Husak è ripartito per Praga Non si sa che cosa abbia ottenuto

Husak è ripartito per Praga Non si sa che cosa abbia ottenuto La missione a Mosca del successore di Dubcek Husak è ripartito per Praga Non si sa che cosa abbia ottenuto 11 nuovo capo cecoslovacco aveva chiesto il ritiro graduale delle truppe sovietiche - Il «vertice» del Comecon: nessun piano immediato d'integrazione economica (Dal nostro corrispondente) Mosca, 26 aprile. Il vertice del Comecon, l'organizzazione economica del blocco comunista, si è concluso oggi e con esso è finita la prima visita di Gustav Husak a Mosca. L'uomo che ha sostituito Dubcek è partito stasera per Praga salutato dal segretario del pcus Breznev, dal primo ministro niezHtzu, uut yiiiitu limnobi u Kossighin, dal segretario del comitato centrale Katuscev, dal membro dell'ufficio poli- tico Kirilenko, considerato fra i, più potenti. All'arrivo era stato accolto con grandi onori, come nessun altro delle otto delegazioni comuniste convenute per il « vertice ». Ma a parte le attenzioni e i sintomi esteriori di « appoggio », quel che conta per Husak è se sia riuscito a portare con sé a Praga qualche cosa di concreto, come il ca- vuau ut turavciu, lu»k: u ut*- lendario per il ritiro graduale delle truppe che, a quanto viene ancne oggi riferito, egli ha chiesto ai sovietici. Si tratterebbe di un calendario con molti togli, scadenze flessibili e dilazionate nel tempo. Ma Husak tiene ad averlo nell'intento di sottrarsi all'etichetta di uomo delle forze d'occupazione sovietiche. La riunione dell'organismo economico intercomunista ha approvato all'unanimità un I comunicato, che non fissa im- i ■„,„,„,,-,.. . ■ - - ^™ *£™f*2g P ^ pia collaborazione o d'integrazione econopiica ma annuncia la decisione di elaborare « le direttive principali dell'ulteriore sviluppo della cooperazione economica e scientifica fra i paesi del Comecon ». Resta quindi salva la posizione dei romeni, decisi a non vincolarsi a piani a lunga scadenza anche per non ridurre o delimitare lo spazio per rapporti economici della Romania con l'Occidente. Il problema viene però soltanto rinviato, perché nel documento si manifesta l'intenzione di affrontare il problema, concentrandosi « sul miglioramento e l'approfondimento delle forme e dei metodi di coordinamento dei piani economici nazionali ». Nel comunicato non figura la parola « integrazione » e sembra quindi accantonata Videa dei polacchi di un piano unico « totale » per i paesi del Comecon. Nel documento si afferma inoltre che lo scopo degli studi e di « raggiungere decisioni reciprocaI mente accettabili ». Fra le ! misure specifiche, si annun' eia l'accordo sull'u opportunità di istituire una banca per gli investiménti fra i paesi membri del Comecon » e di migliorare l'attività della banca per la cooperazione economica. Secondo indi:crezioni in margine alla conferenza, gli stessi sovietici hanno puntato soprattutto sull'obiettivo^ politico di avere una decisione unanime dei Paesi del Patto di Varsavia. Anche il 17 marzo, al « vertice » di Budapest dell'Alleanza militare, il voto era stato unanime. Ma la riu- nione era durata solo tre ore, mentre inutilmente in incontri preparatori si era tentato di convincere la Romania ad approvare una condanna del maoismo, che mancò nel documento poi approvato. Questa volta Mosca ha potuto veder realizzata un'immagine più unitaria, con una delibera unanime, sia pure su un testo poco impegnativo, pronunciata dopo una riunione di sei giorni che ha visto a Mosca tutti ì leaders, segretari e primi ministri, dei Paesi del Patto di Varsavia. v. New York. Violenti disordini sono stati provocati dagli studenti negri presso la Erasmus Hall High School a Brooklyn: è intervenuta anche la polizia a cavallo per evitare che i dimostranti devastassero i negozi (Tel. UPI) T11 1 e 11 IHIMIIHIHIIIIIIMIIMIIIIMIM tllMlMUIIIIIIIlIllf IIIIM Mllllllllllllf inumimi

Persone citate: Breznev, Dubcek, Dubcek Husak, Erasmus Hall, Gustav Husak, Husak, Katuscev, Kirilenko, Kossighin