Assemblea della Federazione italiana dei Consorzi agrari

Assemblea della Federazione italiana dei Consorzi agrari Assemblea della Federazione italiana dei Consorzi agrari L'esercizio 1968 documenta la permanente funzione organizzativa della Federconsorzi - Un'esperienza cooperativa di 77 anni al servizio del movimento associativo e dell'unità dazione degli imprenditori agricoli - Il Consorzio agrario strumento della politica agraria e di evoluzione dell'agricoltura Si è svolta a Roma, il 30 aprile se, nella sede sociale, l'Assemblea ordinaria della Federazione italiana dei Consorzi agrari, la 77" dall'origine dell'Ente, dedicata alla discussione del bilancio per l'esercizio 1968 Presidente l'ing Aldo Ramadoio, con la partecipazione del vice-presidente, dott. Luigi Farina ed al completo, il Consiglio di Amministrazione, ed il Collegio sindacale. Presente il Direttore generale, cav. del lav. rag. Leonida Mizzi Il Presidente Ramadoro ha letto la relazione, un documento voluminoso che, secondo la tradizione, spazia sulle vicende dell'agricoltura, cogliendone gli aspetti salienti e compiendo uno sguardo rapido sull'attività dell'organizzazione in un anno caratterizzato da notevoli difficoltà stagionali ed economiche. « Alla vigilia degli anni settanta — ha osservato l'ing. Ramadoro — nel mondo imprenditoriale agricolo si presenta ancor più urgente ed impegnativa la necessità di risolvere alcuni fondamentali problemi che accentuano i p...duranti clementi di incertezza che hanno caratterizzato il decennio trascorso, in modo da tinteggiare le esigenze che ormai impone l'evolverai rapido della situazione economica mondiale. Appare sempre più evidente, infatti, come in un mercato dei prodotti in continuo ampliamento, l'azienda agraria debba in misura crescente far ricorso al mondo estemo per tutti I suoi bisogni di vendita e di acquisto. Tale fatto rafforza e rende ancor più necessaria una salda organizzazione economica dei produttori agricoli ». Prospettive «li decennio che si approssima, coincide con alcune scadenze ed avvenimenti che vanno esaminati e fronteggiati in tempo. Ricordiamo anzitutto che con la prossima regolamentazione comunitaria nel settore del vino e del tabacco, si raggiungerà entro il 1969 la pressoché totale unilicazione del mercato per il settore agricolo nell'ambito della Comunità. Man mano che i regolamenti comunitari vengono recepiti ed attuati con norme legislative interne, si rende necessario disporre degli strumenti idonei a prevenire le ripercussioni che la regolamentazione comunitaria provoca, tanto nell'equilibrio della produzione, quanto nell'adattamento delle strutture ». «Con tale prospettiva, soprattutto — ha detto il Presidente — il Governo dovrà assicurare la continuità degli interventi, degli aiuti e della incentivazione ta cui necessità'si fa urgente, data la ormai prossima scadenza degli impegni finanziari previsti dal Piano Verde numero due. La prosecuzione di tale strumento dovrà essere inserita, quale elemento settoriale, nel¬ lo schema del secondo Piano quinquennale di sviluppo economico il cui rapporto preliminare, noto come " documento sulle opzioni ", è ormai di prossima presentazione da parte del Ministero del Bilancio e della Programmazione agli organi di competenza »- Dopo avere accennato all'ordinamento regionale, ormai di non lontana attuazione, l'ing. Ramadoro ha considerato il grosso problema delle limitazioni e delle deroghe al previsto ampio conferimento di poteri alle Regioni, in materia di agricoltura, auspicando una soluzione di equilibrio. Negli sviluppi dell'agricoltura, anche sotto l'aspetto delle competenze e del condizionamento degli indirizzi e delle attività, la relazione sottolinea la insostituibile funzione del Consorzio agrario e dell'intera Organizzazione, come è stato confermato, fra l'altro, dai servizi resi all'A.l.M.A., che ha potuto beneficiare delle attrezzature e della esperienza federconsortili. Vasta azione Di fronte ad una politica prudente dei prezzi e ad una vigorosa politica delle 'strutture, l'ing. Ramadoro ha considerato l'esigenza di base della riduzione dei costi di produzione e della capacità dei produttori di organizzare le vendite. I due grandi settori di attività della Federazione manifestano dunque tutta la loro importanza e rappresentano il grande incentivo che ci deve condurre a sviluppare e