Da Torino a St-Vincent a piedi alla media di quasi 13 km all'ora

Da Torino a St-Vincent a piedi alla media di quasi 13 km all'ora Da Torino a St-Vincent a piedi alla media di quasi 13 km all'ora La «maratona» è stata vinta da Andrea Invernici, un operaio dì Lecco ■ Ha percorso circa novantasei chilometri correndo per sette ore e mezzo - Polemiche e qualche zuffa tra i concorrenti DAL NOSTRO INVIAÌO Saint Vincent, lun. matt. Un operaio di Lecco, Andrea Invernizzi, di 35 anni, sposato e padre dì due bimbi, ha vinto la « Maratona podistica Torino - Saint Vincent ». Era partito.alle 23 dì sabato notte da piazza Crispi assieme ad altri 627 concorrenti, è giunto al traguardo delle Terme ieri, alle prime luci dell'alba, alle 6 e 37 minuti per la precisione. Ha percorsa quasi novàntasei chilometri di corsa in pòco più di sette ore e mezzo (nuòva temporecord t, ad uria media oraria di circa tredici chilometri. Dietro a lui, distanziati di gualche minuto o di parecchie ore, sono giunti un'ottantina di sportivi: gli altri si sono ritirati lungo il percorso, stremati dal freddo (nella notte il termometro è sceso di un paio digradi sotto lo zero) e dalla fatica. Il successo della manifestazione, quest'anno, è stato ancor più massiccio che nelle edizioni del passato, ma parecchi concorrenti hanno «contestato» la giuria e gli organizzatori accusandoli di non essere stati capaci di impedire parecchie irregolarità: alcuni concorrenti salivano di soppiatto nelle macchine degli accompagnatori e facevano qualche chilometro a bórdo, guadagnando posizioni su posizioni a danno di chi, invece, teneva fede al proprio impegno sportivo. Ci sono stati anche alcuni incidenti, accuse e contro-accuse fra i partecipanti; la gara podistica è stata inframmezzata da qualche « match » di pugilato, senza gravi conseguenze pep protagonisti. La lunga marcia notturna, con parecchie centinaia di atleti sgranati in fila ininterrotta, è stata seguita con interesse, a volte divertito, a volte commosso, dagli spettatori che a notte fonda hanno atteso il passaggio della « maratona» nei vari centri 'del Piemonte e della Val d'Aosta. Per una volta, i «nottambuli» di ,Foglizzo, Volpiano, Montalenghe e degli altri paesi attraversati dalla corsa hanno avuto un diversivo alla serata in «viola», alla partita a carte ed al coro di vecchie canzoni con ali amici. Tutti fuori* sulla strada, nel freddo pungente, ad applaudire Ù campione d'atletica di qualche anno fa, l'operaio, il me¬ dico; lo studente, la ragazza, l'impiegato, la folla di semplici ed anonimi appassionati della marcia, gli sportivi « veri ». Tanti episodi, tanti personaggi nella notte, illuminata soltanto dai fari delle vetture degli accompagnatori, da qualche falò sul ciglio della strada, dove i concorrenti si soffermavano un attimo, per riprendere flato, lena e calore. «Eroi» per qualche chilometro, finché le energie non scemavano fiaccate dal vento, dai crampi, dalle durezza della maratona. Uno dei protagonisti detta corsa è stato Luigi Giordano, impiegato al Centro studi nu-; clearì di La Spezia, era in testa, da solo, poi ha ceduto quasi di schianto qualche chilometro oltre Ivrea. A questo punto è iniziata l'offensiva di Invernizzi, di Liberini, U vincitore dello scorso anno, e di qualche altro coraggioso: poi quando la strada ha cominciato a salire più ripida la selezione si è fatta implacabile! Invernizzi (da quindici anni specialista delle gare di montagna), che si era preparato per questa maratona con un allenamento di 1200 chilometri, ha staccato tutti i rivali. Caffè bollente e un'arancia: questa la dieta speciale del vincitore, che pesandosi all'arrivo si è accorto di essere dimagrito di tre chili. Altri volti neUa'nqtte, risalendo la lunga fila dei maratoneti. Paola Casula, una futura maestrina genovese: « Se riesco ad arrivare a Ivrea — dice — devo fare soltanto più cinquanta chilometri: dai, coraggio», ma non, riuscirà a giungere a Saint Vincent, lascerà andare lo spa~gnòìó che per qualche chilometro le ha tenuto compagnia, José Diaz Biosca, un operaio emigrato a Grenoble. Poco piU avanti c'è Flavio Bergera, ventiduenne studente universitario, che segue una meticolosa tabella di marcia ed alla fine si accorgerà di avere sbagliato i conti « di essere arrivato al traguardo con mezz'ora di anticipo sul previsto. Domenico Merlin, ex-corr\Ci/re ctus^a, trentatreenne. Hteocanicp, abituato ad allenarsi dopo U lavoro sui Murazzi del Poe « Fra vent'anni potrò ricordare questa nottata come una delle cose più importanti della mia vita, ma adesso, ohe fatica ragazzi! ». Nella notte si sente canticchiare a mezza voce: è Rocco Torchietti, un ingegnere che abita a Parigi, un altro appassionato di marcia, si tiene allegro con la musica beat.- Alfredo Gerardi, venUduemne torinese, giunge al traguardo e crolla lungo e distesa lo mettono su un lettino, lo coprono, e comincia a piangere, silenziosamente. «Sono arrivato — mormora — ce l'ho fatta, non ci spesavo più ». Paolo Patrono Andrea Invarnlzzl, Il vincitore