Il ragioniere di Novara e «La moglie giapponese»

Il ragioniere di Novara e «La moglie giapponese» Il ragioniere di Novara e «La moglie giapponese» Satira di costume nel film di Polidoro - «Cimitero senza croci» di Hossein: omaggio al western classico (Metropol) — Prima di Satyricon, Gian Luigi Polidoro diresse, su copione di Rodolfo Sonego, La moglie giapponese, che si vede oggi. Protagonista rientrato Alberto Sordi, Gastone Moschin ne tiene le veci senza strafare, con saporita semplicità. Entrando in simmetria cori La moglie americana dello stesso regista, di cui ricalca il modulo di reportage narrativo, il film racconta un viaggio di quattro giorni compiuto in Oriente, per affari, da un onesto ragioniere di Novara impiegato presso una ditta d'importazioni; quattro giorni che gli sembreranno lunghi come anni, tanto è il cumulo delle impressioni riportate, delle quali qualcuna agrodolce, ma le più agri e basta, avendo dappertutto il brav'uomo, che compendia le qualità dell'italiano medio, all'occasione giudice severo dei propri connazionali all'estero, trovato disordine, camorra, egoismo. A Tokio scopre che il collega in sostituzione del quale fa il viaggio, ha un'altra famiglia, a Hong Kong è coinvolto in traffici illeciti con la Cina di Mao, a Saigon incontra la guerra e la sordida speculazione, a Calcutta la miseria più nera. Poi le donne che all'italiano che viaggia non possono mancare mai: squallide avventure di prostituzione, diversamente palliate, secondo gli usi locali e i doveri dell'ospitalità. Il tutto accompagnato dall'emozione e anche dalla paura dei voli in cieli poco tranquilli, e. alla fine da un attacco di febbre, dovuto in parte a indignazione troppo a lungo compressa. Film garbato, ottimamente fotografato e in molte pagine incisivo, ma che ha i suoi limiti nella formula stessa, implicante una successione di « cose viste » e un abuso di descrizione; la quale nel caso specifico è talvolta prolissa o svenevole addirittura, e spesso fuor di rapporto col « soggetto », cioè col viaggiatore. Inoltre : l'obiettivo cinematografico ha già tante volte esplorato il mondo, che è difficile cavarne l'inedito. Ma anche cosi contaminato ' di documentario, e per ciò stesso un po' trito. La moglie giapponese ha punte apprezzabili di umorismo e di satira, ben affidate al placido, bovino protagonista. 1. p. (Ideal) — Non senza malizia Robert Hossein dedica Cimitero senza croci a Sergio ; Leone, l'inventore del truce western all'italiana. Il suo è in realtà un curioso saggio di cinema all'antica, dove il culto dell'amicizia e il rispetto della donna sembrano ispirati alle opere dei j Ford e degli Hathaway piut- \ lo-francese, con sobri di Henry Persìn. tosto che ai sanguigni registi di casa nostra. In più, Hossein converte se stesso e Michèle Mercier, cioè l'esibizionista coppia dei fumetti tipo Angelica, alla mas sima modestia. Lui, ingagliofflto e barbuto, quasi senza speranza di uscire vivo da un confronto impossibile; lei, accollata e vestita di nero nella drammatica parte di una vedova che non perdona. La vicenda in sé è scontata, perché la rivolta del consueto cavaliere solitario contro prepotenti Rogers è destinata al fallimento; ma nella strage finale e in alcuni particolari (da non dimenticare la musica di André Hossein) il film indica che dietro la macchina da presa c'è un uomo di gusto. Comproduzione itacolori vice

Luoghi citati: Calcutta, Cina, Hong Kong, Novara, Saigon, Tokio