perfezionare l'azione. La relazione considera il programma Mansholt come conferma di una svolta agricola destinata a vincere le difficoltà di sistemi superati dal progresso tecnologico e da fattori vari che sminuiscono l'efficienza produttiva delle aziende. A questo proposito, l'ing. Ramadoro ha detto: « Il memoriale Mansholt va considerato soprattutto come un elemento che obbliga i governi e le categorie interessate, ad un serio esame della situazione finora semplicisticamente risolta con provvedimenti parziali ed inadeguati, ad una scelta politica ormai indifferibile. E' quindi auspicabile — ha dichiarato l'ing. Ramadoro — che anche il secondo Piano di sviluppo economico nazionale affronU il problema, onde sostituire al secondo Piano Verde un ulteriore impegno pluriennale. Che la linea evolutiva dell'agricoltura debba svolgersi secondo una sempre più grande importanza e prevalenza della funzione imprenditoriale e della professionalità, sembra non esservi dubbio alcuno; tali le indicazioni emerse dalla Conferenza del mondo rurale e dell'agricoltura del 1961». La relazione ha poi affrontato la situazione organizzativa dell'agricoltura, per rilevare come acquistino sempre maggiore validità le direttive indicate nel 1965 dal Comitato nazionale d'intesa costituito fra l'Organizzazione federconsortile e le Associazioni sindacali agricole a vocazione generale, direttive che si propongono di promuovere cooperative specializzate e associazioni per prodotto, con la partecipazione e l'assistenza dei Consorzi agrari e della loro Federazione. Nello sfondo di questo movimento, ormai largamente in atto per l'ortofrutticoltura, l'olivicoltura e la vitivinicoltura, vi è il concetto di base dell'autodisciplina della produzione e della regolazione del mercato. L'azione si svolge con notevole impegno. Gran parte della relazione atti-onta gli argomenti delle attività svolte nel 1968 e che costituiscono un'ampia panoramica su tutti i temi tecnico-economici dell'agricoltura. Il capitolo dei « consuntivi » documenta l'importanza, varietà e complessità delle realizzazioni federconsortili. L'opera dell'organizzazione sul piano provinciale e nazionale, è determinante nello svolgimento di compiti rivolti ad assistere i produttori nell'insieme e nel particolare delle loro esigenze, nel quadro della politica agraria, delle vicende stagionali, dei rapporti con gli organismi di studio, economici e finanziari del Paese. L'esposizione delle atUyità, presentate secondo le competenze del servizi, rivela come la Federazione italiana dei Consorzi agrari, non sia soltanto un grande operatore economico, ma assuma anche iniziative di alto valore nel campo culturale, svolga apprezzata azione giornalistica attraverso il « Giornale di Agricoltura » ed altri periodici tecnici ed abbia una funzione ad alto livello nel complesso delie organizzazioni agricole ed economiche generali. Obiettivi Queste constatazioni, mentre confermano la permanente importanza della Federazione per una più salda organizzazione economica dei produttori, indicano la piena validità degli obicttivi che 77 anni or sono muovevano i promotori a riunire in una cooperativa di secondo grado i Consorzi agrari, appena sorti nelle varie regioni. II Presidente Ramadoro ha proseguito: « 1 principali di questi obiettivi, come sono elencati nello Statuto approvato nell'Assemblea dell'I! aprile 1892, possono cosi sintetizzarsi: assicurare la miglior distribuzione dei .prodotti, attrezzi, macchine, scorte vive e morte utili all'esercizio dell'agricoltura; vendere per conto proprio, dei soci e di terzi i prodotti agrari in genere, partecipando al collocamento all'interno ed all'esportazione all'estero dei prodotti stessi; procurare informazioni e mezzi atti' a far profittare le classi agrarie dei migliori mercati. Il documento istitutivo aggiungeva inoltre che la Federazione poteva estendere l'azione anche ad altri scopi, sempre però diretti alia prosperità ed al progresso dell'agricoltura e delle classi agrarie. « Non solo questi obiettivi, cui la Federazione si è sempre attenuta, sono tuttora di piena validità, ma la loro importanza è resa ancora più evidente dagli avvenimenti dell'oggi e del domani, dalla faticosa e complessa fase evolutiva che l'agricoltura nazionale sta attraversando per il suo inserimento nell'ambito comunitario ». Cooperazione « Sono questi fatti