Corsa durissima: 38 arrivati su 178 partiti

Corsa durissima: 38 arrivati su 178 partiti Corsa durissima: 38 arrivati su 178 partiti DAL NOSTRO INVIATO Gand, lunedi mattina.. Eddy Merckx, solò al traguardo di Gand come a quello della Milano-Sanremo, ha clamorosamente confermato ieri, nel Giro delle Fiandre, di essere veramente un campionissimo di eccezionale star tura, paragonabile — non indegnamente — a Fausto Coppi. Il fuoriclasse belga ha raggiunto questa vittoria, che mancava al suo record di successi, attraverso un'impresa atletica irresistibile, raccontando la quale il parallelo con il « campionissimo » italiano del passato salta fuori in chiara evidenza. Merckx a settanta chilometri dall'arrivo ha lanciato apertamente la sua sfida a tutti gli.avversari e pedalando solo a cinquanta all'ora nonostante la pioggia violenta e il vento sovente contrario, ha dato al suo trionfo proporzioni che non ammettono repliche:, Gimondi, ripresosi da una crisi con una impennata d'orgoglio, è giunto a 5'36" dall'assoluto dominatore della corsa, mentre il terzo posto di Basso (a 8' e 8"), seguito da Bitossi, quarto, e Dancelli, sesto dietro a Van de Kerckhove, completano l'onorevole difesa del ciclismo italiano. Un quartetto di coraggiosi di casa nostra che hanno- dovuto accontentarsi di far da scudieri a rispettosa distanza al « signore» del Giro delle Fiandre. Questo trionfo di Merckx, l'undicesimo nell'appena iniziata stagione, è stato costruito per gradi in tre fasi successive, che hanno visto le « guardie » biancorosse della Faema fiancheggiare mirabilmente l'offensiva del loro caposquadra. Dapprima Merckx ha guidato una pattuglia comprendente anche Bitossi e Vicentini all'inseguimento del fuggitivi Duyndam e Verbeeck.. Questo, primo, episodio si è positivamente concluso mentre una controffeft-' siva animata da Gimondi, Dancelli, Basso e Poulidor provocava la formazione di un'avanguardia di 33 corridori, comprendente quasi tutti i migliori. Mancavano soltanto Rudy Altig, che si era ritirato dopo 77 chilometri di corsa con la scusa del maltempo, Janssen, Godefroot, Van Sprjngel, il vecchio Van Looy e Dino Zandegù. Il velocista veneto, purtroppo, doveva sparire definitivamente dalla scena quando le sorti della gara non eranò' ancora del tutto, compromesse, per lui. Coinvolto In una caduta al rifornimento di Derlijk, quando il suo ritardo era. di, poco superiore al minuto, Zandegù ha riportato vaste ferite al sopracciglio e allo zigomo destri dopo essere andato a- strisciare a capofitto sull'asfalto. Inevitabile, quindi, il suo ritiro e il ricovero a bordo dell'ambulanza: Zandegù è stato prudenzialmente ricoverato In ospedale, ma le sue condizioni non sono preoccupanti. L'offensiva di Merckx, intanto, passava alla seconda fase. A Renaix, a poco più di cento chilometri dall'arrivo, il fuoriclasse belga operava un prepotente allungo e soltanto dodici uomini, fra cui Gimondi, Bitossi, Dancelli, Grassi e Basso, riuscivano a resistergli. Si formava cosi una più ridòtta pattuglia, di tredici uomini, che si sfaldava tuttavia quando ancora Merckx si inarcava sul pedali sulle rampe del muro di Grammont, trascinandosi dietro soltanto 11 tenacissimo Bitossi. Nella discesa l'ex campione del mondo e il toscano venivano' però raggiunti con un orgoglioso sforzo dal terzetto italiano GlmondiDancelli-Basso, accompagnati dall'inglese Hoban, e da tre gregari di Merckx, Spruyt, Stevens e Van de Kerckhove. A Tollembeeck, a settanta chilometri esatti dall'arrivo, Merckx si è guardato intorno, spiando il volto dei suoi compagni d'avventura. Il fuoriclasse belga deve avere intuito segni di crisi In Gimondi e negli altri italiani rimasti soli a contendergli 11 successo. E' partito di scatto, ha guadagnato cento, duecento, trecènto metri. Ha esitato per qualche attimo dopo questo facile avvio, e il suo direttore sportivo, Driessens, ha dovuto incitarlo all'azione perché Eddy non sapeva decidersi- a spingere a fondo, temendo forse che il momento fosse prematuro per l'offensiva finale. Quando però il campionissimo belga ha rotto gli indugi la sua marcia verso la clamorosa affermazione sul traguardo alla periferia di Gand ha assunto un ritmo ineluttabile: una « locomotiva » umana che pedalava a cinquanta all'ora in uno stretto corridoio di folla impazzita dall'entusiasmo, lanciato ormai inarrestabilmente verso un trionfo alla Coppi. Alle sue spalle, intanto, GÌ mondi,' ripresosi dalla passeggera crisi che aveva favorito l'attacco di Merckx, trovava in un episodio sfortuna' to, una foratura, lo slancio per reagire orgogliosamente. Rimasto appiedato sulla salita di Kastelstaat, mentre Bitossi e gli altri proseguivano la loro azione senza accennare ad attenderlo, Felice — do po avere cambiato la ruota — si è riportato su di loro, li ha saltati via "ed ha prò seguito da solo,-cercando di riscattare la sconfitta con questa orgogliosa impennata. Quando Gimondi è passato al contrattacco — a 27 km da Gand — il vantaggio dell'irresistibile belga aveva ormai assunto proporzioni clamorose, passando dall'inizia le centinaio di metri a oltre cinque minuti e mezzo. Il bergamasco, efficacissimo nella sua pur tardiva riscossa, è riuscito a non perdere altro terreno sul rivale e à precedere sul traguardo di oltre due minuti e mezzo la pattuglia che Basso ha regolato allo sprint per il terzo posto, davanti a Bitossi. Gianni Pignata Ordine d'arrivo: 1. Eddy Merckx, che copre km 259 in 6 ore 20'; 2. Gimondi a 5'36"; 3. Basso a 8D8"; 4. Bitossi; 5. Van de Kerckhove; 6. Dancelli; 7. Hoban; 8. Verbeek; 9. Claes, tutti con il tempo di Basso; 10. Spruyt a 8'10"; 11. Stevens a 910"; 12. De Vlaeminck a 14*09"; 13. Godefroot a 14'12"; 14. Bockland; 15. Rosiers, sempre con il tempo di Godefroot; 17. Janssen a 15'06". Partiti 178; arrivati 38. I Gimondi taglia II traguardo al secondo posto. Il suo distacco da Merckx à di 5'36" (Tel.)

Luoghi citati: Milano, Renaix, Sanremo, Tollembeeck, Van De Kerckhove