Il marito che credeva morto vive ad Oslo ed ha una figlia

Il marito che credeva morto vive ad Oslo ed ha una figlia Sconcertante scoperta di una donna all'anagrafe Il marito che credeva morto vive ad Oslo ed ha una figlia La signora ha appreso che l'uomo aveva presentato una svizzera come sua moglie - Gli ha fatto causa per ottenere la separazione ed il disconoscimento di paternità della bambina nata in Norvegia La signora Leonella Benedetti ha atteso ventott'anni il ritorno del marito Attilio Piantoni. Credeva che fosse disperso in guerra, vittima di un bombardamento. Poi ha saputo che viveva in Norvegia con un'altra donna e che aveva denunciato al Consolato generale italiano la nascita di un'altra figlia (ne aveva lasciata una legittima in Italia). Tramite l'avv. Laura Bongioanni, si è rivolta al Tribunale chiedendo la separazione legale per colpa del coniuge e che venga tolta la paternità alla bambina nata dalla relazione adulterina. La Benedetti aveva conosciuto il Piantoni nel '39. Dopo un breve fidanzamento si erano sposati. Lui aveva 25 anni, lei qualcuno di meno. Dall'unione è nata Rosanna, che ora conta 29 anni. Nel '41 il Piantoni, che diceva d'essere pittore e musicista, disse alla sposa che in Italia non avrebbe mai potuto essere qualcuno, e che sol¬ tanto all'estero la sua arte sarebbe stata apprezzata. Per ragioni belliche non poteva recarsi né a Londra né a Parigi. Si trasferi in Germania e da quel momento la moglie non ebbe più sue notizie, né ima lira per mantenere la figlia. La guerra conclusasi con la distruzione della Germania fece temere alla donna d'essere rimasta vedova. In seguito al censimento del '51 il Piantoni fu cancellato dal registro della popolazione torinese. Ma nel '60 un conoscente raccontò alla Benedetti: « Ho visto suo marito ad Oslo. Era lui, ne sono certo. Gli ho anche parlato ». Leonella non poteva credere. Si rivolse all'anagrafe e il suo stupore doveva aumentare: il marito aveva denunciato, nel '55, al Consolato generale italiano di Norvegia la nascita della figlia Solveig. Il documento era stato trasmesso e registrato allo Stato Civile di Torino. Scrisse allora al Consolato e le fu risposto che Attilio conviveva con la cittadina svizzera Settimia Reali, e che la coppia si era presentata come marito e moglie. Successive ricerche del Piantoni ad Oslo, a Zurigo ed a •Copenaghen, hanno dato esito negativo. Per la seconda volta è scomparso misteriosamente; e con lui sono sparite l'amica e la seconda figlia. La moglie ha presentato denuncia, ma il Procuratore della Repubblica ha rivelato che non è possibile procedere penalmente perché i reati segnalati « furono commessi all'estero da cittadino italiano che non risiede attualmente in' Italia ». E' rimasta la causa civile. La Benedetti ha chiesto che il Tribunale dichiari nullo il riconoscimento di Solveig da parte del padre « per difetto di veridicità », e che il nome della bambina norvegese sia cancellato dallo stato di famiglia del Piantoni. L'interesse della Benedetti è soprattutto ai fini della successione per sé e per la figlia Rosanna. Pare che la donna abbia anche l'approvazione dei suoceri. Il Tribunale ha accolto l'istanza e deciderà il 28 giugno prossimo. ♦-—

Persone citate: Benedetti, Laura Bongioanni, Leonella Benedetti, Solveig