La domenica del Villaggio

La domenica del Villaggio cronaca televisiva La domenica del Villaggio Ieri pomeriggio, il popolare varietà musicale; nella serata, un «giallo» degli Anni Trenta - Stasera un film polacco di Andrzej Munk Un'aula di tribunale, il pubblico, avvocati e giurati, l'imputata: una bella donna bruna, dagli occhi caldi e sicuri, vestita stile Anni Trenta. Di quell'epoca, o poco meno, è il copione di Baillard Veiller Il processo di Mary Dugan trasmesso ieri sera sul Nazionale con uno stile a tratti secco e mutuato dalla non troppo gloriosa serie dei « Processi a porte aperte », a tratti declamatorio e. colorito nella linea dei drammi a forte effetto. Accusata di avere ucciso l'amante che stava per abbandonarla e con una serie di prove schiaccianti contro, Mary riesce a salvarsi grazie all'intervento di un sovreccitato fratello che scopre, nell'amico della moglie del morto, il vero assassino. Il più che modesto lavoro era in grado di tenere viva l'attenzione soltanto per il suo risvolto giallo ed il finale colpo di scena preparato con lentezza talora esasperante dalla ricostruzione pedantesca del dibattimento. Con Ilaria Occhini, la protagonista, Renzo Palmer, il Tranquilli, la Sammarco: tutti con l'aria diligente di chi recita qualcosa che assolutamente non lo interessa. ★ ★ E' domenica, ma senza impegno, seconda puntata: lo spettacolo è risultato ancora gracile, confermando i dubbi iniziali. A dispetto del titolo e anche se assegnata alle ore pomeridiane, la trasmissione è stata varata dalla tv proprio con un certo « impegno » soprattutto per la presenza di Paolo Villaggio. Ma il presentatore-attore è riapparso sul video piuttosto sfocato: abbandonate le vecchie formule, per ora non ne ha trovate di nuove. Non brutalizza più la gente, ma sul piano dell'amabilità non sempre convince. Per Fracchla e Fantozzi (soltanto il primo di essi ha raggiunto ieri una certa compattezza) ha rinunciato al suo personaggio migliore, il professore Kranz che era qual cosa di più dì una macchietta, una figura non semplicistica in cui l'ironia era dosata con finezza e sicura abilità. * * Stasera sul Nazionale andrà in onda «Un uomo fortunato », il secondo film della serie dedicata alla cinematografia polacca negli anni del « disgelo ». Andrzej Munk, il regista, morto quarantenne in un incidente, è stato definito «l'unico ingegno satirico del cinema del suo Paese, l'artista che si serve dell'arma dell'ironia come strumento di conoscenza razionale ». Il film fu presentato a Cannes nel '60 e, come gli altri tre che seguiranno nelle prossime settimane, non è mai stato programmato in Italia. Sul secondò canale, dopo la rubrica economica « Cento per cento », sarà trasmesso un concerto diretto da Bruno Rigacci con il soprano Elisabetta Fusco e il baritono Teodoro Rovetta che, oltre alla Sinfonia Liturgica di Honegger, comprenderà la cantata « Tufo Ardeatino » di Nino Medin dedicata ai martiri delle Fosse Ardeatine. m. a.

Luoghi citati: Cannes, Italia