Si difendono i 40 sindaci per gli alluvionati inesistenti

Si difendono i 40 sindaci per gli alluvionati inesistenti La denuncia dell'Inps di Asti all'autorità giudiziaria Si difendono i 40 sindaci per gli alluvionati inesistenti « Ci siamo trovati di fronte a pressioni e abbiamo sottoscritto le dichiarazioni in buona fede » Il presidente della Camera di Commercio: « I soccorsi ai titolari delle imprese danneggiate sono avvenuti in maniera assurda col risultato di disperdere somme ingenti senza alcun beneficio » (Dal nostro corrispondente) Asti, 28 aprile. La notizia della denuncia presentata all'autorità giudiziaria dalla direzione provinciale dell'Istituto Nazionale Previdenza Sociale di Asti nei confronti di 40 sindaci della nostra provincia per irregolarità che avrebbero commesso nel confermare danni alluvionali mai esistiti, ha destato scalpore negli ambienti politici ed economici della nostra città. Nel novembre del 1968 il governo aveva deciso di concedere, attraverso l'Inps, un contributo di 90 mila lire ai coltivatori diretti, artigiani e commercianti danneggiati dall'alluvione. « II contributo — diceva l'articolo 16 d«»l decreto legge 1118 del 7 novembre 1968 — ha luogo su domanda dell'ìnteresf.dto da presentarsi entro SO giorni dalla data di entrata in vigore del decretò; Alla domanda dev'essere allegato un certificato del sindaco comprovante che l'interessato sia stato gravemente danneggiato nella propria attività lavorativa per effetto degli eventi calamitosi». In meno di 60 giorni furono presentate alla Previdenza Sociale di Asti circa 20 mila domande. Oltre 13 mila vennero evase nel giro di due mesi e la Previdenza Sociale elargì un miliardo e 300 milioni di contributi. Pare che il numero delle domande presentate sia superiore al numero delle aziende agricole, commerciali ed artigiane esistenti nei singoli comuni. La responsabilità dei sindaci consiste nell'aver confermato la denuncia di danni immaginari. I sindaci (i nomi dei presunti responsabili non si conoscono ancora per il segreto istruttorio) potrebbero rispondere di truffa ai danni dell'Inps e falso in atto pubblico. L'Inps potrebbe anche chiedere la restituzione del contributo elargito da coloro che hanno illecitamente percepito le 90 mila lire. Il sindaco di un comune dell'Astigiano che ha firmato numerose dichiarazioni, ha detto: «Ci siamo trovati di fronte a . pressioni politiche e sindacali per cui in buona fede abbiamo sottoscritto le dichiarazioni. Non potevamo certo fare delle ispezioni sul posto che avrebbero richiesto mesi di lavoro». Diversi sindaci si rifiutarono però fin dal primo mo mento di firmare le dichiarazioni ed inviarono subito in prefettura un esposto. Il presidente della Camera di Com mercio geom. Borello, parlando ieri alla cerimonia dei premiati del lavoro, ha detto che: « L'impiego dei fondi destinati ai primi soccorsi, ai titolari di aziende danneggiate, è avvenuto in maniera assurda, senza che sia stato tenuto conto né della lettera né dello spirito della legge. Il risultato è stato quello di disperdere somme ingenti senza un - reale beneficio, di esaurire i fondi impedendo di evadere domande che forse sarebbero meritevoli di considerazione ». Anche le Acli hanno accusato i sindacati agricoli (in modo particolare la Coltivatori diretti) di avere favorito la presentazione delle domande il cui numero esorbitante ha provocato l'intervento della direzione provinciale dell'Inps e in un documento fanno alcuni esempi dei comuni dove le domande avrebbero superato addirittura il numero delle aziende esistenti. Eccone alcuni. Subbio 228 domande su 224 aziende; Canelli 663 domande su 605 aziende; Castagnole Lanze 557 domande su 552 aziende; Castelnuovo Calcea 247 domande su 245; Roccaverano 283 domande su 270 aziende. La maggioranza dei sindaci sostiene che non era possibile stabilire il « danno grave » perché ogni azienda agraria varia da zona a zona. Stabilire il danno significava non permettere ai contadini colpiti dalla alluvione di ottenere con urgenza il contributo. Il procuratore della Repubblica dott. Paviglianiti, con tutta probabilità, trasmetterà la dettagliata denuncia al giudice dott. Bozzola per l'istruttoria formale. v. m.

Persone citate: Borello, Bozzola, Castagnole Lanze, Paviglianiti

Luoghi citati: Asti, Castelnuovo Calcea, Roccaverano