Stupenda prova degli italiani

Stupenda prova degli italiani Un vantaggio che fa bene sperare per la finale Stupenda prova degli italiani (De* nostro Inviato speciale) Milano, 23 aprile. Prezioso successo del Milan: i rossoneri, disputando una vigorosa partita, perfino superiore alle più ottimistiche previsioni, hanno battuto il Manchester, per due reti a zero. Uno scarto di goal che può essere sufficiente per superare il turno e per qualificarsi alla finalissima di Madrid, anche se la trasferta in Inghilterra per la gara di ritorno con i britannici, programmata per 11 15 di maggio, resta pur sempre una insidiosa avventura. La prova del Milan merita soltanto elogi, tanto che la differenza fra le due compagini in campo avrebbe persino ^autorizzato1 un maggior bottino per gli atleti di Rocco, i quali mai, per un solo istante, nel corso di tutti i novanta minuti, si sono lasciati sfuggire di mano le redini di un match, alla vigilia dall'esito ben incerto. I rossoneri, con Trapattoni al posto di Maldera con la maglia n. 6 (questa l'unica novità nei confronti delle formazioni previste) subito si sono lanciati all'attacco. Una manovra limpida, attenta e tenace, una supremazia pressoché assoluta. Il Manchester, un po' perché costretto dalle circostanze, un po' per prudenza tattica, si è visto obbligato a chiudersi in difesa. Law — il biondo Law — era stato posto da Matt Bu--| sby a guardia di Rivera e stentava a seguirne il ritmo. Se la sbrigava verso il 15° con un intervento falloso, il capitano del Milan lasciava il terreno, sostituito da Fogli. Avrebbe potuto essere la svolta determinante d'un equilibrato confronto, avrebbe potuto essere l'episodio che « uccideva » le nostre speranze, i rossoneri avrebbero ben potuto smarrirsi per la imprevedibile assenza di Rivera, generalmente ritenuto la fonte dal gioco della compagine di Rocco. Il Milan, invece, continuava a premere, accentuando anzi il suo spavaldo predominio. II Manchester faticava ed Un po', sinceramente deludeva. Ad ogni offensiva avversaria, la sua retroguardia aveva sconcertanti battute a vuoto, a centrocampo Law ed il pure esperto Bobby Charlton, non riuscivano a «cucire» una manovra organica; e l'attacco dei rossi, il tanto decantato attacco, si rendeva colpevole di molte esitazioni. Best, l'ala sinistra celebre nel mondo intero, Kidd e Morgan tentavano il contropiede, ma con ben scarsi risultati. Ed 11 Milan prendeva sempre più tono e sostanza. Saldi alle spalle, in una retroguardia dove giganteggiava Schnellinger, abili e svelti nella fascia centrale del terreno, grazie in particolare al lavoro oscuro e redditizio di Lodettl e Fogli, 1 rossoneri meravigliavano in fase offensiva. Prati era il Prati delle partite di vena, dinamico ed aggressivo, pronto a mettere a profitto 11 suo « dribbling » secco e bruciante, ma le « rivelazioni» erano Hamrin e Sormani, due degli atleti il cui rendimento era stato alterno durante 11 campionato e che, per l'occasione, sembravano miracolosamente trasformati. L'uno e l'altro, liberi da marcature pressanti (un altro sbaglio, questo, dei britannici) si buttavano con straordinaria energia su ogni pallone e soprattutto la prova di Sormani — un Sormani coriaceo, tenace, irresistibile, rappresentava il punto di più notevole forza della compagine rossonera. Il Milan andava in vantaggio proprio grazie a Sormani, formidabile ariete tornato alle sue più esaltanti prestazioni. Il centravanti mancava il raddoppio verso il termine del primo tempo, mandando la palla a lambire un palo a porta sguernita. Ma, nella ripresa, tornava a battersi con estremo vigore, con grande lucidità; e tutta la squadra manteneva il ritmo disinvolto e gagliardo dei 45 minuti iniziali, ponendo in vetrina un encomiabile agonismo, che finiva con 11 disorientare completamente i già incerti rivali. H Manchester, in pratica, si arrendeva. Ma si faceva persino cogliere dalla tentazione del gioco duro, qualche atleta britannico inalberava la «faccia feroce». Trovava pane per i suoi denti, il Milan di stasera era assai lucido e spietato e ribatteva colpo su colpo. Gli inglesi erano alla deriva. Charlton, pur battendosi con l'abituale buona voglia, era in sostanza nullo, la difesa si sbandava, la prima linea in pratica più non esisteva. Con i nervi a fior di pelle, il Manchester, che forse si era sbagliato nel voler impostare una gora di¬ fensiva, puntando sul pareggio, più non riusciva ad organizzare le sue file, e, a dar la botta conclusiva ci pensava il terzino-capellone Fitzpatrick che, intorno alla mezz'ora, mandava a terra, con un calcio proditorio Hamrin. L'arbitro, in quell'attimo, noti guardava. Interpellava il segnalinee e mandava fuori campo il bollente terzino britannico. Con gli inglesi ridotti in dieci, il Milan avrebbe ben potuto insistere. Sfiorava ancora il goal con Lodettl ma tirava i remi in barca, il due a zero, evidentemente, lo soddisfaceva, il due a zero era ritenuto risultato sufficiente! per affrontare la trasferta di Manchester con relativa serenità. Gli inglesi, insomma, hanno perso in modo netto, soverchiati tecnicamente e dominati ■ atleticamente, e possono ancora essere contenti di aver lasciato 11 terreno sconfitti in termini che gli permettono ancora una sia pur labile speranza per il match del 15 di maggio. Quel giorno, il Manchester cambierà metodo, quel giorno, sicuramente, terrà fede alla sua tradizione che è tradizione squisitamente offensiva. Ma, per quanto si è visto stasera, ben pochi del britannici si sono salvati: Law, non fosse altro che per 11 suo generoso impegno, Stiles, che è forse meno cattivo di quel che dicono, è finito fuòri campo al 43' della ripresa, vittima di una carica di Hamrin; Best, più pittoresco che efficiente, nelle sue serpentine stasera senza costrutto. Sull'altro piatto .della bilancia, il Milan. Un Milan al quale bisogna battere fraternamente e affettuosamente le mani; fra tutti, come abbiamo detto, un uomo: Sormani, il quale ha rappresentato in pratica la rabbiosa volontà di vittoria degli uomini di Rocco. Gigi Boccacini Azione del Milati In area del Manchester: Prati (n. 11) attorniato da Btennam (n. 2) e Crerand si prepara a ricevere un passaggio di Sorniani

Luoghi citati: Inghilterra, Madrid, Manchester, Milano