Intervista a Roma con il re dei Watussi

Intervista a Roma con il re dei Watussi Intervista a Roma con il re dei Watussi (Nostro servizio particolarej Roma, 24 aprile. Kigeli V, re in esilio dei Watussi, altissimo (2 metri e 15 un), è a Roma per essere ricevuto da Paolo VI. Non parla della visita in Vaticano, che avrà carattere privato ed è in relazione con il prossimo viaggio del Papa in Uganda, ma lascia intendere volentieri che da questo soggiorno in Europa (andrà a Ginevra ad incontrare i responsabili dell'alto commissariato delle Nazioni Unite per l'assistenza ai profughi) si attende un valido aiuto per il proprio popolo: un milione di uomini, donne e bambini sparsi tra Kema, Uganda, Burundi e Tan- Quello dei Watussi è il dramma di tutte le minoranze etniche del continente africano. Privilegiate prima e durante l'occupazione coloniale, poi disperse dalla pressione demografica dei grandi gruppi tribali allo scoccare dell'indipendenza. Questi sono i problemi che interessano Kigeli V. Si rivolge al segretario, che gli siede accanto, nella lingua -watussa, lo « kinyarwanda » — come sempre quando parla da re — eJEa dire che i drammi dell'Africa non sono soltanto in Biafra e nel Sudan. Anche se la tragedia degli Ibo e la guerra civile tra musulmani e cristiani rappresentano situazioni ben più difficili di quella in cui si trovano i Watussi. «Ora siamo risparmiati dalla morte e dalla-fame», dice Kigeli V. Ma resta il problema di un popolo senza territorio, e forse anche quello di una classe dirigente che ha difficoltà a lasciarsi integrare da un gruppo etnico meno evoluto ma più numeroso. Partiti i belgi, i Bahutu hanno rovesciato il trono di Kigeli V, fino allora re dell'intero Ruanda - Urundi, e scacciato i suoi watussi, vera aristocrazia del paese. Perduto il trono, Kigeli è stato ospitato da Jomo Kenyatta a Nairobi: « Molti watussi sono venuti con me a stabilirsi nel Kenia — dice 1 il re —; altri si sono disper¬ si in tutta l'Africa Orientale. I tecnici specializzati hanno trovato lavoro presso i governi; gli altri, da allevatori quali erano, sono diventati contadini per poter mangiare». Ma Kigeli non ha perduto le speranze di poter tornare a Usumbara: « L'Africa ha bisogno dì democrazia e di un'aperta politica di collaborazione con l'Europa». 1. z iiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiimiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiii Roma. Kigeli V, il re dei Watussi (Telefoto Ansa)

Persone citate: Biafra, Jomo Kenyatta, Kigeli, Kigeli V, Kigeli V., Paolo Vi