ormai prossimi: il Programma "Agricoltura 1980 " della Comunità economica europea; l'inserimento del settore agricolo nella programmazione nazionale e la sua integrazione nel rapido sviluppo degli altri settori economici; la istituzione delle Regioni a statuto ordinario con il conseguente parziale decentramento di strutture statali, fatti tutti che rendono necessario considerare l'organizzazione economica sempre più in prospettiva di sviluppo. « I recentissimi incontri promossi dal' Comitato nazionale d'intesa con gli esponenti provinciali delle categorie agricole, dei Consorzi agrari e delle Associazioni di produttori, svoltisi nella sede federconsortile, hanno dato conferma di una sostanziale identità di vedute e di intenti nell'apprezzamento delle categorie interessate all'organizzazione consortile, ponendo in particolare risalto, fra le funzioni istituzionali, quella del collocamento dei prodotti. « Funzioni delicate e complesse, di grande impegno e per le quali occorre unità di azione e piena fiducia. Non basta rafforzare il movimento associativo, operazione già difficile nel tradizionale individualismo che anima le categorie agricole, se ad esso non segue il conferimento di una sufficiente disponibilità del prodotto, senza il quale problematica diventa quella possibilità di commercializzazione che è la premessa indispensabile per il rafforzamento del potere contrattuale dei produttori. « Questo è tuttavia un obiettivo da perseguire con ogni sforzo, per mantenere integre le funzioni istituzionali dell'organizzazione e renderla sempre più idoneo strumento di quell'autogoverno di categoria sul quale il Programma di sviluppo economico in atto fa affidamento, riservando all'intervento pubblico funzioni integrative e di sostegno ». A questo punto il Presidente Ramadoro ha rivolto un vivo ringraziamento alla Confederazione Nazionale dei Coltivatori Dù.- ti ed alla Confederazione Generale dell'Agricoltura Italiana, per 11 costante e premuroso interesse verso l'opera della Federazione. Il Consiglio di Amministrazione ha rinnovato l'impegno a proseguire nella via intrapresa per meglio corrispondere alle attese del mondo rurale. Un caldo ringraziamento è stato tributato al Direttore generale, cav. del lavoro Leonida Mizzi, per l'opera appassionata, associando al plauso i dirigenti e il personale tutto. Il Presidente del Collegio sindacale, dott. Alberto Mario Piccioni, ha letto la relazione collegiale, dando atto della regolarità contabile ed esprimendo lusinghiero apprezzamento per l'attività svolta dalla « Federazione » e per l'opera del Consiglio, tradizionalmente ispirata a criteri di saggia amministrazione e di piena adesione alle finalità istituzionali. Il bilancio presenta un utile netto d'esercizio di lire 119 milioni 7180. Il saluto di Valsecchi Aperta la discussione, hanno preso la parola il Presidente del Consorzio Agrario di Cuneo, sig. Natale Carlotto ed il Presidente del Consorzio Agrario di Macerata, dott. Franco Leopardi. Il primo ha rilevato l'inadeguato seguito ottenuto dall'azione in favore delle Associazioni dei produttori e delle Cooperative in generale, mentre gravi sono i problemi in atto per una organizzata vendita di prodotti agricoli. Ha auspicato una collaborazione più stretta tra Consorzi e Federazione, determinando maggiori collegamenti in vista delle nuove attività di commercializzazione. Il dottor Leopardi si è associato all'indirizzo svolto dal sig. Carlotto ed ha trattato della situazione in generale dei Consorzi in conseguenza della mancata chiusura delle gestioni « stralcio », Ha risposto il Presidente Ramadoro per esprimere la necessità di insistere sullo sviluppo del movimento associativo e per richiamare l'attenzione sull'applicazione prossima dell'ordinamento regionale, che suggerisce alla Federazione un'organizzazione periferica adeguata. Il Direttore generale, cav. lav. Mizzi, ha illustrato la situazione dei pagamenti da parte dello Stato ed ha auspicato che l'intero problema venga risolto sollecitamente Sono pervenuti all'Assemblea telegrammi calorosi di buon augurio e di riconoscimento da parte del Ministro dell'Agricoltura, sen. Athos Valsecchi, dell'on. Paolo Bonomi, Presidente della Coltivatori diretti e del dott. Gaetani, Presidente della Confagricoltura. 11 bilancio è stato approvato all'unanimità.

Luoghi citati: Cuneo, Macerata, Roma