Trascinato per tre piani di scale da una valanga di macerie: salvo
Trascinato per tre piani di scale da una valanga di macerie: salvo Un operaio durante i lavori di demolizione di uno stallile Trascinato per tre piani di scale da una valanga di macerie: salvo Sepolto sotto un metro di calcinacci è stato liberato dai compagni - Sull'ambulanza che lo porta all'ospedale commenta: «Temevo proprio di non cavarmela» Altra disgrazia: invalido ucciso da un'auto di fronte al Palazzo del Lavoro Un operaio è caduto dal terzo piano di una casa in demolizione; i compagni l'hanno trovato sepolto sotto un metro dl macerie, spuntavano soltanto 1 piedi. Dopo un'ora di sforzi sono riusciti a liberarlo: non è grave. Si chiama Gabriele Delcione, 34 anni, di Avlgllana, ha 3 figli. E' dipendente dell'impresa Angelino Plazzolla, via Gonin 22, che sta abbattendo uno stabile in via Principe Tommaso angolo via Pio V. I lavori sono in corso da un mese; è già stato demolito il tetto e i muratori stanno togliendo ringhiere e tramezze. Ieri, alle 14,45 il Delcione sale al terzo piano per sgomberare dei caloinacci. Ad un tratto uno dei muri interni crolla di schianto. L'operaio fa un balzo indietro e raggiunge il pianerottolo. Il peso dei mattoni sfonda la soletta e l'uomo precipita nel vuoto. GU altri muratori sentono un urlo terribile, poi una valanga di macerie, traversine di legno e gradini si rovescia nella tromba delle scale. Per primo accorre 11 capocantiere, Vincenzo Russello, 53 anni, via Forlì 65. Quando la nuvola di polvere si dirada vede un mucchio di calcinacci da cui esce ima gamba. Chiama aiuto, e comincia a scavare affannosamente. Arrivano altri operai. Si tolgono le pietre con cautela, per evitare altri crolli. Passa un'ora d'angoscia. Alla fine il corpo del Delcione è scoperto fino alla vita. I muratori afferrano le gambe e piano piano riescono a liberarlo. L'uomo ha il viso bianco di calce, le mani insanguinate, ma respira. Durante il viaggio ln ambulanza al Centro traumatologico finisce dl riprendersi: « E' stato terribile, pensavo di essere morto ». Invece ha soltanto contusioni e choc. Viene ricoverato in osservazione. — Un invalido di 59 anni — Vittorio Conrotto, via Nizza 362 — è stato ucciso da un'auto mentre attraversava corso Unità d'Italia davanti al Palazzo del Lavoro. Il Conrotto ha un piccolo allevamento di conigli vicino alla Ferrovia; ieri alle 15 era andato sulle rive del Po a raccogliere orba; poi, con il fascio sotto braccio, si è diretto verso casa. L'auto l'ha travolto appena sceso dal marciapiede. Sull'asfalto è rimasta una frenata di cento metri; l'invalido è stato scagliato sull'aiuola spartitraffico. E' morto mentre lo portavano al centro traumatologico dell'Inali. Sul posto è giunta una pattuglia di vigili urbani. Al sottufficiale l'investitore — Giuseppe Bruno, 18 anni, piazza Filzi 13 — ha dichiarato che la velocità della macchina — una Giulia — era dl 80 chilometri all'ora: « Ho visto il Conrotto che cercava di correre, ma è scivolato proprio davanti alle ruote. Non mi è stato possibile evitarlo ». L'auto è stata sequestrata. — Sulla strada per Pianezza, nei pressi della Savonera, ieri alle 20,30 una « 124 » che viaggiava a forte velocità è sfuggita al controllo del guidatore e dopo una paurosa sbandata si è rovesciata in un fosso, riportando gravi danni. A bordo vi erano tre giovani. Passanti e contadini li hanno visti uscire illesi dalla vettura e fuggire dl corsa fra 1 campi. - Gabriele Delcione all'ospedale - Vittorio Conrotto
Persone citate: Angelino Plazzolla, Chiama, Conrotto, Giuseppe Bruno, Vincenzo Russello, Vittorio Conrotto
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