Tenta il suicidio l'amica del padre di Rita Pavone

Tenta il suicidio l'amica del padre di Rita Pavone Ricoverata in ospedale: prognosi riservata Tenta il suicidio l'amica del padre di Rita Pavone Dopo l'incidente di due settimane fa era stata licenziata dall'albergo dove lavorava come cameriera (Nostro servìzio particolare) Roma, 21 aprile. Emilia Scopigno, la giovane cameriera che la notte del 31 marzo denunciò per lesioni il padre di Rita Pavone, ha tentato di uccidersi ingerendo 45 pastiglie di tranquillanti. Il fatto è accaduto la sera di venerdì, ma se ne è avuta notizia soltanto oggi. La donna è ora ricoverata all'ospedale civile di Frascati: i medici che l'hanno in cura dicono che riuscirà a sopravvivere ma non hanno ancora sciolto la prognosi. L'amica di Giovanni Pavone è stata soccorsa sabato sera, a 24 ore dal tentato suicidio, nel suo appartamento di via del Fosso dell'Acqua Marina, nella zona di Ciampino. L'hanno scoperta alcuni vicini di casa. Un funzionario di polizia ha potuto interrogare Emilia Scopigno in ospedale soltanto pochi minuti. Sembra che la donna abbia tentato il suicidio per le cattive condizioni economiche nelle quali si era venuta a trovare dopo essere stata licenziata due settimane fa dall'« Hotel President » dove era impiegata come cameriera. Secondo la Scopigno il licenziamento sarebbe stato provocato dal clamore dato dai giornali alla sua vicenda sentimentale con il padre della cantante. « Non avevo voluto seguire Giovanni a Torino, come lui avrebbe desiderato, — ha detto la giovane cameriera — proprio per non essere licenziata dal "President". Ero statua assunta da appena due giorni e non me la sentivo di lasciare il lavoro. Invece è stato tutto inutile». La vicenda giudiziaria tra Emilia Scopigno, che ha 33 anni, e il signor Giovanni Pavone, che ne ha 58, è ancora in piedi. La notte del 31 marzo la donna si presentò al pronto soccorso dell'ospedale di San Giovanni per farsi medicare escoriazioni che i sanitari giudicarono guaribili in 5 giorni. All'agente di servizio al posto di polizia raccontò che Giovanni Pavone, andato a trovarla a casa, l'aveva invitata a Torino per le festività pasquali Al suo rifiuto, — sempre se¬ condo il racconto dello Scopigno — Giovanni Pavone l'avrebbe minacciata con una pistola e malmenata con calci e pugni. f. s. y Emilia Scopigno, l'amica di Giovanni Pavone (Telef.)

Luoghi citati: Ciampino, Frascati, Roma, Torino