani di seguirli in porto; d) non avere, agendo con negligenza, distrutto tutto il materiale segreto della nave; e) con pari negligenza, non essersi accertato che l'equipaggio fosse adeguatamente addestrato nella distruzione del materiale segreto. 2. - Che il tenente Harris venisse processato dalla Corte Marziale per tre reati, non avendo assolto completamente ai propri doveri e in particolare per non essersi dimostrato all'altezza della situazione nel distruggere il materiale segreto durante la situazione di emergenza. 3. - Che il tenente Edward Murphy, ufficiale della Pueblo, venisse ammonito per non avere organizzato e guidato l'equipaggio il giorno del sequestro soprattutto per quanto riguarda il principale compito interno della nave che consisteva nel distruggere il materiale segreto, in situazione di emergenza. 4. - Che una lettera di rimprovero venisse inviata al contrammiraglio Frank Johnson, comandante delle Forze Navali nel Giappone e al comandante Everett Gladding. ora a riposo. Secondo la commissione di inchiesta, l'ammiraglio Johnson mancò al suo dovere per non avere predisposto un'adeguata assistenza per la Pueblo e per non avere, agendo con negligenza, controllato i sistemi per la distruzione dei documenti segreti. Il Glad ding, che allora era direttore della sezione sicurezza navale del Pacifico, è stato giudicato responsabile dalla Commissione di non avere dato ordini adeguati al reparto della Pueblo incaricato della conservazione ed eventualmente della distruzione del materiale segreto. (A. P.)

Persone citate: Bucher, Edward Murphy, Everett Gladding, Frank Johnson, John Chafee, Johnson, Lloyd Bucher, Stephen Harris

Luoghi citati: Giappone, Stati Uniti, Washington