Irlanda del Nord Scontri furibondi tra polizia e cattolici di Carlo Cavicchioli

Irlanda del Nord Scontri furibondi tra polizia e cattolici Irlanda del Nord Scontri furibondi tra polizia e cattolici Un corteo di manifestanti per i diritti civili attaccato da anglicani - Intervengono gli agenti armati e il conflitto si allarga - Settantanove dimostranti feriti - Mediazione della deputatessa ventunenne Bernadette Devlin Dal riostro corris/tontlcntc Londra, lunedi mattina. Nuovi gravi disordini sono esplosi l'altra notte e ieri nell'Irlanda del Nord, dove da tempo le minoranze cattoliche, affiancate da gruppi progressisti, chiedono sia loro riconosciuta «in pratica e non solo in teoria» l'uguaglianza di diritti coi protestanti. L'Irlanda del Nord, 0 Ulster, come è noto, la parte del Regno Unito, ma con un. proprio parlamento (Stormont) e un proprio governo responsabile per la politica interna. . I cattolici sono nel Paese mezzo milione, cioè un terzo della popolazione complessiva, ma allo Stormont — dominato dai conservatori, fra loro divisi, del « partito unionista» di Terence O'Neil — sono scarsamente rappresentati. Inoltre sono oggetto di discriminazioni nel lavoro, nell'educazione e negli alloggiamenti. Alla base dei contrasti stanno odi e pregiudizi religiosi vecchi di secoli e comuni ad entrambe le parti. Il risultato è che i cattolici costituiscono il nucleo più povero della società. I torbidi di ieri, a Londonderry, seconda città dell'Ulster, dopo Belfast, hanno avuto lo stesso andamento di quelli dello scorso ottobre. Alcune centinaia di dimostranti per 1 « diritti civili» avevano inscenato una manifestazione nel centro della città, sedendo in mezzo alle strade e bloccando il traffico. Di lì a poco venivano attaccati o provocati da un corteo di protestanti, seguaci del fanatico reverendo Ian Paisley, un demagogo estremista il cui motto è « Via i papisti dall'Irlanda ». La polizia interveniva in forze a dividere i contendenti, e i cattolici — che ormai nella forza pubblica, non ingiustificatamente, hanno nessuna fiducia — l'accoglievano a sassate. (La loro dimostrazione del resto era stata decisa perché il ministro dell'Interno, Robert Porter, aveva vietato un corteo predisposto alla periferia della città dall'., associazione per 1 diritti civili» della contea di Derry). A questo punto quindi i disordini assumevano l'aspetto di una battaglia fra la polizia da una parte e i cattolici e progressisti dall'altra. I cattolici si ritiravano incalzati da manganelli e idranti nel loro quartiere, Bogside, che è il più miserabile di Londonderry: e qui, come di consueto, si barricavano, rovesciando auto e innalzando altre difese nei vicoli ed' anche scagliando bottiglie di benzina incendiarie contro camionette ed aUtoblinde. « La situazione — ha scritto l'inviato dell'O&serwer — è più grave e preoccupante che in passato. La polizìa è adesso abitualmente armata: girando in macchina per Londonderry ho visto agenti con lo "Sten" imbracciato». In effetti, cosa inconcepibile nel Regno Unito fuorché nell'Irlanda del Nord, una pattuglia ha anche sparato, sia pure a scopo intimidatorio. Nei disordini si sono avuti 79 feriti tra i dimostranti; e la forza pubblica afferma dal canto suo che dodici dei suoi uomini sono stati ricoverati in ospedale. Al culmine della battaglia dell'altra notte (riaccesasi poi con minor violenza nel pomeriggio) una ragazza dai capelli rossi, Bernadette Devlin, ha cercato di placare dimostranti e polizia facendosi avanti sotto una pioggia di sassate e getti di idranti, con un megafono. Agli agenti ha chiesto dì sgombrare Bogside, ed al cattolici di ritirarsi nelle loro case: si deve in una certa misura a lei se la tensione s'è un poco attenuata. Bernadette Devlin, 21 anni, è- la studentessa cattolica che l'altro ieri ha vinto l'elezio ne supplettiva svoltasi nell'Ulster per un seggio vacante alla Camera dei Comuni, In lei le minoranze irlandesi hanno riposto molte speranze per far conoscere a Londra la loro esasperazione. Bernadette era riuscita con la sua oratoria semplice ed appassionata a metter d'accòrdo una volta tanto gli scontenti dell'Ulster: cattolici, radicali e socialisti, nel suo « Partito unitario del popolo ». Ai cattolici essa appare ora come una sorta di Giovanna d'Arco celtica: e tale la considerano anche i protestanti, ma con significato opposto. Può darsi che sbaglino gli uni e gU altri, perché la Devlin è piuttosto un'esponente dei movimenti studenteschi, non imbarazzati da pregiudizi religiosi. Ha svolto la sua campagna in minigonna o in pantaloni blue jeans e maglione, e in questo abbigliamento conta di entrare forse già domani alla Camera dei Comuni, la più giovane deputata della storia britannica (Westminster's baby, l'hanno soprannominata, cioè la bambina di Westminster). La sua dolorosa biografia le concilia le simpatie delle folle: suo padre, un falegname, morì quando lei aveva nove anni, la madre è mancata nel 1967, ed è toccato a Bernadette occuparsi dei suoi cinque fratelli ancora bambini. Nonostante questi handicaps è giunta all'Università ed è allieva del terzo anno di psicologia alla Queen University di Belfast. Ai Comuni, dove conta di «esporre le miserie del suo popolo», non l'attende un compito facile. La situazione dell'Ulster è ad un punto di rottura, parecchi osservatori temono che sfoci in ima forma di guerra civile. Ieri si sono avuti due attentati dinamitardi: uno ad un impianto elettrico nella contea di Armagh, l'altro ad un bacino idrico della Silent Volley che rifornisce acqua potabile alla capitale, Belfast. Carlo Cavicchioli

Persone citate: Bernadette Devlin, Devlin, Giovanna D'arco, Ian Paisley, Robert Porter, Silent, Terence O'neil