Guerra e miseria nell'Europa di ieri

Guerra e miseria nell'Europa di ieri Guerra e miseria nell'Europa di ieri Ieri « La pace perduta » e il film « Alfa Tau! » Stasera un curioso esperimento di tv a colori Ieri, serata veramente deprimente, sia sul primo sia sul secondo canale. Sul primo canale c'era la quarta puntata dell'inchiesta « La pace perduta », che parlava delle conseguenze sull'Europa della spaventosa crisi economica del '29. Non che la trasmissione fosse mal fatta, al contrario, era congegnata in maniera eccellente, con buona scelta di immagini e accorato commento detto dalla calda voce di Arnoldo Foà, ma erano tutte melanconie, tutte visioni sinistre e sconvolgenti: fabbriche che chiudevano, file interminabili di disoccupati (presi anche a botte dalla polizia, tanto per cambiare), e Mussolini col cilindro in testa il quale affermava che il popolo italiano era pronto a qualsiasi duro sacrificio e «non era certo abituato a mangiare molte, volte al giorno », e Hitler col classico atteggiamento del pazzo che sbraitava e prometteva eserciti armati sino ai denti. La puntata aveva un andamento da tragedia: alla fine si sentivano democrazia e libertà che scricchiolavano, e passo cadenzato di legioni in marcia, e puzza di guerra. Legittimamente, per salvarsi la digestione, lo spettatore cambiava canale. Dalla padella alla brace, perché si trovava al cospetto di « Alfa Tau! », un film realizzato da Francesco De Robertis durante la guerra, che ci riportava alla memoria un'Italia in divisa, in armi, impegnata in un conflitto voluto da un regime. Fra l'altro la pellicola, abbondantemente percorsa da fremiti incontenibili di retorica, era — a parte le sequenze della battaglia conclusiva — di livello piuttosto modesto, con parecchi tratti di ingenuità; comunque nettamente inferiore a « Uomini sul fondo » e a « La nave bianca », e si capiva come, dopo, si fosse iniziata l'inarrestabile decadenza di De Robertis (che lavorò per il governo fascista di Salò e tentò invano, dal '45 in poi, di ritrovare l'antica fortuna). Prosegue con molto decoro lo sceneggiato del pomeriggio « Il leone di San Marco », con la regìa di Alda Grimaldi, che si conferma un tentativo interessante di offrire ai ragazzi la storia in forma romanzesca ma non fumettistica. Stasera sul canale nazionale terza e ultima puntata del telefilm « Il killer » con Alberto Lionello, Valentina Cortese e Paolo Villaggio: sino ad ora è stato un racconto divertente, di toni farseschi ma di sostanza umoristica considerevole. Seguirà alle 22 circa il debutto della rubrica « Perché » che si propone di rispondere a quesiti di interesse pratico. Attenzione: la sigla della trasmissione dovrebbe risultare colorata, anche su apparecchi in bianco e nero, grazie ad un dispositivo (una specie di disco rotante) già sperimentato, non sappiamo con quale esito, in un numero di «Orizzonti della scienza e della tecnica » a proposito del servizio « Psicologia e visione» di cui era protagonista il prof. Christofer Evans della National Physìcal Laboratory. Il dispositivo è stato perfezionato dai ricercatori di un reparto tecnico del centro di produzione di Roma e stasera sarà collaudato davanti a milioni di spettatori. La tv avverte che « ovviamente la percezione dei colori sarà più o meno intensa, più o meno chiara a seconda delle caratteristiche ottiche di ogni singolo individuo ». Secondo canale: quiz di Corrado e « Orizzonti » the prevede un ampio reportage sui nuovi metodi di cura dei malati mentali. Nel pomeriggio, a partire dalle 15,30, riprèse di ciclismo e ippica. Domani, venerdì, «Tv 7 » aprirà i programmi serali del « nazionale » presumibilmente dedicherà il pezzo forte alla situazione francese dopo la caduta di De Gaulle. Indi «Tribuna politica» con l'on. Covelli del partito monarchico. Sul secondo canale sarà trasmessa la prima parte di « Storia di Pablo », una commedia in due tempi che il regista Sergio Velitti ha tratto dal romanzo « Il compagno » di Cesare Pavese che si svolge durante gli anni del fascismo fra Torino e Roma. Il « libero adattamento » — come viene definito — è già stato rappresentato nel 1961 al Piccolo Teatro di Milano: nell'edizione televisiva gli interpreti sono il giovane Roberto Antonelli (Pablo), Daniela Surina (Linda), Arnaldo Ninchi (Amelio), Vittorio Sanipoli (Lubrani). La commedia è stata realizzata negli studi di Torino. Dopo la « Storia di Pablo » potremo vedere « Cronache del cinema e del teatro ». Nel pomeriggio segnaliamo dalle 18,45 alle 19,15 musica da camera (Mozart, Locatelli, Fauré). Radio: stasera sul terzo programma alle 20,30 «Billy Budd» di Benjamin Britten; domani alle 20,15 sul programma nazionale «Il romanzo poliziesco » a cura di Pietro .Bianchi (Poe, Collins e Gaborieau) e alle 21 sul secondo inaugurazione del Maggio musicale fiorentino con «Aida». u. bz.

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