Lega, tortura e violenta la cognata con la scusa che è sparito un anello

Lega, tortura e violenta la cognata con la scusa che è sparito un anello Selvaggio episodio in una famiglia di via Passo Buole Lega, tortura e violenta la cognata con la scusa che è sparito un anello L'uomo porta la moglie e i figli in un prato di Stupinigi - Poi torna a casa dove aveva invitato la giovane - Le immobilizza mani e piedi, la imbavaglia con un asciugamano e si accanisce contro di lei - Quindi va a riprendere i familiari - La vittima rompe il vetro della finestra con un spallata è dà l'allarme - Accorre la polizia: quando l'aggressore rientra viene arrestato Un operaio padre di due figli, con il pretesto di farle confessa-, re un furto, ha sequestrato in casa la cognata. L'ha legata su un letto, l'ha torturata e le ha usato violenza. Dopo l'ha Imbavagliata ed è andato a chiamare la famiglia, deciso a continuare la sua crudele commedia. La ragazza è riuscita a slegarsi 1 piedi e ad attirare l'attenzione dei vicini rompendo un vetro. L'ha liberata la polizia che, pochi minuti dopo, ha arrestato l'uomo sotto gli occhi sbalorditi della moglie e dei figlioletti. Protagonista del drammatico episodio è Domenico Giamborino, 36 anni, immigrato dalla provincia di Catanzaro, operaio alla Fiat Miraflori. E' sposato con Maria Filippa Giamborino, che è una cugina, ed hanno due bimbi di tre e quattro anni. Hanno un modesto alloggio al piano terreno di via Passo Buole 19. Fino a due mesi fa, abitava con loro anche la sorella della moglie, Angela Giamborino, 32 anni, la vittima. La ragazza se n'è andata ad abitare' da sola in via Foscolo 17, proprio perché 11 cognato si mostrava troppo premuroso nel suoi confronti. Evidentemente Domenico Giamborino non glie l'ha perdonata e quando, pochi giorni orsono, la moglie Maria Filippa gli ha detto che non trovava più un anellino, l'uomo ne ha subito approfittato per dare la colpa alla cognata. Era un gioiello di poco valore, ma l'operaio ha ingigantito la cosa e ieri ha messo in atto il suo plano pazzesco. La mattina è andato a casa della cognata e le ha lasciato nella buca delle lettere un messaggio: « Oggi pomeriggio alle tre, vieni a casa mia, è urgente ». Alle 14,30, in macchina, ha portato la moglie ed i bambini a giocare in un prato lungo la strada di Stupinigi dicendo: « E' una faccenda che voglio sbrigare io », poi è tornato a casa. Angela Giamborino è stata puntuale ed è entratta nell'alloggio di via Passo Buole 19 senza sospettare di nulla, convinta che ci fosse la sorella. Si è trovata a faccia a faccia con il cognato. Più tardi l'uomo ha candidamente confessato alla polizia ciò che è accaduto giustificandosi in questo modo: « L'ho interrogata per farle confessare ti furto». Colta di sorpresa, la ragazza è stata subito sopraffatta. Il cognato l'ha gettata sul letto e, con )a cinghia del pantaloni, le ha legato strettamente le mani dietro la schiena. L'ha picchiata crudelmente con schiaffi al viso e pugni al petto. Angela Giamborino non poteva reagire o difendersi in alcun modo. Sèmpre più furibondo, l'uomo le ha cacciato anche un dito In un occhio, poi l'ha violentata. Dopo ha strappato 11 cordone di una persiana avvolgibile ed ha legato strettamente le caviglie della sua vittima. Le ha tappato la bocca con un asciugamano annodato dietro la testa, quindi è uscito. Come se nulla fosse accaduto, e tornato sulla strada di Stupinigi dove l'attendeva ignara la moglie con 1 figli. « Vieni a casa — le ha detto 11 marito — c'è tua sorella. Io l'ho già interrogata fino a poco fa, ora puoi farlo tu ». Nel frattempo però Angela Giamborino si era riavuta. A forza di divincolarsi, è riuscita a libe- rare 1 piedi e ad alzarsi. Non poteva chiamare aiuto ó aprire la porta, ma con un gomito ha spezzato 11 vetro di una portafinestra. Sono accorsi 1 vicini di casa. Nel vedena sconvolta e Imbavagliata, non hanno avuto il coraggio di avvicinarsi, ma hanno chiamato la polizia. Il mar. Zagaria ed il brig. DI Nunno hanno finalmente liberato la donna che. con voce tremante, in preda a choc, ha raccontato ciò che era successo. Il cognato Domenico Giamborino è arrivato poco dopo. Non ha negato nulla ed è stato arrestato per sequestro di persona e violenza. La sua vittima ha dovuto essere medicata all'ospedale Maurizlano. Angela Giamborino, 32 anni, è stata medicata' all'ospedale Domenico Giamborino, l'aggressore, viene portato in carcere

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