Pasolini, sconfitto, afferma: Agostini ha la moto migliore di Enzo Masi

Pasolini, sconfitto, afferma: Agostini ha la moto migliore Pasolini, sconfitto, afferma: Agostini ha la moto migliore Dopo quattro successi, il romagnolo è stato battuto a Cesenatico - Ritiene che la sua macchina avesse meno potenza di quella del rivale - Complesso psicologico (Nostro servizio particolare) Cesenatico, 14 aprile. La prima sconfitta dell'anno nella classe 350, dopo quattro affermazioni, ha lasciato un* notevole segno nell'animo di Renzo Pasolini. Il pilota romagnolo si era illuso di battere a Cesenatico per la quinta volta consecutiva Giacomo Agostini, ma al 19° giro sbagliava una « staccata » ed aveva una incertezza nel sorpasso di Grassetti. Il campione del mondo poteva filar via, aumentando sempre più il vantaggio fino a portarlo, come sapete, a sei secondi e mezzo. E' stata tanta l'amarezza da indurre Pasolini a dichiarazioni -non molto sportive (Agostini ha vinto perché aveva la moto migliore) che tradivano in sostanza un complesso d'inferiorità. Pasolini non ha mai sopportato di essere considerato inferiore al bergamasco, un divo non sol¬ tanto per gli appassionati della motocicletta. Renzo ha conosciuto un po' di gloria soltanto a 30 anni, dopo una carriera dura e, agli inizi, piuttosto oscura. Si era illuso, dopo le ultime vittorie, di poter essere ormai alla pari del campione del mondo e non tralasciava occasione di affermare che, per giudicare due piloti, bisognerebbe riuscire a metterli in sella a due moto assolutamente gemelle. In realtà, esiste una differenza di valore fra l'uno e l'altro. I fuoriclasse, e Agostini lo è, manifestano le loro doti fin da giovanissimi, doti che poi vengono migliorate dall'esperienza e dall'applicazione. Pasolini, indubbiamente, ha compiuto notevoli progressi: ma la classe, che è l'insieme di qualità naturali, non si acquisisce. Il pilota della Benelli deve dunque rassegnarsi a sentirsi di¬ re che non è bravo come Agostini, pur se l'eccezionale impegno, la serietà, il coraggio, gli hanno consentito di superare diverse volte il rivale, grazie anche all'efficienza della macchina. A tal proposito va detto che i dirigenti della Benelli hanno voluto togliere ogni responsabilità a Pasolini. Un portavoce della Casa- pesarese ha dichiarato che, provando il motore al banco, come si è soliti fare dopo ogni corsa, si è constatato che mancavano sette cavalli rispetto al medesimo "test" effettuato ad Imola. Ci sarebbe stata, dunque, una diminuzione dì efficienza, mentre la moto della MV era finalmente messa a punto con accorgimenti che ne avevano potenziato la frenata e migliorato la car> burazione. « La "tre cilindri" può fare ancora grandi cose — ha detto Agostini — ora che abbiamo trovato la strada giusta ». In effetti, non sono sfuggiti i progressi tecnici della MV, ma è rimasta viva l'impressione di un grande pilota, finalmente al massimo della concentrazione e dell'impegno. Quanto a Pasolini egli ha parlalo di giornata sfortunata: « Nella bagarre dei sorpassi, altre volte avevo avuto la meglio io, ieri invece sono stato intralciato. Non mi sento inferiore a nessuno e avrò ancora modo di dimostrarlo ». Enzo Masi Lo stile di Agostini (in alto) e di Pasolini a Cesenatico

Luoghi citati: Cesenatico, Imola