Il Foggia a Marassi strappa il pareggio: 1 a 1

Il Foggia a Marassi strappa il pareggio: 1 a 1 I rossoblu raggiunti a 5* dalla fine Il Foggia a Marassi strappa il pareggio: 1 a 1 Rete decisiva di Vanzini - Mascheroni aveva portato in vantaggio i liguri all'inizio della ripresa Proteste dei tifosi genoani per la nuova delusione DAL NOSTRO INVIATO Genova, lunedì mattina. Per 11 Genoa, ancora un punto perso in modo banale. Mancavano cinque minuti ali* fine, i rossoblu conrlucevano sul Poggia per una rt tf a zero, la partita ormai seubrav* Uec.'sa, anche perche all'inizio "iella ripresa — subito dopo il goal dei liguri — Pirazzùji era stato espulso e la squadra di Maestrelli'giocava con u.-» uomo in meno. Improvviso, il pareggio: tira Maioli, Turone ribatte; Maioli si impossessa ancora della pulì a, calcia a rete; sulla traiettoria c'è Vanzini che, completamente smarcato, tocca la sfera di testa quel tanto che basta a spiazzare Grosso. Uno a uno: cuscini in campo in segno di protesta, insulti contro i genoani, che hanno perso un'ennesima buona occasione per fare un importante passo avanti verso la serie A. Un'altra partita deludente dei rossoblu davanti al proprio pubblico. Il Genoa non è ancora tagliato fuori dalla lotta per la promozione, anzi, il suo distacco dalla Reggiana (che occupa il terzo posto, l'ultimo « utile » per il passaggio nella massima categoria) è sceso da quattro a tre punti. E' una ben magra consolazione, però: perché la squadra ligure è ricaduta nei difetti di sempre, ha dimostrato ancora una volta di essere ben lontana da un rendimento soddisfacente. Era un incontro molto delicato, per entrambe le squadre una sconfitta avrebbe potuto significare l'addio ad ogni speranza di promozione. Il Genoa si attendeva forse un Foggia più guardingo, un Foggia deciso a strappare lo « zero a zero »: invece si è trovato di' fronte una squadra battagliera, che giocava con tre « punte » fisse e spesso attaccava in massa, quasi come se giocasse sul proprio campo. Anche questo, forse, ha contribuito a disorientare i rossoblu, che si sono fatti quasi costantemente anticipare dai diretti avversari e sono stati battuti sia sul piano del ritmo che su quello del gioco. Ciò non toglie, comunque, che trovandosi in vantaggio e con un uomo in più, i liguri avrebbero potuto e dovuto vincere. Il Genoa è mancato soprattutto a centrocampo, dove Derlin — ancora una volta deludente — ha nettamente perso il suo duello con Maioli, creando cosi scompensi in tutto il reparto. Angelino era assente, toccava quindi a Brambilla ed a Mascheroni aiutare il compagno in difficoltà e cercare di « cucire » difesa ed attacco: ma il primo non era nelle condizioni fisiche ideali per farlo, mentre Mascheroni si è mantenuto in una posizione troppo avanzata e, pur risultando utile in fase offensiva, non ha potuto impedire che il Genoa fosse praticamente spezzato in due tronconi, con collegamenti molto scarsi ed approssimativi. Maestrelli, dal canto suo, ha azzeccato in pieno le marcature: Teneggi ha concesso pochissimo spazio a Morelli, Fumagalli ha neutralizzato Perotti, Garzelli ha vinto parecchi confronti con Colausig mentre il solo Dalle Vedove si è trovato a più riprese in difficoltà contro Mascheroni. Cosi, per tutto il primo tempo, il Genoa quasi mai è riuscito a rendersi pericoloso. Unica eccezione, al 31', quando Morelli si è esibito in una bella azione personale scartando Pirazzini, anticipando Teneggi e calciando a rete con precisione: ma Pinotti si è gettato in tuffo e non si è fatto sorprendere. All'inizio della ripresa Pirazzini, nel tentativo di rinviare uh calcio di punizione di Perotti, manda il pallone contro il palo sinistro della propria porta. Al 12' il Genoa, all'improvviso, riesce a portarsi in vantaggio: fuga di Morelli, che dalla linea di fondo passa la palla di tacco a Colausig; questi calcia a rete, Pinotti riesce a deviare, ma irrompe Mascheroni e segna. Pirazzini protesta vivacemente con l'arbitro per un presunto fuorigioco dello stesso Ma¬ scheroni e viene espulso. Galvanizzato dal goal e dalla sua superiorità numerica, il Genoa attacca ancora La fiammata dei rossoblu dura poco, il Foggia gradatamente riprende l'iniziativa. La partita diventa scorretta, da ambo le pani c'è molto nervosismo, i fai!! si susseguono senza che l'arbitro intervenga decisamente. Così al 17' Falcomer colpisce platealmente con un calcio Saitutti, che reagisce con un pugno, ma il giudice di gara non espelle nessuno dei due. Al 24* il sig. Bigi, nervoso anche lui, ferma Morelli in favorevole posizione per un fuorigioco inesistente. Cinque minuti dopo Colausig cade malamente e viene portato fuori a braccia con una forte distorsione alla caviglia sinistra (si teme addirittura un'infrazione ossea). Lo sostituisce Quintavalle. Poi il Foggia riparte decisamente all'offensiva: al 33' un tiro di Saltutti finisce fuori di poco, un minuto dopo Maioli costrìnge. Grosso ad un difficile intervento. Al 40' il goal di Vanzini, che giunge come una doccia fredda per i tifosi genoani. Ma siamo giusti: il Genoa proprio non meritava di vincere. Non è questa la strada che porta alla serie A. Maurizio Caravella Genoa: Grosso; Rossetti, Falcomer; Turone, Osterman, Derlin; Perotti, Brambilla, Morelli, Mascheroni, Colausig (Quintavalle dal 29' della ripresa). Foggia: Pinotti; Fumagalli, Dalle Vedove; Pirazzini, Teneggi, Camozzi; Saltutti, Garzelli, Nuti, Maioli, Vanzini. Arbitro: Bigi di Padova.

Luoghi citati: Colausig, Genoa, Genova, Padova