Lira "pesante,, o scudo? di Arturo Barone

Lira "pesante,, o scudo? I nostri soldi Lira "pesante,, o scudo? Un cortese lettore (G. Z. di Roma) mi ha fatto avere il testo di una proposta di legge presentata alla Camera da un gruppo di deputati democristiani (primo firmatario l'on. Ubaldo De Ponti). Trattandosi {li un testo brevissimo, vale la pena di riprodurlo per intero. Art. 1 — Ai fini della contabilità nazionale è istituita una nuova unità di conto monetaria denominata scudo. Lo scudo è pari a lire 1000; esso non sostituisce la lira, che rimane l'unità base del nostro sistema monetario a tutti gli effetti, ma si affianca alla lira come multiplo a denominazione particolare. Art. 2 — A partire dal primo gennaio 1970 il bilancio dello Stato e di ogni altro ente pubblico dovrà essere espresso in scudi, arrotondato all'unità. Lo stesso obbligo è fatto per tutti i bilanci delle aziende il cui capitale è comunque a partecipazione pubblica. L'uso dello scudo come unità di conto è consentito anche ai privati ad ogni fine. Art. 3 — A partire dalla data di approvazione della presente legge, i biglietti di banca di nuova emissione, con taglio pari o supcriore alle lire 1000, dovranno portare la doppia denominazione espressa in lire e in scudi. « Questa iniziativa — osserva il lettore romano — mi sembra rappresenti un'efficace risposta al suo invito, contenuto nell'articolo apparso su La Stampa del 12 marzo scorso, a voler affrontare —.dopo quello delle banconote di grosso taglio (da 50 e 100 mila lire) — il problema del "taglio degli zeri ". L'on. De Ponti e i suoi colleghi suggeriscono di abolirne tre; so che altri propenderebbero per due. Vorrei conoscere la sua opinione in proposito ». Moneta fantasma Ringrazio anzitutto il lettore per la preziosa segnalazione, ma debbo precisare che — stando agli atti parlamentari — la proposta di legge è stata presentata alla Camera il 6 marzo 1969, cioè qualche giorno prima della pubblicazione del mio articolo. Ciò dimostra che certi problemi sono, come si dice, « nell'aria » e_che la loro soluzione risponde quindi, ad esigenze largamente sentite. Quali sono infatti i motivi che suggeriscono il taglio degli zeri? Sostanzialmente tre. Anzitutto la constatazione che la lira è ormai una moneta fantasma, scomparsa dalla circolazione da circa un decennio. Il suo potere d'acquisto era diventato così modesto che i fabbricanti di bottoni ne facevano incetta per servirsene come « anima » di certi tipi di bottoni ricoperti di stoffa. Del resto, anche le monete da 5, 10 e 20 lire valgono ben poco: almeno nelle grandi città, non bastano nemmeno per l'elemosina o come mancia per un r .ardamacchine, sia pure « abusivo ». Il taglio degli zeri Altro motivo: nell'uso corrente dei negozianti il taglio degli zeri è un fatto compiuto da molto tempo. Da almeno dieci anni essi non dicono più « 340 » ma « 3 e 40 », senza che nessuno si sia mai sognato di pagare 3 lire e 40 centesimi. Solo qualche « esperto », con pochi contatti con la vita di ogni giorno, ha potuto — in passato — esprimere gravi preoccupazioni d'ordine psicologico per l'eventuale adozione di una lira « pesante » del valore di 100 lire, che avrebbe adeguato la realtà monetaria a quella quotidiana del commercio al minuto. Terzo ed ultimo motivo per il taglio degli zeri. Viaggiando all'estero in misura sempre crescente, gli italiani sono costretti ad imparare per diretta esperienza quanto sia scomodo dover cambiare i loro biglietti con altre monete con potere d'acquisto unitario tanto pili elevato. I calcoli sono più diffìcili e, quindi, anche meno controlkbili. Oggi come oggi, la nostra lira figura all'ultimo posto nella scala dei valori europei: preceduta da lontano anche dalla peseta spagnola (che vale circa 9 lire), dal franco belga (che ne vale circa 12,5) e dalla dracma greca (20 lire)Le principali monete continentali valgono peraltro assai di più: circa 125 lire il franco francese, 145 il franco svizzero. 156 il marco tedesco. A prima vista, queste considerazioni parrebbero tutte militare a favore della € lira pesante», ossia della sostituzione della scomparsa Kprtia con una moneta che_vilga 100 voTte"dì"plS."Una pRi attenta riflessione indùce tuttavia a ritenere preferibi e la soluzione . proposta il mese scorso dall'on. Da Ponti, che non sostituisce la lira ma le « affianca » una seconda unità di conto (chiamata «scudo» o con altro nome) del valore di 1000 lire. In pratica, questa moneta servirebbe per i grossi numeri (bilancio dello Stato, contabilità nazionale e altri calcoli « macroeconomici ») ; per le transazioni quotidiane delle massaie si continuerebbe invece a contare in lire e ad usare le monete metalliche attualmente in circolazione. Le banconote, con taglio pari o superiore a 1000 lire, dovrebbero recare, d'ora in poi, la doppia denominazione: 1000 lire (1 scudo); 10.000 lire (10 scudi): 50.000 lire (50 scudi); 100.000 lire (100 scudi). Si vede subito, a colpo d'occhio, come per passare dalle lire agli scudi basta sopprimere gli ultimi tre zeri dopo il puntino. Sarebbe invece più complicato operare sui grandi numeri con una nuova unità da 100 lire, perché si dovrebbero spostare i puntini che separano i gruppi di tre cifre. Afferma giustamente la relazione alla proposta di legge De Ponti: una lira moltiplicata per cento «sarebbe una soluzione irrazionale, mentre una energica operazione di dezzeramento per 1000 salta una fascia metrica, facilita il conteggio mentale ed evita ogni modifica alle macchine contabili già in uso (risparmio non piccolo) ». Questioni di prestigio Sono tutte considerazioni tecniche ed economiche assai valide. Non siamo certo fra coloro che confondono la stabilità delle monete (fatto positivo ed auspicabile) con il loro valore unitario, che può talvolta essere un fatto di puro prestigio: si pensi alla « rivalutazione » del rublo all'inizio del 1961, che portò la moneta sovietica ad un livello fittizio, superiore di un decimo al valore del dollaro americano. Resta comunque vero, indipendentemente da ogni « boria nazionalistica », che l'unità di conto del Meo (pari a 625 lire come il dollaro Usa) sarebbe assai più vicina allo « scudo » da 1000 lire che alla « lira pesante » da 100. Nel lungo periodo, .l'allineaménto" verso rato Hppare senz'altro più opportuno. Arturo Barone

Persone citate: De Ponti, G. Z., Ubaldo De Ponti

Luoghi citati: Roma, Usa